Mar del Plata inaugurato con “Serious Man”. Apre la competizione “Mother” del coreano Bong Joon-ho.

Mar del Plata inaugurato con “Serious Man”.  Apre la competizione “Mother” del coreano Bong Joon-ho.

24° Festival Internacional de Cine de Mar Del Plata(Mariangiola Castrovilli) – I festival si susseguono veloci nell’arco dell’anno, finito uno ecco già il prossimo all’orizzonte A Serious Man per poi ricominciare tutto da capo. Correndo, correndo in giro per il mondo da una rassegna all’altra, eccoci d nuovo in Argentina per il 24° Festival Internacional de Cine de Mar Del Plata, dove i fratelli Joel ed Ethan Coen hanno fatto di nuovo centro, inaugurandolo con il loro A Serious Man già visto ai festival di  Toronto e Roma.

International CompetitionQuest’anno i film in competizione (internazionale)  sono quattordici  di cui sei di lingua spagnola, Francia e Vikingo argentini, El cuerno de la abundancia, Cuba-Spagna, V.O.S  Spagna, 5 dias sin Nora Messico, Mal dia para pescar Uruguay-Spagna, un coreano Mother, Life during war time Stati Uniti, Letters to father Jacob Finlandia, Dogtooth Grecia, Nothing Personal Olanda-Irlanda, A Man Who Ate His Cherries Iran, Room and a Half russo e The Time that Remains, una coproduzione Francia, Belgio, Italia, Inghilterra.

Il tempo che rimaneMentre nel 2008 gli italiani erano presenti in ranghi compatti, quest’anno per quanto riguarda la competizione  abbiamo solo una partecipazione con Il tempo che rimane, di Elia Suleiman, già visto  a Cannes e, nella sezione Panorama eccoci con due documentari, Hollywood sul Tevere di Marco Spagnoli e Inti –Illimani: donde las nubes cantan di Francesco Cordio.

Bong Joon-hoAd iniziare il valzer della competizione  uno dei più famosi registi coreani, Bong Joon-ho, autore che spinge fino all’estremo limite l’indagine e la descrizione di alcuni generi come l’amara commedia  Barking Dogs Never Bite, il poliziesco Memories of Murder tratto dalla storia vera di un serial killer coreano degli anni Ottanta, che conquistò pubblico e critica valendogli anche il premio come miglior regista dell’anno ed il Motherseguitissimo film sui mostri The Host. In Mother che presenta qui a Mardelplata, segue invece un cammino opposto puntando sui personaggi che studia fino a farne la radiografia, insistendo e scavando fino all’osso con una tecnica che ti fa vivere la storia col fiato sospeso.

La madre del titolo, interpretata dall’intensa e bravissima attrice televisiva Kim Hye-ja, è il catalizzatore di un tema maniacale e ripetitivo fino allo sfinimento. Madre di un ragazzo ritardato che a volte esplode in atti di violenza  furibondi, si batte come una tigre quando il figlio viene accusato di assassinio. E visto che la polizia Kim Hye-jainefficiente e corrotta  sembra ormai convinta di aver acciuffato il vero colpevole, che gli avvocati rifiutano la causa quasi in partenza sapendo che con una povera venditrice di ginseng c’è poco da lucrare, comincia ad indagare lei stessa.

Cosa che si trasforma ben presto in ossessione, in bilico tra Hitchcock e lo stile contraddittorio di Rashomon in un altalenante crescendo tra rischio spinto e momenti di assoluta fantasia, che lasciano lo spettatore con l’angoscioso quesito di fin dove può o deve spingersi l’amore di una madre…

MOTHER 

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