“Squali ! – Viaggio nel regno del più grande e temuto predatore di mari”: il nuovo libro di Pietro Spirito tra reportage scientifico e riflessioni sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente

“Squali ! – Viaggio nel regno del più grande e temuto predatore di mari”: il nuovo libro di Pietro Spirito tra reportage scientifico e riflessioni sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente

Museo del Mare - Trieste(Giulio Carra) – Il 6 Luglio scorso è stato presentato a Trieste presso il Museo del Mare, il libro del Giornalista Pietro Spirito de “Il Piccolo” di Trieste, noto scrittore nonché subacqueo, dal Titolo: “Squali! Viaggio nel regno del più grande e temuto predatore di mari” (Greco & Greco Editori -Milano- per la collana Le Melusine-contemporanea), con la partecipazione del Responsabile Scientifico del Centro Studi Squali Aquarium Mondo Marino di Massa Marittima (Grosseto) Dr Primo Micarelli ed altri membri, tra i quali anche la biologa marina Sara Andreotti, della più accreditata Spedizione Scientifica a livello europeo che ormai da dieci anni conduce studi e ricerche sugli Squali Bianchi in Sudafrica sotto il coordinamento dalle Università della Calabria e Siena.

Pietro Spirito, nel 2010, parte per il Sudafrica con lo scopo di realizzare un reportage, aggregato come giornalista alla settima spedizione “Sulle orme del Grande Squalo Bianco” con un bagaglio già di 12 titoli, sui 16 attuali, di pubblicazioni con diversi editori italiani. Finalista del Premio Strega 2003 con “Speravamo di più” e alcuni volumi con specifico riferimento a storie di mare o meglio della marineria “sommersa” italiana e non come “L’Ultimo viaggio del Baron Gautsch” (1999, Finalista per il reportage narrativo al Premio Onori), “Un corpo sul fondo” (2007, Premio Scritture di Frontiera) romanzo-saggio su una vicenda realmente accaduta e dalla quale il regista Fredo Valla ha tratto il film documentario “Medusa – Storie di uomini sul fondo” e “L’antenato sotto il mare” (2010) dove tra reportage e romanzo, il libro racconta un percorso sottomarino alla scoperta delle tracce in fondo al mare lasciate da traffici, guerre, misteri.

Pietro Spirito e i componenti della VII Spedizione Scientifica in SudafricaIl cinquantunenne scrittore che vive a Trieste, ma nativo di Caserta, diventa testimone, giorno dopo giorno, a Gansbaai e nell’eco-sistema Dyer Island, di situazioni e momenti indimenticabili, sia dal punto di vista umano che professionale accanto all’unica équipe di biologi ed etologi italiani che studia con continuità, nel loro ambiente naturale, i Great White Sharks resi celebri, fra l’altro, dal film di Spielberg “Lo Squalo”. L’esperienza, nell’eccezionale natura della punta estrema dell’Africa, a stretto contatto con i più grandi pesci predatori di tutti i mari osservati da vicino con periodiche Great White Sharkimmersioni in una gabbia di sicurezza, in quella linea di confine tra l’Oceano Atlantico e l’Indiano, offre lo spunto a Pietro Spirito per un racconto che va oltre il reportage giornalistico.
Il diario della spedizione diventa così un’escursione nell’immaginario contemporaneo tra storia, arte e scienza, una riflessione sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente e, al contempo, un’indagine sulla pesca indiscriminata degli squali che mette seriamente a rischio gli equilibri ecologici degli oceani.

Squali  - Viaggio nel regno del più grande e temuto predatore di mariUn libro avvincente, come pochi (supportato anche da fotografie e dalle illustrazioni di Nadia Zorzin), dove per il lettore le pagine scorrono una dopo l’altra in modo frenetico, quasi divorandole, non tanto per arrivare al finale, che nel frattempo si presagisce, ma per conoscere qualcosa di più, e sempre di più, su una specie marina ormai in via di estinzione, lo Squalo bianco appunto, in un vero e proprio oceano di testimonianze scientifiche, di realtà talvolta atroci e riflessioni su luoghi comuni che vengono in continuazione sfatati e capovolti come quello conseguente alla constatazione che «A causa dei morsi di uno squalo ogni anno muoiono in media, in tutto il mondo, da zero a cinque persone. Di contro solo in Europa perdono ogni anno la vita venticinque persone a causa della puntura di una vespa…».

La presentazione del libro nel Giardino delle Ancore del Civico Museo del Mare di Trieste Nel corso della presentazione del libro, che si è svolta nella suggestiva cornice del Giardino delle Ancore del Civico Museo del Mare di Trieste nell’ambito della rassegna “MARESTATE 2012 – Navigando nella Scienza”, (alla quale ha preso parte anche Nicola Bressi, Direttore dei Musei Scientifici) i coordinatori dell’Unità di Studio e Ricerca sugli Squali bianchi, Dr.Micarelli e Dr.Sperone, hanno ringraziato il giornalista Pietro Spirito per il libro che rappresenta un’importante testimonianza “positiva” a protezione di uno degli ultimi grandi predatori degli Oceani e dell’impegno profuso da tutti i partecipanti alle Spedizioni sottolineando che «Oltre a narrare le varie fasi della Spedizione, il testo si sofferma ampiamente sulle emozioni e sensazioni che i partecipanti la spedizione hanno vissuto, durante le intense giornate a tu per tu con il Grande bianco, riportando anche preziose informazioni sulla biologia di questo predatore e le impellenti necessità di conservazione».

Vittorio OrsenigoCosi Vittorio Orsenigo (scrittore, regista, pittore e studioso delle barriere coralline) stigmatizza, nella sua prefazione, il lavoro di Pietro Spirito: «La cultura e la sensibilità di uno scrittore occidentale non ancora inabissato nell’oceano dell’Indifferenza affronta il suo ‘tema’ negandosi alle sirene di un pietismo preraffaelita, sino ad approdare, per scelta e vocazione, nel piccolo porto di Gansbaai in Sudafrica. L’odore di pesce corrotto penetra nei suoi circuiti cerebrali ed eccolo di fronte alle carcasse degli squali grigi scotennati dai Sioux locali che praticano sui loro corpi ancora vivi il taglio delle preziose pinne: due chili di carne che, essiccata, peserà quanto una manciata di piume. Nei termini di una metafora oggi in disuso, si tratta delle antiche lingue di pappagallo riservate, come i cervelli ancora caldi di scimmia, a taluni satrapi dell’orrore gastronomico. Il termine anglosassone che definisce questa pratica è finning. Sui pescherecci il posto è scarso, dopo aver tagliato le pinne agli squali grigi questi amputati marini sono gettati fuori bordo, prede indifese di tutti gli esseri del loro ambiente: anche un minuscolo pesce d’acquario tropicale può permettersi il lusso di mordicchiarli. Di pagina in pagina questi esseri bellissimi destinati alla vivisezione ci sembreranno sempre più umani mentre gli uomini regrediranno senza speranza con rigogliosa crescita del loro già abbondante peggio.»

Pietro SpiritoPIETRO SPIRITO

Pietro Spirito (Caserta, 1961) vive e lavora a Trieste. Giornalista alle pagine culturali del quotidiano “Il Piccolo”, è autore di saggi, racconti e romanzi tra cui Le indemoniate di Verzegnis (2000), Speravamo di più (2003), Un corpo sul fondo (2007), L’antenato sotto il mare (2010), tutti pubblicati da Guanda. Nel 2009 per Santi Quaranta è uscito Il bene che resta. Nel 2011 ha pubblicato Trieste è un’altra (Pagliai) e, assieme a Nadia Zorzin, la graphic novel Pinocchio cuore di legno (Fernandel). Con Roberta Radini ha realizzato La plaquette GraffiTs (Edizioni SVSB).

www.pietrospirito.it   

 

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