Juan José Campanella: El secreto de sus ojos

Juan José Campanella: El secreto de sus ojos

(Mariangiola Castrovilli) – Simpatico, dissacrante, divertente ma senza il sarcasmo spinto del protagonista di Doctor House, una El secreto de sus ojosdelle serie  televisive americane più famose  che dirige, Juan José Campanella  siede in giuria al festival di Mar del Plata. La Rassegna  ha anche presentato  la sua ultima pellicola, El secreto de sus ojos che ha avuto un ottimo successo lo scorso settembre ai festival di  Toronto e San Sebastian, e la sua ‘Charla con maestros’ ovvero ‘conversazione con i maestri’ ha riempito i saloni del Provencial  fino all’inverosimile tanto da far commentare sorridendo al presidente del Festival José Martinez Suarez che «non si vedeva tanta gente dall’ultima volta che offrirono a tutti 50 pesos…»

Juan José CampanellaDissacrante dicevamo, ma anche un uomo semplice e alla mano che non si è mai montato la testa nonostante i 25 Awards e le 13 nomination, compresa quella all’Oscar come miglior film straniero per El Hijco de la Novia, collezionati un po’ in tutto il mondo.
 
Puntualissimo, virtù rara in Argentina, incurante di microfoni e telecamere esordisce subito rivolto alla platea dicendo che non crede all’ispirazione come di solito si pensa, «perché uno continua con la sua vita normale, con il lavoro, la famiglia e i problemi quotidiani che non mancano mai e tutto può diventare fonte di ispirazione. Le  immagini ritornano così naturalmente ma solo quando mi siedo a tavolino ed inizio a lavorare. A scrivere e soprattutto a… riscrivere perché le prime stesure sono di solito una porcheria».

Campanella i cui bisnonni erano italiani, lui calabrese e lei genovese, parla perfettamente italiano e a proposito de El’Hijco de la novia, nominato all’Oscar si duole che in Italia, lanciato malamente durante l’estate, sia passato come una meteora.

Un'immagine dal film El secreto de sus ojosL’anno scorso Tommy Lee Jones proprio qui a Mar del Plata disse che lui arrivava a riscrivere i suoi copioni anche 17 volte, e lei?
«15 tutte»
, risponde sorridendo Campanella, «come successe appunto per Some Love, Some Rain. Ma non sempre perché se parti da un romanzo, come per El secreto de sus ojos il lavoro procede più spedito. Però torno a ripetere, quando comincio a scrivere un copione credetemi è solo questione di disciplina e di duro lavoro, un po’ come timbrare il cartellino per sei, otto ore. A volte anche di più»

Lei sta firmando attualmente tre delle serie televisive più seguite nel mondo, Doctor House,  Law & Order: Special Victims Unit,  Law & Order: Criminal Intent e 30 Rock, quale la diverte di più?
Juan José Campanella
«
Dierei che mi piacciono tutte e tre. Intanto sono scritte molto bene e poi come vanno in onda molte repliche,  ogni volta si continuano a ricevere le royalty, il che non è male»
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Com’è lavorare con Hugh Laurie, il famoso Doctor House?
Juan José Campanella«E’ un attore inglese molto bravo, peccato che sia ossessionato dal fatto di voler ostentare un accento americano che non ha, per cui tre quarti della sua concentrazione vanno nell’accento, proprio come poi è il suo personaggio, pieno di ossessioni… Hugh è straordinario, gentile e assolutamente impeccabile. Ha un’ottima memoria che gli permette di recitare la sua parte senza intoppi. E questo è molto importante perché quasi tutto si basa su di lui. Inoltre sul set c’è un clima cordiale, mentre in altre serie a volte si respira aria meno… rilassata. Adesso, finito il festival di Mar del Plata  parto per gli Stati Uniti per andare a dirigere altri 8 episodi e la mia famiglia viene con me visto che qui comincia l’estate e mi voglio godere mio figlio di due anni che quando lavoro in America  mi manca molto»
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E poi?
Juan José Campanella«Continuerò con Low and Order ed inizierò una nuova serie Reaper. Ho voglia infatti di cambiare, di girare con molti effetti speciali per imparare cose nuove. La televisione infatti è utilissima  per conoscere  nuove tecniche e nuovi linguaggi»
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Ok, la televisione come maestra, ma a questo punto cosa preferisce il piccolo o il grande schermo?
Juan José Campanella«Sono due cose diverse, però posso confessarle che quando termino un film sento l’irresistibile impulso a tornare in televisione e viceversa. La tv è come giocare a scacchi con l’orologio perché l’elemento tempo gioca un ruolo determinante e questo, se vogliamo è uno stimolo in più. Un copione di 50/60 pagine puoi girarlo in otto giorni, un terzo cioè di quello che ti serve in cinema, per cui devi pensare in modo diverso. È certamente un dato positivo, però, dopo un anno e mezzo di serie televisive ho una gran voglia di tornare al cinema e poter lavorare con più calma»
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C’è già un progetto?
Juan José Campanella
«
Sto cominciando a scrivere un copione da filmare nel 2010, un poliziesco che ha molto a che vedere con il mio senso dell’umorismo e con quello che mi piace della vita di tutti i giorni»
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Il desiderio che ha nel cassetto? Campanella mi guarda con un nostalgico sguardo dei suoi insospettati occhi azzurri e sorridendo lancia
«Venire a lavorare in Italia. Sarebbe veramente bellissimo».

El secreto de sus ojos 

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