Gino Civitelli, uno di quei… “maledetti toscani”
“Le Nostre Radici. Il lavoro e la vita in Val d’Arbia nel secolo scorso” per Aska Edizioni è l’ultimo lavoro di Gino Civitelli. Un libro fotografico che sul filo della memoria, con l’ausilio delle immagini, tratteggia e ci ricorda, attraverso un viaggio nella mezzadria toscana, come erano le famiglie contadine italiane del novecento senza lasciarsi andare alla nostalgia di un tempo passato, ma neppure rifiutando quel tempo a favore di un “progresso” basato sul consumismo e sull’apparire. Gino Civitelli nato a Buonconvento nel senese proprio da una famiglia di mezzadri, ha lavorato all’Ospedale Psichiatrico di Siena e insegnato Storia della Psichiatria a Viterbo, ma contemporaneamente si è sempre dedicato alla fotografia, all’acquerello e a ricerche storiche. Le numerose pubblicazioni di cui è autore mostrano la pluralità dei suoi interessi culturali e civili. Ma ascoltiamolo direttamente in questa intervista insieme al Prof. Maurizio Brunori che ha curato la presentazione del libro, in anteprima nazionale, nell’ occasione della XIX edizione di “Tarquinia a porte aperte – Un museo nella città”.