Rivisitando il FIFF32 dietro le quinte del Pamares con i film che non hanno vinto ma che hanno incuriosito il pubblico
Sono stati più di 140 i film, tra lungo e cortometraggi, fiction, animazioni, documentari e clip, presentati al 32° Festival International du film Francophone de Namur. Al di là della pellicola vincitrice, Chien del regista Samuel Benchetrit con con Vincent Macaigne e Vanessa Paradis che vi presentiamo in un’altra parte del giornale, e di quelle che si sono aggiudicate gli altri premi del FIFF, alcune opere hanno particolarmente incuriosito il pubblico per la singolarità delle storie trattate, la loro esclusività, originalità o aderenza alle realtà ed ai problemi dei nostri giorni. Diretti e interpretati da professionisti collaudati e conosciuti sul piano internazionale o ai primi validi e promettenti passi nel mondo del Cinema ve le presentiamo in veloci carrellate di immagini con scene tratte dai film ed interviste agli autori ed ai protagonisti.
A questa serie di reportage ve ne segnaliamo altri sempre realizzati da Mariangiola Castrovilli a Namur e proposti in precedenti servizi che contribuiscono a fornire uno spaccato del festival belga attraverso alcuni dei suoi personaggi più noti o momenti significativi come la Cérémonie des Bayard.
– Palmarès 2017 32ème FIFF de Namur
– Chien di Samuel Benchetrit con V. Macaigne e V. Paradis
– Nicole Gillet Déléguée Générale del FIFF di Namur
– Martin Provost Président Jury Officiel Longs Métrages
– Anne Émond nella Jury Officiel Longs Métrages
– Jeanne Brunfaut Directrice del Centre du Cinéma
‘Une part d’ombre’ de Samuel Tilman con Fabrizio Rongione al FIFF Namur32
(Mariangiola Castrovilli) – Il protagonista del film Une part d’ombre (The benefit of doubt) è un giovane padre dalla vita felice insieme ad un’amatissima moglie, due piccoli adorabili bambini e ad una compagnia di amici con i quali, insieme alla sua famiglia, va sempre in vacanza. Al ritorno del loro ultimo viaggio l’uomo rimane coinvolto in un’indagine per omicidio e viene interrogato dalla Polizia. Nonostante la tranquillità di tutti l’inchiesta inizia però a mettere in evidenza che dietro l’apparenza di una rispettabile vita si nascondono alcune zone d’ombra e il dubbio, ben presto, inizia ad insinuarsi anche tra le persone che lo conoscono e gli sono più vicine. Il thriller psicologico, una co-produzione Belgique-France-Suisse, presentato in Compétition Première œuvre de fiction al 32éme édition du FIFF de Namur, è diretto da Samuel Tilman e interpretato dall’attore belga di origini italiane Fabrizio Rongione, prossimamente impegnato anche nel ‘Il primo Re‘ di Matteo Rovere e da due anni Presidente Onorario della vivace e seguitissima rassegna belga sul cinema ‘francophone’. Samuel Tilman e Fabrizio Rongione (presente al FIFF de Namur pure con ‘Diane a les épaules‘ di Fabien Gorgeat pellicola di chiusura del festival) li abbiamo intervistati, nel corso della manifestazione che si è chiusa il 6 ottobre. Tra gli altri interpreti del film ‘Une part d’ombre’, Natacha Régnier, Baptiste Lalieu, Myriem Akheddiou, Christophe Paou, Yoann Blanc, Steve Driesen, Erika Sainte, Naïma Ostrowski, Jules Galland.
Thierry Frémaux autore de “Lumière! L’Aventure commence” al FIFF de Namur 2017
(Mariangiola Castrovilli) – Thierry Frémaux, Délégué général del Festival di Cannes dal 2007, che abbiamo intervistato a Namur, è il massimo esperto dei Fratelli Lumière, non solo per personale passione e competenza, ma anche per essere il Direttore, dal 1995, dell’omonimo Istituto Culturale di Lione e del corrispondente Festival dal 2009. Un documentario, Lumière! L’Aventure commence, di eccezionale portata storica della durata di un’ora e mezza che ripercorre, con un’inevitabile vena poetica e malinconica, le origini del cinema e, allo stesso tempo, costituisce un’imponente testimonianza sulla vita quotidiana ai margini del XX Secolo della Francia (in particolare di Parigi) e di alcune parti del mondo con una sequenza di indimenticabili immagini. E’ lo stesso Thierry Frémaux (che abbiamo intervistato a Namur) a sottolineare, nella selezione di film restaurati, con la sua stessa voce, quanto scorre nel grande schermo oltre che a firmarne la regia e lo stesso montaggio, quest’ultimo fatto insieme a Thomas Valette. Una storia che racconta l’arte delle riprese e della fotografia attraverso capolavori famosi in tutto il mondo ma in parte anche sconosciuti che dal 1985 raccontano la storia delle prime trasformazioni delle immagini in film. Prodotto da Institut Lumière e Bertrand Tavernier, distribuito da September Films e Wild Bunch, il documentario presentato al FIFF32 è stato già proposto nei Festival Internationali cinematografici di San Sebastian, Dubaï, Toronto, Cannes.
La Part Sauvage del regista belga Guérin Van De Vorst con Vincent Rottiers al FIFF32
(Mariangiola Castrovilli) – La Part Sauvage è il primo lungometraggio di Guérin van de Vorst, un giovane regista belga di cortometraggi. Tra i più noti Club Caval (2007), Putain lapin (2010) e Ulysse (2016). Il film, presentato al 32° Festival International du film Francophone de Namur, è prodotto da Benoit Roland (Wrong Men) con il supporto del Centre du Cinéna et de l’Audiovisuel de la Fédération Walloine-Bruxelles, Proxinus TV, Casa KafKa Pictures e Screen Brussels. La pellicola è interpretata da Vincent Rottiers, Johan Libéreau, Sébastien Houbani, Salomé Richard. Nel reportage video che abbiamo realizzato l’intervista al regista Van de Vorst e all’interprete protagonista Vincent Rottiers nel ruolo di Ben, un uomo di 28 anni che, dopo tre anni di carcere scontati per una rapina, vuole ricongiungersi con suo figlio Samir e ritrovare un posto nella società. Purtroppo Samir e la sua ex moglie Nadia non gli credono più e Ben, convertito all’Islam, rimane, però, ben presto succube di un singolare “maître à penser”, Mustapha, che acuisce in lui il senso di ingiustizia incitandolo all’odio. Sarà l’incontro con Lucie ad aiutarlo a resistere nei confronti di pericolose tentazioni fondamentaliste ed a ritrovare il legame con suo figlio e la sua dignità di uomo libero.
Volubilis al FIFF32 con il regista Faouzi Bensaïdi e l’attrice Nadia Kounda
Intervista di Mariangiola Castrovilli al regista, Faouzi Bensaïdi, e all’interprete principale, Nadia Kounda, del film drammatico Volubilis, presentato al 32° Festival International du film Francophone de Namur. La storia è quella di una coppia. Lui è una guardia giurata e lei una domestica. Sono da poco sposati e follemente innamorati. Nonostante le difficoltà economiche sognano di viaggiare, ma un improvviso episodio violento ed umiliante sconvolgerà le loro vite. Una storia d’amore ambientata in Marocco e raccontata sullo sfondo dei problemi del paese maghrebino.
Tuktuq, il nuovo emblematico film del regista di Les Affamés, Robin Aubert
Intervista di Mariangiola Castrovilli a Robin Aubert regista, interprete e produttore (Lynx films) del film Tuktuq per il quale ha firmato anche la scenografia, il montaggio e la fotografia. Il simpatico regista nativo del Québec a che a Montreal, con la fiction Les Affamés, ha vinto il Canada Goose Award for Best Canadian Feature Film, a Namur, in occasione del 32° Festival International du film Francophone, ha presentato una storia altrettanto interessante ed emblematica che racconta l’esperienza di un cameraman mandato in un piccolo villaggio con il compito di raccogliere immagini d’archivio per conto del governo. Nel fare amicizia con una famiglia del luogo viene a conoscenza delle loro tradizioni in relazione alla ricchezza del territorio. Ben presto apprende anche che il villaggio e i suoi abitanti dovranno presto andarsene dalla loro terra a causa di speculazioni minerarie. A seguito di alcune conversazioni telefoniche con il suo datore di lavoro e l’ex fidanzata, il cameraman inizia a mettere in discussione i propri ideali scoprendo le vere ragioni della sua presenza in quei luoghi. Il lungometraggio annovera tra gli interpreti anche Robert Morin, Brigitte Poupart, Minnie Arngak, Jessica Arngak, Peter Arngak, Thimothy Etidloie.
“Drôle de père” il nuovo film della regista Amélie Van Elmbt interpretato da Thomas Blanchard
Il divertente Drôle de père, interpretato dalla piccola Lina Doillon e dal versatile attore teatrale e cinematografico Thomas Blanchard intervistato da Mariangiola Castrovilli a Namur nel corso del FIFF32 insieme alla regista Amélie Van Elmbt, ha già incassato il Press Award 2017 e il Prix Cinevox – Long Métrage Belge. Dopo cinque anni di assenza, Antoine, dicide di ritornare a Bruxelles per confrontarsi con il suo passato. Bussa alla porta di Camille, la donna che amava e la madre della loro piccola figlia, Elsa, che non ha mai conosciuto. Quando Antoine arriva nell’appartamento di Camille, la donna è in procinto di partire per un viaggio d’affari e sta aspettando la babysitter in forte ritardo per affidarle la figlia durante la sua assenza. Camille, presa dal panico, chiede ad Antoine di aspettare la babysitter per pochi minuti mentre se ne va per non perdere il suo aereo. Preso in contropiede, Antoine accetta ben lungi dall’immaginare che la babysitter non arriverà mai e che rimarrà tutto solo con la propria figlia per tre lunghi ed indimenticabili giorni.
When The Day Had No Name, il film della slovena Teona Strugar Mitevska su una tragedia irrisolta
Mancano pochi giorni alla Pasqua 2012 ed i corpi perfettamente allineati di quattro adolescenti, ognuno con un foro di proiettile in testa, vengono trovati vicino ad un lago appena fuori Skopje, la capitale della Macedonia. Il film, When The Day Had No Name, che si ispira ad un fatto realmente accaduto ci riporta a 24 ore prima che avvenga il tragico evento quando un gruppo di amici si reca a pescare nelle vicinanze della propria città. Sono adolescenti con tutti i problemi tipici legati allo loro età, ma ascoltandoli si arriva a conoscere un po’ di più sulla loro vita tra verità, menzogne e segreti. Nel suo film la regista macedone Teona Strugar Mitevska, intervistata a Namur da Mariangiola Castrovilli nel corso del Festival International du film Francophone, non tenta di risolvere il caso (che rimane irrisolto fino ad oggi) ma cerca di capire l’atmosfera di violenza in cui vivono questi ragazzi, una violenza che si perpetua di giorno in giorno, di ora in ora e che fa sicuramente da incubatrice alla tragedia. Il lungometraggio (una coproduzione Macédoine, Belgique, Slovénie) è interpretato da Leon Ristov, Hanis Bagashov, Dragan Mishevski, Stefan Kitanovic, Ivan Vrtev Soptrajanov, Igorco Postolov, Labina Mitevska, Nikolina Kujaca, Ratka Radmanovic, Ana Kostovska.
REPORTAGE CORRELATI:
– Palmarès 2017 32ème FIFF de Namur. Il Bayard d’Or a Chien di Samuel Benchetrit
– 32ème Festival International du film Francophone de Namur 2017