Anche gli italiani over 50 rifiutano questa politica. Non servono guide carismatiche, meglio persone oneste (per il 60%), sagge (43%) e preparate (37%).
Potrebbero sembrare tutti ripiegati sulla propria soggettività, ma i risultati della ricerca smentiscono questa interpretazione. Non si tratta degli epigoni dell’individualismo egoista che ha dominato negli ultimi trent’anni. Al contrario, gli over 50 sono fortemente aperti agli altri: l’84,5% vede il rapporto con gli altri come una forma di arricchimento, l’82,4% dice che questo confronto è servito per migliorarsi.
Hanno ricevuto dai propri genitori una trasmissione di valori che oggi sanno apprezzare. Con il proprio padre (la figura in cui hanno identificato l’autorevolezza, secondo il 37%) hanno avuto un rapporto equilibrato, fatto di amore e rispetto. Riconoscono di dovere la propria maturazione a uno dei genitori (50,1%), nel proprio scrigno mentale conservano il nome di uno scrittore o di un filosofo, o anche semplicemente il titolo di un bel film, che ha un significato importante nella loro vita.
Sono persone che amano fare autocritica e mettere a frutto le esperienze (31,5%), cercano di non lasciarsi condizionare dalle emozioni e valutare con obiettività le situazioni (29,3%). Rifiutano una concezione solo materialistica del rapporto uomo-donna, che riconducono sì all’attrazione dei corpi, ma con un’intesa mentale in più (52,7%).
Nelle situazioni di disagio ritengono opportuno guardarsi dentro con coraggio (38,2%), confrontarsi con gli amici più veri (36%), chiedere consiglio a uno psicoterapeuta (33,8%), non pretendono di risolvere tutto con i farmaci (solo il 2%).
Ora pensano che la società abbia bisogno più che mai di guide. Ma non devono essere guide carismatiche o dotate di una forte leadership: è molto meglio che siano innanzitutto di specchiata onestà sia in pubblico che in privato (59,8%), persone illuminate da profonda saggezza e consapevolezza (43%), che siano preparate (37,3%). Alla classe dirigente politica e istituzionale chiedono innanzitutto di saper ascoltare i bisogni della gente (57,3%), di recuperare giustizia sociale (39%), di guardare al futuro (34,1%). Non vogliono guide che sappiano coinvolgere (solo il 5,2%) o far sognare (1,7%). Devono essere invece seri e onesti (59%), saggi (54%), dotati di forza morale (34%) e onore, umiltà e semplicità.
Questi sono i principali risultati emersi da una ricerca realizzata dal Censis e dall’associazione 50&Più, presentata oggi a Rimini nell’ambito del forum Gold Age 2011 da Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, ed Elisa Manna, responsabile del settore Politiche culturali.
Gold Age 2011, organizzato da 50&Più, dal titolo “L’Albero delle Virtù. Quando l’impegno personale genera frutti per tutti”, in corso al Palazzo dei Congressi di Rimini (fino a domenica 23 ottobre), è un forum di convegni e dibattiti per riflettere sulla società presente e futura cogliendone esigenze e bisogni. Gold Age propone idee e azioni al mondo istituzionale, politico e dell’associazionismo. Sono previsti convegni, dibatti e spettacoli. Ingresso libero (info: www.goldageonline.it).