Teatro Vittoria: Elisabetta II di Thomas Bernhard

Teatro Vittoria: Elisabetta II di Thomas Bernhard

Teatro Vittoria - RomaRegia di Teresa Pedroni. Compagnia Attori & Tecnici: Roberto Herlitzka e con Gianluigi Pizzetti, Julio Solinas, Marisol Gabbrielli, Alessandra Celi, Mariella Fenoglio, Antonio Sarasso e Simone Faucci, scene di Aessandro Chiti, costumi di Roberto Posse e Nathalie Von Teufenstein, musiche di Arturo Annecchino, movimenti scenici di Mariano Caracciolo, assistente alla regia Elena Stabile.

Il 6 ottobre il Teatro Vittoria di Roma ha aperto la stagione teatrale con la prima assoluta di “Elisabetta II”, opera di Thomas Bernhard scritta nel 1987 e mai rappresentata in Italia.

Roberto Herlitzka(Claudia Benedetto) – Un testo della drammaturgia contemporanea tutt’altro che facile, ironico e dissacrante nei confronti del mondo e dei potenti, incentrato quasi totalmente sulla figura di Rudolf Herrenstein,  (Roberto Herlitzka) anziano e ricchissimo industriale viennese, costretto a vivere su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente accaduto in gioventù.

Tutta la piece si svolge nel suo elegante appartamento il giorno in cui la Regina d’Inghilterra Elisabetta II è in visita nella città. L’ambiente, che si presenta da subito claustrofobico, diventa contro il volere di Herrenstein una specie di sala Elisabetta II di Thomas Bernhardd’attesa. Il nipote, infatti, proprio per quest’occasione ha invitato 40 persone della migliore nobiltà viennese.
Per l’anziano essi rappresentano la società aristocratica che ha sempre criticato e che non mancherà di offendere durante tutto lo spettacolo: “Mi mancava solo la Regina d’Inghilterra per aver detto a mio nipote che poteva venire con 2 o 3 persone, e beh ora arrivano in 30 o 40,  il tanfo emanato da quella gente mi ucciderà!”

Elisabetta II di Thomas BernhardIl tempo scenico non è occupato da alcuna azione, non accade praticamente nulla. Personaggi e pubblico sono uniti dal continuo aspettare: i primi che passi la Regina, i secondi che accada qualcosa, fino al finale, sorprendente e sconcertante allo stesso tempo. Un finale che con la massima teatralità metterà il potere alla berlina, una sorta di riscatto per Herrenstein.
La mancanza d’azione fa sì che le parole assorbano completamente l’attenzione dello spettatore attraverso un incessante e ripetitivo lamentarsi contro tutti e tutto da parte Herrenstein. Lo spettacolo va avanti con ripetizioni, rimandi interni, ed il reiterarsi di parole e di frasi. L’anziano industriale, costretto su una sedia a rotelle, usa la parola come strumento per sentirsi ancora vivo, per scongiurare attraverso i ricordi la sua condizione di estromesso da un mondo al quale non si sente più di appartenere o del quale, per l’incapacità di comprenderlo, non vuole più farne parte. Osserva e disprezza, quindi, ciò che gli viene negato, si fa beffa dell’alta società viennese (gli insulti all’Austria sono una costante della produzione di Bernhard) e della corona inglese ma nonostante si dimostri un uomo insopportabile nel suo essere logorroico e acido, annoiato dalla vita e dalla gente, grazie a Herlitzka, che si muove nello spazio ristretto dell’immobilità fisica, riesce ad essere un adorabile insopportabile, persino ironico e a strappare non poche risate.

Elisabetta II di Thomas BernhardIl personaggio di Herrenstein ricalca la galleria dei grandi vecchi creati da Thomas Bernhard e, come per la maggior parte delle sue opere, anche questo testo gioca sull’esasperante dialettica cui fa da contraltare la quasi totale assenza di battute del personaggio che fa da spalla. In quest’opera l’unico in grado di assorbire tutta l’amarezza dell’anziano è Richard (Gianluigi Pizzetti), il suo servitore. Tra Herrenstein logorroico e Richard quasi muto s’instaura uno di quei tipici rapporti della drammaturgia di Bernhard: il personaggio taciturno si rivela potente rispetto alla figura dominante che in realtà vive in uno stato di soggezione psicologica. Herrenstein, infatti, dipende completamente da Richard il quale lo nutre e sposta la sua sedia a rotelle: unico movimento che da un ritmo allo spettacolo. 

Elisabetta II di Thomas BernhardUna recitazione quella di Roberto Herlitzka, già interprete di successo di altre opere di Thomas Bernhard (“Semplicemente complicato” e la riduzione teatrale del romanzo “Gelo”), elegante, raffinata, intensa, mai sopra le righe. Ineguagliabile la sua interpretazione in questo spettacolo in cui si rivela abilissimo nel “frequentare” le parole, uno dei pochi in grado di sfruttarle, di fermarle e poi di lasciarle andare con un ritmo che le fa assomigliare a musica. Con lui le parole sono sempre rese comprensibili soprattutto quando sono scritte con un senso, con un ritmo e hanno valore e peso come in quest’opera.
Thomas Bernhard  è stato uno scrittore, romanziere e drammaturgo austriaco, oltre che poeta e giornalista, tra i massimi autori della letteratura contemporanea.
Il suo è un teatro d’osservazione, quasi cronachistico, della realtà, vista nei suoi dettagli, in una valorizzazione della penetrazione psicologica rispetto all’azione. Con un linguaggio sempre aderente alla natura psicologica e sociale del personaggio. I suoi lavori sono generalmente lunghi monologhi sulla situazione del mondo e questo è vero sia per i suoi romanzi sia per le opere teatrali, dove lo spettatore è considerato come l’altra parte di un dialogo.

  
“Elisabetta II” resterà in scena fino al 1 novembre al Teatro Vittoria in Piazza Santa Maria Liberatrice, 10 – 00153  Roma.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.teatrovittoria.it

Queste le prossime date:
5 novembre
Teatro Nuovo, San Marino www.sanmarinoteatro.sm
6-8 novembre Teatro Comunale di Treviso, Treviso www.teatrispa.it
10 novembre Teatro Romano Pascutto, Santo Stino di Livenza.
12-15 novembre Teatro Auditorium di Santa Chiara, Trento

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