MAR DEL PLATA: l’Astor de Oro a “Cinco dias sin Nora” il bel film firmato dalla regista messicana Mariana Chenillo
(Mariangiola Castrovilli) – E finalmente arrivò il momento dei premi perché i festival non sono sola una prestigiosa vetrina per mostrare il meglio della cinematografia mondiale, ma senza premi, senza cioè quell’elevatissimo tasso di adrenalina che si scatena sotto pelle nell’incertezza della competizione, le Mostre mancherebbero di appeal.
Ed eccoci così alla serata finale dove tutti, indossati gli abiti della festa si specchiano nel grande schermo interrogandosi chi sarà il migliore del reame. Iniziamo subito allora con i riconoscimenti più importanti di questa 24° edizione di Mar del Plata, uno dei 13 festival al mondo di categoria A, competitivi cioè come Cannes, Toronto, Berlino o Venezia, cosa di cui gli Argentini sono molto fieri.
La giuria internazionale presieduta dall’attore, scrittore, regista José Wilker (l’indimenticabile Vadinho in Dona Flor y sus dos maridos), l’attrice spagnola Julieta Serrano, i registi Alvaro Buela, Michael Shapiro e Jan José Campanella (El secreto de su ojos ha ottenuto recentemente la nomination all’Oscar come miglior pellicola straniera) ha deciso unanimemente di assegnare il premio più prestigioso della competizione, l’Astor de Oro a Cinco dias sin Nora il bel film firmato dalla regista messicana Mariana Chenillo, una commedia nera tra Mel Brooks e Woody Allen che ti fa ridere… amaramente.
Anche l’Italia quest’anno porta a casa qualcosa, il premio per la migliore regia con The Times that remains firmata dal regista palestinese Elia Suleiman, coproduzione franco /belga/italo/inglese di cui abbiamo ampiamente parlato da Cannes, ed il premio della ACCA, l’associazione dei giornalisti cinematografici argentini.
L’Astor de Plata per la migliore sceneggiatura è andato a V.O.S. l’intrigante pellicola del regista spagnolo Cesc Gay, mentre migliori attori si sono rivelati Allison Janny per Life during wartime di Todd Solonz e Gary Piquer del piacevolissimo Mal dia para pescar di Alvaro Brechner. Premio speciale della Giuria a El cuerno de la abundancia del regista cubano Juan Carlos Tabio che, con quest’ultimo divertentissimo film riscuoterà lo stesso successo di Fragola e cioccolato, Orso d’argento e Premio speciale della giuria, campione d’incassi nel 1994.
La giuria della competizione internazionale ha poi decretato due menzioni speciali, la prima a Vikingo di José Celestino Campusano, un film che ti fa pensare per quello che ti racconta in una spietata fotografia del cono urbano bonaerense dove crudeltà e tenerezza diventano una sola cosa. Vikingo ha poi anche portato a casa il prestigioso riconoscimento della Fipresci, l’associazione dei critici internazionali.
Seconda menzione invece a Room and half del russo Andrey Khzhanovskiy per la bellezza e la poesia del suo linguaggio cinematografico, che ottiene anche la menzione dei giornalisti cinematografici argentini. Appuntamento all’anno prossimo stesse date, stesso luogo.
CINCO DIAS SIN NORA