“Temporary Architecture” e gli abiti di “Sarli nel Tempo” ad AltaRoma AltaModa
– Grandi emozioni al Centro di Produzione Culturale “La Pelanda” per il défilé Sarli Haute Couture e per la mostra degli abiti di Fausto Sarli nel tempo. Indiscusso protagonista, dell’indimenticabile giornata ad AltaRoma AltaModa 2013, il suo delfino ed erede Carlo Alberto Terranova e la nuova collezione “Temporary Architecture” per l’Autunno-Inverno 13/14. Mariangiola Castrovilli nel filmato che proponiamo ci accompagna in questo fantastico mondo in compagnia di Tiziana Rocca e Roberta Rocchetti.
(www.altaroma.it) – «Lo skyline fatto di linee e tessuti pregiati è un omaggio all’ architettura contemporanea, sorprendente perché capace di nuovi equilibri degli spazi ed è quello che la collezione Sarli Couture presenta. Forme da indossare con citazioni di emozioni che arrivano da Sidney, Bilbao, Beijing, Abu Dhabi…
Proprio come nella “linea del cielo” o nel profilo delineato da una creazione straordinaria, si sintetizzano le peculiarità più forti di una città, così l’architettura delle forme entra, con piena ispirazione, sulla passerella della collezione Autunno-Inverno Sarli Couture.
Un’eleganza svettante e contemporanea, costruita con rigore e sperimentazione uniti insieme. Linee plastiche e fortemente definite si rincorrono come nelle volute delle forme architettoniche delle più affascinanti nuove metropoli.
Le forme aeree diventano protagoniste, interpreti principali nelle giacche di gazaar e broccato in seta, come negli abiti per il giorno di crêpe di lana double: coni, pieghe, ellissi rievocano la Sidney Opera House di Jorn Utzon.
Negli abiti da cocktail, le forme si susseguono in giochi e costruzioni “hand made”: pannelli e tubolari di tessuto in seta rigida e morbida si rincorrono in verticale ed orizzontale come nella facciata del grattacielo Adia Headquarters ad Abu Dhabi.
Negli abiti sensuali da gran sera, la trasposizione dell’avanguardia architettonica si fonde nei ricami, sempre a contrasto, mentre tessere di luce esaltano l’astrattismo geometrico delle linee e ci traspongono nel landscape del Guggenheim Museum di Bilbao.
Opera unica e finale: la Sposa che chiude in trasparenze luminescenti una struttura infinita di trame, intrecci di linee catodiche e convergenti a “nido di uccello”di organza e cristalli Swarovski. Ecco evocata la magnificente atmosfera dell’omonimo capolavoro architettonico di Jacques Herzog e Pierre de Meuron a Pechino.
I colori. Sono tutti i toni metallici delle materie impiegate nelle “grandi opere”: il nero, il grigio acciaio, i blu,carta da zucchero e copiativo, il rosso bruno e infine il “bianco Sarli”.»