Annullate per motivi di sicurezza al Festival do Rio alcune proiezioni di film a causa delle manifestazioni dei Docenti brasiliani e degli interventi della polizia
Al Festival do Rio, a causa delle recenti manifestazioni di protesta dei docenti brasiliani per l’inadeguatezza degli stipendi e degli interventi della polizia, per motivi di sicurezza, sono state annullate alcune proiezioni di film.
La testimonianza della giornalista italiana Mariangiola Castrovilli
Rio de Janeiro, 2 ott (Mariangiola Castrovilli) – Siamo venuti al Festival di Rio curiosi di vedere questa rassegna giunta alla sua 15° edizione ospitata in una delle città più fascinose del mondo, quando si dice Rio infatti si evocano spiagge di sabbia bianche, un mare fantastico, l’infinita passeggiata di Copacabana tutta un mosaico elicoidale e soprattutto l’atmosfera carioca così unica al mondo.
La gioia di vivere, l’allegria, la musica indimenticabile dal sound melodioso che ti accompagna passo passo, firmato Toquinio, Vinicius de Moraes, Maria Bethania, Rita Lee, Gilberto Gil, Cauby Pixoto e tanti altri che hanno scandito i nostri momenti romantici. Il fatto che sia una città pericolosa e che si debba stare attenti come d’altronde in ogni altra città del mondo, non ci turba minimamente, solo che quando si è qui per lavoro e la violenza della polizia ti insegue fin nei cinema, la storia cambia registro.
Come è successo ieri ed il giorno prima. In questo momento a Rio stanno scioperando gli insegnanti che protestano contro l’inadeguatezza dei loro stipendi e la manifestazione gira intorno a Cinelandia, il quartiere del centro dove c’è il cinema Odeon scelto per la maggior parte delle serate di Gala, il Teatro Municipal e dove c’è anche la Camera dei Deputati dove si svolge la manifestazione.
Manifestazione per la verità non violenta a cui invece la polizia ha risposto con una violenza incredibile a suon di fragorosissime bombe tirate per seminare il panico e gas lacrimogeni che hanno veramente generato lo scompiglio. L’altro ieri sera infatti i manifestanti per sfuggire ai gas lacrimogeni sono corsi a rifugiarsi all’Odeon dove si stava proiettando il gala di “Jogo de decapitacoes” di Sergio Bianchi ma la polizia li aveva preceduti chiudendo le porte.
Così ieri sono state cancellate tre proiezioni, “The Canyons” di Paul Schrader, “Tatuagem” del regista brasilano Hilton Lacerda e l’interessante documentario di Cavi Borges “Cidade de Deus – 10 anos despois” che è stato annullato dieci minuti prima della programmazione delle 17.
Solidali con i professori i dirigenti del festival che non hanno voluto rischiare coinvolgendo l’incolumità degli spettatori perché ‘the show must go on’. Infatti il direttore del festival di Rio ha trovato giusto cancellare le proiezioni è stata una saggia idea perché è stato accertato che sarebbe stato molto pericoloso andare avanti. Che sarebbe successo se la polizia avesse tirato una bomba nell’Odeon? La cosa più importante non è certo la proiezione ma la sicurezza del pubblico.
Se andate a vedere il comento di Paul Shrader sulla pagina di The Canyons su Facebook potrete leggere il suo pensiero su quello che è successo «sto assistendo alla protesta in televisione. Il dramma sembra accompagnare il mio film dovunque vada».