“O Exercício do Caos” al Festival do Rio con Frederico Machado e Mauricio Escobar
Con le sfumature di una suspense esistenzialista, “O Exercicio do caos” (The Exercise of Chaos) di Frederico Machado, prodotto da Mauricio Escobar per molti critici cinematografici è stato il film più bello presentato alla 15^ edizione del Festival do Rio anche se poi le giurie ufficiali e quelle popolari non lo hanno tenuto nella giusta considerazione che forse gli sarebbe aspettata. Nel filmato che vi proponiamo l’intervista di Mariangiola Castrovilli al regista e al produttore che parlano del film, della sua distribuzione e prossima partecipazione ad altri Festival.
La storia è una di quelle che prendono l’anima e che “troppo” assomiglia, purtroppo, anche ad alcune realtà di casa nostra. Un padre cupo e tiranno vive con le sue tre figlie adolescenti in una fattoria del Maranhão più interno. Nel gruppo famigliare si sente l’assenza della madre, mentre al contempo ha a che fare con gli ordini severi di uno strano caposquadra che tutti sfrutta. L’ uomo che dà a turno anche la caccia alle tre innocenti ragazze, che sono combattuti tra le illusione dell’ infanzia e la dura realtà della loro vita. Mentre famiglia si sgretola a poco a poco, i fragili personaggi si trovano sulla soglia tra la follia e la ragione, tra il caos e la fede. Completamente girato nel Maranhão (uno stato del Brasile situato nella parte nord-orientale del paese) è stato interpretato da attori non professionisti: Auro Juriciê, Di Ramalho, Elza Gonçalves, Isabella Dousa, Thainá Sousa, Thalita Sousa. Frederico Machado, Fondatore della “Filmes Lume” e direttore del “Lume International Film Festival”, dal 2007 si è occupato della distribuzione di film anche per la TV e di homevideo privilegiando i film d’autore e indipendenti. Ha scritto e diretto il mediometraggio “Litania da Velha” (1997), “Shorts Infernos” (2006) e “Vela ao Crucificado” (2009). “O Exercício do Caos” è il suo primo lungometraggio, e la prima parte della sua “Dante Trinity trilogy”. Attualmente sta lavorando per la post-produzione di “O Signo das tetas”.