Presentazione del libro “Le Nostre Radici”. Sul filo della memoria con Gino Civitelli.
“LE NOSTRE RADICI. IL LAVORO E LA VITA IN VAL D’ARBIA NEL SECOLO SCORSO” (Aska Edizioni) di Gino Civitelli. Insieme all’autore hanno presentato il libro, nel corso della XIX edizione di “Tarquinia a porte aperte – Un museo nella città”, il Prof. Maurizio Brunori e il Presidente della Commissione Cultura della città tirrenica, Angelo Centini.
Gino Civitelli nato a Buonconvento, nel Senese, da una famiglia di mezzadri, ha lavorato all’Ospedale Psichiatrico di Siena e insegnato Storia della Psichiatria a Viterbo, ma contemporaneamente si è sempre dedicato alla fotografia, all’acquerello, a ricerche storiche. Le pubblicazioni di cui è autore mostrano la pluralità dei suoi interessi culturali e civili: “Arrigo VII di Lussemburgo da Aquisgrana a Buonconvento”; “Guerra in Valdarbia”, “Rigosecco, un episodio di guerra partigiana”, “Quando s’era contadini”, “Quando si moriva per nasce”, “Noi c’eravamo, storie e personaggi del manicomio di Siena”. È anche autore di vari filmati di contenuto sociale e storico.
Le nostre radici. Il lavoro e la vita in Val D’Arbia nel secolo scorso è un libro fotografico che si apre con una breve autobiografia dell’autore, si divide in sette sezioni – le persone, i lavori, il tabacco, il baco da seta, la caccia, il bestiame, la trebbiatura, i poderi e le case, le lotte – e termina con un glossario. Le radici riportate alla luce da Gino Civitelli sul filo della memoria e con l’ausilio della fotografia sono quelle non soltanto dei mezzadri toscani, ma di tutte le famiglie contadine: la fatica sostenuta, la dignità dimostrata, le lotte portate avanti sono quelle stesse dei nostri vecchi braccianti, dei fittavoli, alla metà del Novecento. È un libro che ci ricorda come erano anche le nostre famiglie fino a pochi decenni fa.