Tragedie & Cioccolata

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LA NOTIZIA


All’impianto Enel di Civitavecchia muore un operaio, altri tre intossicati

Roma (Adnkronos/Ign) – Incidente sul lavoro vicino Roma, all’impianto Enelgreenpower. La vittima, 33 anni, investita da un getto di ammoniaca. L’Enel avvia un’indagine interna. I sindacati chiedono un incontro con l’azienda e dichiarano 8 ore di sciopero martedì. Muratore precipita da ponteggio in Alto Adige. Incidente in un vivaio di Pistoia: un morto e un ferito.                                                               

       

QUANDO TUTTO E’ NORMALE…

(Gicar) – C’è qualcosa che non quadra, qualcosa che non va in quel lento scandire ed accavallarsi quasi distratto di notizie di cui tutti si accorgono tardi in una vigilia di Pasqua e che poi solo nella tarda notte di un giorno di festa provocano un sussulto improvviso. Molti iniziano a rendersi conto della gravità di quanto accaduto sorpresi in vacanza nei posti più disparati o semplicemente in casa in compagnia dei propri affetti più cari.
Il problema vero è, e non appaia di poco conto, che in una famiglia di questa Italia, dopo una giornata di lavoro (c’è sempre chi lavora nelle vigilie delle feste importanti per guadagnare qualche euro in più) un pranzo già pronto non sarà più servito nel silenzio di un abbraccio che non ci sarà più e di una voce che non potrà mai più essere ascoltata. In quella famiglia, da quel momento, niente sarà più come prima.

Ma intanto l’energia elettrica continua a correre nelle lampadine che illuminano le nostre stanze, i computer continuano a funzionare, i Comuni, quelli interessati dall’insediamento di centrali elettriche nel proprio territorio o in quelli vicini, continuano a percepire soldi in cambio dei danni e dei disastri che si provocano sul territorio. Gli Ospedali di quelle zone saranno sempre più attrezzati e paradossalmente sempre più efficienti perché devono monitorare la salute delle popolazioni interessate non tanto per gli “accidenti” di vita normale, ma perché nell’aria, per quanto si stia attenti, c’è sempre qualche “pulviscolo” di troppo. In compenso tutti avranno rete fognanti migliori, le pubbliche illuminazioni non faranno più inciampare nessuno su qualche sampietrino mal posto e saranno pure fantasiose e belle tanto da finire anche sui più importanti “magazine” nazionali. Qualche innegabile posto di lavoro in più risolverà i bilanci familiari e poi via con il tango della predisposizione delle unità di crisi, delle inchieste giudiziarie e aziendali, delle costituzioni di parte civile, delle proteste, degli scioperi, delle interrogazioni parlamentari, delle urla sui temi e sui problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro, quando ogni tanto, o troppo spesso, qualcuno muore. Ed è pure normale che sia così perché in fondo è preventivato e non escludibile che ci possano essere incidenti sul lavoro nonostante tutte le ipotetiche precauzioni !
La stranezza è che, poiché nessuno le vuole, si continuano ad “ammontinare” centrali, per la produzione di energia elettrica, da decenni, sempre nei soliti posti e ad ipotizzarle ulteriori, nonostante anche qui, in molti, non le vogliono più. Certo nessuno di noi è disposto scientemente a spegnere l’interruttore della luce per rimanere al chiarore di un lume di candela ed a girare nelle strade con le lanterne.
Quello che da fastidio però è che c’è chi insegna a far capire che in fondo è quasi normale, o rientri nelle statistiche, che si può morire nei posti di lavoro, che è normale che la politica si agiti quasi esclusivamente solo quando ci scappa il morto e che, passato il giorno di festa, comunque in ogni caso festeggiato, tutti presi dalle quotidiane ruotine, ci si dimenticherà di quanto accaduto salvo ricordare e sussultare di nuovo quando, uscendo di casa, non incontreremo più quella persona che salutavamo ogni giorno. E va bene anche così perché è normale tirare su le spalle, non parlare più, mettersi i cerotti sulla bocca, voltare la faccia e starsene zitti, sopportare tutto e passare da cretini inermi di fronte agli intelligenti !
Tanto i titoli principali dei nostri giornali saranno quasi tutti così: “Pasqua, il maltempo in agguato non guasta la festa. Italia a tavola tra agnello, pastiera e cioccolata”… e noi tutti leggeremo gli articoli che seguono… è normale ed umano. Perché mai dovremmo in un giorno di festa frustarci l’anima ?

(n.d.r.) – Sergio Capitani, 33 anni di Tarquinia (Viterbo) investito da un getto di ammoniaca, è la terza vittima da quando sono cominciati i lavori di conversione a carbone nella centrale elettrica di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia (Roma). Prima di lui sono morti Michele Cozzolino, civitavecchiese di 31 anni, colpito da un tubo innocente caduto da 40 metri d’altezza il 17ottobre del 2007, e Ivan Ciffory, slovacco di 24 anni, volato dal cestello di una gru il 26 giugno del 2008.

mikronet

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