Oggi sposi: da una risata all’altra personaggi fittizi diventano veri…

Oggi sposi: da una risata all’altra personaggi fittizi diventano veri…

Festival Internazionale del Film di Roma(Mariangiola Castrovilli) – Oggi sposi  di Luca Lucini, con Luca Argentero, Moran Atias, Michele Placido, Gabriella Pession, Oggi SposiIsabella Ragonese, Carolina Crescentini e Lunetta Savini tanto per citarne alcuni è un film molto divertente, tanto è vero che alla proiezione stampa dove di solito gli applausi scarseggiano, la sala ha applaudito compatta questo lavoro che lungi da voler dare messaggi riesce a farti passare due ore in allegria in un panorama festivaliero che ben poco ha di divertente.

Oggi SposiSi passa da una risata a un’altra seguendo le strampalate vicende prematrimoniali di quattro coppie che con un dialogo scintillante ti portano però a riflettere sull’unione ‘per sempre’. C’è Nicola (Luca Argentero) poliziotto pugliese tombeur de femme che ha deciso di mettere la testa a posto impalmando la bella figlia dell’ambasciatore indiano Alopa (Moran  Atias). Il problema viene dal padre Sabino, un inedito Michele Placido mai visto in un ruolo così autenticamente comico che qui veste i panni di un contadino vecchio stampo con parecchie difficoltà ad accettare il matrimonio del figlio con rito indu.

Oggi SposiCome faranno poi Salvatore (Dario Bandiera) e Chiara (Isabella Ragonese) a sposarsi con una barcata di parenti invitati dalla Sicilia? Precari ed in attesa di un figlio devono assolutamente trovare la maniera di fare un matrimonio a costo zero. Niente di meglio che studiare un piano per imbucare i loro 72 ospiti alle nozze dell’anno tra la procace subrette Sabrina (Gabriella Pession) e d il magnate della finanza Attilio Panecci (Francesco Montanaro).

Oggi SposiNel valzer dei portoghesi c’è anche Fabio Di Caio (Filippo Nigro) efficiente magistrato che segue da tempo le indagini sui molteplici e poco chiari affari di Panecci. Imbranato al massimo nella vita privata cerca di far desistere il padre (Renato Pozzetto) dallo sposare una ragazzina (Carolina Crescentini) poco più che ventenne.

Situazioni improbabili, e divertentissime gags in una girandola di battute che coinvolgono lo spettatore facendolo entrare nel coloratissimo mondo indiano gemellato a quello pugliese in un festoso tripudio dove tradizioni, usi e costumi reciproci si fondono alla fine armoniosamente. Imperdibile poi è la scena finale del matrimonio indu a Morticola dove nel ballo indiani con loro danze tradizionali e pugliesi con Taranta, danno luogo ad un confronto che ricorda  quello delle due opposte fazioni di West Side Story di Robbins e Wise o la fine di The Millionaire.

Lucini, nel suo film così divertente e sopra le righe ha pensato forse ad un pubblico più vasto…?  «Vedendo ed amando molto la commedia italiana e straniera ci sono capolavori in cui le caratterizzazioni dei personaggi diventano macchiette, penso per esempio a A qualcuno piace caldo o  Sedotta e abbandonata. Il dubbio era sul risultato, ma credo di aver trovato una certo equilibrio…».

Oggi SposiPotremmo dire che questo è un film che racconta il nostro quotidiano? «Ma direi che una commedia centrata, dipinge la realtà con tutta una gamma di toni. Abbiamo creato personaggi che da fittizi diventano veri e pur estremizzati sono ancora più aderenti al nostro quotidiano, aspetto che si è rivelato, al di là del nostro intento di divertire, molto interessante».

Argentero, la scena che ti è più piaciuta? Senza pensarci un attimo Luca risponde con un sorriso malizioso «Dopo aver passato 8/9 mesi con Placido sul suo set, qui dovevo mandarlo a quel paese… bè posso dire che l’ho interpretata con particolare convinzione, è stata… liberatoria…».

Filippo Nigro è il superlativo interprete di Fabio Di Caio questo magistrato così particolare che certamente allieterà una certa parte politica… a rispondere ad una voce sono gli sceneggiatori Brizzi e Martano «Qui il personaggio si preoccupa di smascherare un traffico illegale di valuta. Grazie a Dio però la vita di un paese non è tutta caratterizzata dalla politica, altrimenti ci saremmo già tutti suicidati. L’idea nasce invece dalla considerazione di come si svolge la vita emotiva e privata di un uomo che prende così sul serio il suo lavoro, vivendo una vita di m…».

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