LE BELVE (Savages) – Oliver Stone e il libro di Don Winslow

 

FILM
Il regista vincitore di tre premi Oscar® Oliver Stone ritorna sul grande schermo con l’intenso thriller Le Belve, riunendo un cast di star come Taylor Kitsch, Blake Lively, Aaron Johnson, John Travolta, Uma Thurman, Benicio Del Toro, Salma Hayek, Emile Hirsch e Demian Bichir. Il film è basato sul romanzo best seller a tinte criminali di Don Winslow, nominato dal New York’s Time come uno tra i migliori dieci libri del 2010.

Due imprenditori di Laguna Beach, Ben (Johnson), pacifico e caritatevole buddista, e il suo migliore amico Chon (Kitsch), ex Navy Seal ed ex mercenario, conducono una lucrativa attività fatta in casa, producendo la migliore marijuana mai coltivata prima d’ora. Condividono inoltre un amore unico nel suo genere per la bellissima Ophelia (Lively) . La vita è idilliaca nella loro cittadina nel sud della California, almeno fino a quando il cartello dei trafficanti della Mexican Baja decide di irrompere nei loro piani imponendosi come socio. Quando Elena (Hayek), lo spietato capo del cartello, e Lado (Del Toro), il suo spietato scagnozzo, sottovalutano l’infrangibile legame che tiene uniti i tre amici, Ben e Chon, attraverso l’ambiguo aiuto di un viscido agente della DEA (Travolta), scatenano una battaglia, a prima vista già persa, contro il cartello. Così hanno inizio una serie di piani e manovre ad alto rischio, in un selvaggio scontro di volontà.

Uscita italiana: 19 Ottobre 2012
Genere: Thriller
Cast: Taylor Kitsch, Blake Lively, Aaron Johnson, John Travolta, Benicio Del Toro, Salma Hayek, Emile Hirsch, Demian Bichir
Diretto da: Oliver Stone
Scritto da: Don Winslow, Shane Salerno, Oliver Stone
Basato sul romanzo di: Don Winslow
Prodotto da: Moritz Borman, Eric Kopeloff
Produttore esecutivo: Todd Arnow, Shane Salerno

LIBRO
Ben e Chon sono amici per la pelle: un genio delle economie di scala e un prodigio di forza fisica e addestramento militare. Diversi, complementari, accomunati dalla stessa filosofia – vivi e lascia vivere – condividono tutto, inclusa Ophelia, la ragazza dei loro sogni. In California hanno creato un piccolo regno coltivando e smerciando un prodotto speciale: la miglior marijuana degli Stati Uniti. Ora, però, la loro remunerativa attività è finita nel mirino dei cartelli messicani. Che hanno un modo tutto loro di comunicare le proprie intenzioni: spedire un video nel quale mostrano la sorte riservata a chiunque non si conformi alla loro volontà. A Ben e Chon non restano che due alternative: incassare i dividendi e ritirarsi in buon ordine o accettare la sfida in campo aperto e prepararsi a una battaglia senza esclusione di colpi, nella quale a essere in gioco non sarà solamente la loro impresa commerciale, ma la loro stessa vita. Ben e Chon, due personaggi avvolti da un insolito, accattivante alone di romanticismo. Loro due soli contro i grandi cartelli della droga. Una storia dal ritmo implacabile, piena di azione e colpi di scena. Un nuovo tassello della saga di confine inaugurata da “Il potere del cane”. (IBS)

«Era roba brutta, molto brutta, in quei giorni prima dell’escalation del 2007. Rapimenti, decapitazioni, ordigni improvvisati che tagliavano altre gambe e altre teste. Il compito di Chon era evitare che cose del genere potessero accadere ai suoi clienti. E se è vero che la miglior difesa è l’attacco, be’…Era quello che era.
Con la giusta mistura di erba, amfetamine, Vicodin e farmaci oppiacei, era come un bel videogame, e potevi fare un sacco di punti se non eri troppo pignolo sui dettagli.
O gli ha diagnosticato un Disturbo da Assenza di Stress Post-Traumatico. Chon dice di non avere incubi, né attacchi di nervi, né flashback, né allucinazioni, né sensi di colpa.
— Non ero stressato, — insiste, quando ne parlano. — Niente traumi.
— Deve essere stato per l’erba, — è la conclusione di O.
L’erba è buona, su questo Chon è d’accordo.
Si dice che l’erba sia una cosa cattiva, ma in un mondo cattivo diventabuona, se comprendi l’inversione di polarità morale. Chon dice che le droghe sono la «risposta razionale alla follia», e l’uso cronico che ne fa è la sua risposta a una follia cronica.
È una questione di equilibrio, per lui. In un mondo disastrato, devi essere disastrato anche tu, altrimenti cadi…dal… precipizio.» (Don Winslow, Le belve)

– “I REPORTAGE DI MARIANGIOLA CASTROVILLI” –
http://www.youtube.com/playlist?list=PL4EA355A6FA92384B&feature=view_all 
Report & Camera by Mariangiola Castrovilli
Editing by Claus

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