Presentazione del 65° Festival di Cannes

(Mariangiola Castrovilli) – Eccoci ancora una volta a Parigi per l’annuncio, avvenuto il 19 aprile scorso, degli unti dal signore che parteciperanno alla Kermesse cinematografica più desiderata del mondo, quella di Cannes eternamente nei desideri di registi, produttori, attori e di tutto il globo che gravita attorno alla settima arte.
A presiedere la giuria del 65° Festival di Cannes è stato nominato Nanni Moretti, Palma d’Oro nel 2001 con “La stanza del figlio” ed in concorso l’anno scorso con “Habemus Papam”. Un Certain Regard sarà capitanato invece da Tim Burton.

E veniamo alla pacifica invasione hollywodiana che quest’anno sembra voler dominare la Croisette con ben sei film, ecco allora ad inaugurare la 65° edizione cannense “Moonrise Kingdom” dell’idolo del cinema indipendente americano Wes Anderson, e poi “On the road” di Walter Salles, “The Paperboy” di Lee Daniel, “Mud” di Jeff Nichols, “Killing Them Softly” di Andrew Dominik con Brad Pitt ed infine “Lawless”, firmato dal regista australiano John Hillcoat, un tuffo negli anni del proibizionismo.

Sarà della partita anche il Maestro canadese David Cronenberg, dopo la gaffe con la scorretta diffusione del trailer del suo “Cosmopolis” con il marchio della manifestazione prima ancora che fosse annunciato, cosa che ha indispettito il direttore generale del Festival Thierry Frémeaux che comunque ha visto nell’ultima settimana anticipati sul web quasi tutti i titoli. Ecco ancora sempre a stelle e strisce “On the road” di Walter Salles.

A difendere la bandiera francese 2 pellicole “Vous n’avez encore rien vu” dell’ottantanovenne Maestro Alain Resnais, e “Holy Motors” di Leos Carax e ben nove coproduzioni, “Rust and Bone” di Jacques Audiard, il già citato “Cosmopolis”, “Amour” di Michael Haneke che ha già vinto la Palma d’Oro con Il nastro bianco, “Like Sameone in Love” romantico lavoro di Abbas Kiarostami ambientato in Giappone, “The Angels’ Share” di Ken Loach, “After the Battle” firmato da Yousry Nasrallah, “Post tenebras lux” di Carlos Reygades, “On the road” di Walter Salles e “Paradise Love” di Ulrich Seidl.

I registi della Corea del Sud Hong Sang-soo e Im Sang-soo firmano rispettivamente “In Another Country” e “Taste of Money”. “Beyond the Hill” è invece il lavoro del regista rumeno Christian Mungiu, infine “The Hunt” del danese Thomas Vinterberg e in “The fog” del regista russo Sergei Loznitsa, una coproduzione Germania/Olanda/ Russia.

Matteo Garrone è l’unico italiano in corsa per la Palma d’Oro con il suo ironico “Reality” a quattro anni dal prestigioso “Gran Prix” per Gomorra tratto dal libro di Roberto Saviano. Su “Reality”, una storia sul nostro mito dei reality show, Garrone ha mantenuto finora un riserbo totale, «Non è un film sul Grande Fratello. Dopo Gomorra volevo cambiare completamente registro, fare una commedia ma non so se i risultati siano poi andati in quella direzione. È la storia di un pescivendolo che spinto dalla famiglia cerca fortuna entrando nel mondo dello spettacolo, sognando di partecipare al Grande Fratello che per lui è una sorta di eldorado. Strada facendo la commedia si è un po’ incupita. Resta comunque un film che è un po’ una fiaba, e non una denuncia contro la tv».

Ad un anno dalla Palma d’oro alla carriera ecco Fuori Concorso “Io e te” di Bernardo Bertolucci, la storia di Lorenzo, un adolescente solitario che dice ai genitori di partire con i compagni per la settimana bianca e invece vive giorni di solitudine perfetta chiuso in cantina, dove il mondo non può entrare. Accanto a Bertolucci, sempre fuori concorso nelle proiezioni di mezzanotte anche Dario Argento con il suo “Dracula 3D”.

A chiudere poi la 65° kermesse cannense sarà “Therese Desqueyroux”, l’ultimo film del regista francese Claude Miller, recentemente scomparso.

PRESS CONFERENCE
April 19, 2012

{morfeo 122}

Intercontinental – Le Grand Hôtel

Paris

“ESPACE CINEMA”
Presentazione del 65° Festival di Cannes
Reportage by Mariangiola Castrovilli
Editing by Claus

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