Cannes 71 ed i giovani emergenti della cinematografia europea
(Mariangiola Castrovilli) – Cannes è sempre affascinante, ma durante il Festival lo è ancora di più di qualsiasi altro periodo dell’anno. A maggio in quei fatidici 11 giorni, l’universo mondo si dà convegno sulla Croisette per offrire il meglio delle produzioni e coproduzioni internazionali. Così, come ogni anno, abbiamo fatto una passeggiata per gli innumerevoli stand, che hanno quasi tutti una terrazza sul mare, luoghi d’incontri, di convegni e di lavori per presentare i materiai già pronti e gettare basi per nuove ed interessanti cooperazioni.
Prima di arrivare alla Plage des Palmes per l’annuale ricevimento del Toronto Film Festival, abbiamo fatto una passeggiata fermandoci poi al Padiglione Estone dove abbiamo incontrato due registi, Aljona Surzhikova, autrice di uno dei sei episodi di Juured / Roots, un documentario firmato da sei registe tra i 29 ed i 61 anni, che nella vita sono anche mamme, figlie e mogli. Ari Alexander Ergis Magnusson, è invece autore e regista di Mihkel, un crime drama che coinvolge due ragazzi in viaggio per l’Islanda che, alla fine, metterà in gioco pesantemente la loro amicizia.
E, sempre nel Padiglione Estone abbiamo intervistato due direttori della fotografia, Leonardo Kurtz che ha firmato L’albero delle scarpe di Sebastian Maulucci, già autore de La terra e il vento e Dario Laudati autore delle riprese di Briciole d’argilla del regista Federico Fadiga. Uscendo dal Villaggio siamo andati a fotografare i panorami che tutti conoscete dal terrazzo dell’ufficio stampa, da dove adesso si vede bene la Chiesa che prima era in secondo piano e poi siamo andati a girellare in strada alla ricerca del tempo perduto.