Montreal Festival Film
Una serata all’insegna della sobrietà e dell’eleganza quella per l’inaugurazione del 33° Festival des Film du Monde, dove il colore predominante dai palloncini che volano in cielo alle sciarpe di seta omaggio alla giuria internazionale composta da Eiji Okuda, Fernando Mendez-Leite Serrano, Pascal Thomas, Reinhardt Wagner e David La Haye, dal suo presidente, il regista iraniano Jafar Panahi. E verde anche la nota di colore di una trentina di manifestanti della comunità iraniana che hanno sostenuto silenziosamente la protesta per gli ultimi scrutini presidenziali nel loro paese.
(Mariangiola Castrovilli) – Tutto però con garbo, nessuna polemica è venuta a turbare la gioiosità della serata a cui hanno assistito numerose personalità politiche e della cultura tra cui il presidente dell’opposizione ufficiale del Québc Pauline Marois, il ministro della Cultura Christine St-Pierre, e Pierre Curzi, vice presidente della commissione per l’educazione.
Grande assente Serge Losique, Presidente storico, ideatore ed animatore del festival di Montreal a cui ha dedicato le sue battaglie più accese e tutto la sua grande passione per il gravissimo lutto che l’ha colpito, la perdita di sua moglie Anne Marie, celebre avvocato del foro canadese.
Bello e mozzafiato il minispettacolo del circo Eloize dedicato al cinema sottolineando così i legami che accomunano le due arti con numeri impressionanti ed una briosa leggerezza ispirata al manifesto ‘esplosivo’ di questa 33 edizione.
Come piacevole è stata la gran ventata d’umorismo che ci ha dato il film dell’inaugurazione 1981, un divertente come eravamo del regista del Québec Ricardo Trogi, che ha dipinto lui stesso e la sua famiglia con uno stile asciutto ed insistente che per certi versi ricorda quello dell’ultimissimo Woody Allen in un caleidoscopio di battute e di trovate irresistibili in un crescendo d’ilarità.
Ricco come sempre del resto il programma presentato da Henry Welsh, capo della comunicazione del festival che offre al suo pubblico 457 film di 78 paesi di cui 249 lunghi e medi metraggi e 208 corti, che sempre più successo stanno riscuotendo in questi ultimi tempi. Tra i 249 poi ben 137 sono presentati in prima mondiale ed internazionale, mentre 44 sono le prime nord americane. È anche importante notare come moltissimi film quest’anno siano delle opere prime, alcune delle quali sono state scelte per gareggiare nella competizione a loro dedicata dimostrando così l’attenta riflessione dei programmatori verso questo segno di rinnovata vitalità.
Sei film di cui due coproduzioni sono l’apporto italiano al festival, disseminati nelle varie sezioni di cui uno, La fisica dell’acqua di Felice Farina in competizione ufficiale e poi Alma di Massimo Volponi, Stare fuori di Fabiomassimo Lozzi, Chi l’ha visto di Claudia Rorarius, The Dust of Time di Theo Angelopoulos e La Muestra di Lino Pujia.
LA GIURIA DEL 33° FESTIVAL DES FILM DU MONDE