Dopo Venezia e Toronto, “Gerontophilia” di Bruce LaBruce al Festival do Rio
Accolto molto bene a Venezia nelle Giornate degli autori e a Toronto dove il pubblico l’ha molto amato come del resto a Venezia accreditato con molti applausi fin dalla prima proiezione, “Gerontophilia” di Bruce LaBruce ha suscitato molto interesse anche al Festival do Rio. Il controverso regista canadese di “La Zombie” torna sugli schermi con temi ancora forti anche se “Gerontophilia” potrebbe essere considerata la sua opera più romantica. Mariangiola Castrovilli a Rio de Janeiro, nel corso del Festival, ha intervistato LaBruce il quale oltre che sul film in generale si è soffermato anche in particolare sull’argomento della gerontofilia.
La storia particolare trattata nel film è quella di un ragazzo di 18 anni che si ritrova ossessionato dall’attrazione verso uomini più anziani. Quando sua madre, infermiera in una casa di riposo, gli offre un lavoro sul luogo il giovane non ci pensa su due volte e quando si trova sul posto, scopre che i pazienti sono stati trattati con un farmaco che li rende catatonici. Il ragazzo individua un suo paziente preferito e decide di interrompere la somministrazione del farmaco e lo aiuta a fuggire dalla clinica. Faranno un viaggio per entrambi divertente, un percorso che rafforzerà sempre di più il loro legame. Il film interpretato da Pier Gabriel Lajoie, Walter Borden, Katie Boland, Marie-Hélène Thibault. Bruce LaBruce, nato in Canada è uno scrittore, regista, fotografo e pornografo. Si è laureato in cinematografia alla New York University e ha guadagnato visibilità con “queer punk JDs zine”. Scrive e fotografa per diverse riviste . I suoi film combinano tecniche cinematografiche artistiche e di produzione indipendente con porno gay e i suoi lavori hanno partecipato a festival di tutto il mondo tra i quali “Hustler White” (1996), “Otto , Or Up With Dead People” (2008) e “La Zombie” (2010).