Christine Cristina: la Sandrelli dietro la macchina da presa per una storia al femminile ma non femminista

Christine Cristina: la Sandrelli dietro la macchina da presa per una storia al femminile ma non femminista

Festival Internazionale del Film di Roma(Mariangiola Castrovilli) – Stefania Sandrelli da Viareggio, dopo tanto recitare che in cinquant’anni le è valso tra gli altri un Leone d’Oro Christine Cristinaalla carriera ed il Premio Speciale del 60° Festival di Cannes, esordisce nella regia con Christine Cristina, interpretato dalla figlia Amanda Sandrelli, Alessio Boni e Alessandro Haber. Una storia «al femminile ma non femminista» come precisa Stefania, che racconta la vicenda di Cristina da Pizzano vissuta nel Medioevo e la scoperta del suo talento poetico. Difficile vivere nel 300 ed ancora di più se sei intelligente, vedova e con due bambini a carico perché le avverse fortune e l’eterno gioco del potere che ancora non consente la completa uguaglianza della donna in un universo maschile, a quel tempo lo era molto di più.

Stefania SandrelliAmabile, divertita e divertente accanto alla figlia Amanda ed ad Alessandro Haber racconta e si racconta rispondendo a tutte le domande aggirandole abilmente quando non le tornano. Le abbiamo chiesto come le sia nato questo desiderio di regia… «Dal fatto che prima o poi ogni attore vuole passare dietro la macchina da presa. A me la voglia era già venuta prepotente 20 anni fa con Buongiorno amore che però nessuno mi fece fare, per cui l’accantonai».

Dei tanti registi con cui ha lavorato, da chi ha ‘rubato’ di più? «Si si, rubare, perchè è proprio questo che si fa» risponde allegra come una bambina. «Mi sono nutrita, come direbbe Christine  ‘alla fonte del sapere’ avendo lavorato con Germi, Scola, Comencini, Monicelli, Bertolucci ho assorbito il più possibile.  Li spiavo sul set, cercando di capirli. Ed il motivo per cui tornavano a scegliermi è proprio per questo mio prendere il meglio di ogni persona».

Amanda SandrelliChristine Cristina, perché proprio una donna del 300? «Un giorno di dicembre entrai in una libreria per i regali di natale e rimasi colpita da un’etera figurina femminile che sembrava sospesa tra cielo e terra. Un coup de foudre totale e assoluto, che mi fece di nuovo pensare alla regia». Lei ha detto che questo è un’opera ‘femminile e non femminista’… «Certo e proprio per fugare questo rischio ho coinvolto nella sceneggiatura tre uomini, Marco Tiberi, Giacomo e Furio Scarpelli. Lavorando con grandi registi mi sono accorta che quelli che stimavo di più avevano tutti in comune una visione ‘femminile’».

Amanda e i bambiniLa scelta di sua figlia Amanda… «Ho trovato in Amanda disponibilità, bravura e affetto che forse solo lei avrebbe potuto darmi per Christine il cui il lato migliore erano le cose ‘tenerelle e buffette’, ma che poi si è conquistata un posto rilevante tra le donne poeta di tutti i tempi. Non ho costruito il suo personaggio su mia figlia, ma insieme abbiamo cercato di rispettare l’essenza  di Cristina».

Amanda SandrelliAmanda, essere diretta da sua mamma… «Mi sono fidata della responsabilità della madre che mi ha scelta per aver riconosciuto in me le doti essenziali per impersonare Cristina. Mi sono così affidata completamente a lei, anche se i primi tempi si era ricreata sul set l’atmosfera familiare con lei che mi rincorreva per portarmi una spremuta  piuttosto che una coperta. Ma questo solo all’inizio, poi siamo diventate due persone con una strada dietro ed una davanti che si sono liberamente scelte».

Alessandro HaberHaber, com’è la Sandrelli regista? «Una che sa quello che vuole. Ha una concretezza ed una maturità che mi hanno fatto sentire protetto».

Innamorata del suo lavoro Stefania ne parla compiaciuta e confessa «anche se è un piccolo film a basso budget, è stato assemblato bene, quadruccio dopo quadruccio ed anche la presa diretta mi ha dato una grande soddisfazione. Detto questo non credo che ritenterò l’esperienza a breve raggio. E molto più semplice fare l’attrice senza avere sulle spalle tutte queste responsabilità…».

Amanda Sandrelli  e Alessio Boni
Come ha vissuto questa sua prima regia? «Sono sempre stata Stefania, tanto davanti che dietro la macchina da presa. Germi, il primo regista con cui ho lavorato mi diceva ‘devi sempre avere il senso della misura che rispecchi quello che rappresenti’. Un insegnamento che non dimenticherò mai».

Christine Cristina

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