Candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero, nelle sale italiane arriva ‘Non ci resta che vincere’
(Mariangiola Castrovilli) – Diretto da Javier Fesser e campione d’incassi in Spagna – con più di tre milioni e mezzo di spettatori che hanno tutti pagato il loro biglietto per un totale di 19 milioni di euro – Non ci resta che vincere – è riuscito a puntare i riflettori su di un tema da affrontare con delicatezza, quello della disabilità fisico-mentale, riuscendo a raccontarla in modo divertente, senza edulcorazioni di sorta e, senza porsi paletti, riuscendo a divertire senza nessuno scivolone nel pietistico.
Non ci resta che vincere, scritto dal regista Javier Fesser insieme a David Marqués, e con interpreti come Javier Gutiérrez, Juan Margallo, Sergio Olmos, Athenea Mata, Julio Fernández, Daniel Freire, Jesús Lago Solís, Luisa Gavasa, Jesús Vidal, riesce a divertire e commuovere con grande eleganza, senza mai toccare tasti sbagliati. Ed è con grande interesse che seguiamo Marco (Javier Gutiérrez), allenatore di una squadra di basket professionista di alto livello.
Come è forse successo a tanti di noi, Marco sta attraversando un periodo di confusione mentale, in cui tutto diventa… pesante, senza sapere cosa fare per il meglio. Un momento in cui anche i rapporti con gli altri diventano montagne da scalare. Sorpreso alla guida in stato di ebrezza Marco viene condannato ad una pena d’interesse generale.
Per ordine di una giudice piuttosto risoluta, il nostro protagonista dovrà organizzare una squadra di basket composta da persone con un deficit mentale. In principio Marco non ci vuol stare e cerca disperatamente una maniera di uscire da questa situazione per lui così imbarazzante, ma, a poco a poco, le cose cambiano e quest’accolita di persone così diverse, unite solo dall’handicap, si rivelano dei caldi compagni di viaggio, un viaggio che per Marco sembrava un’andata all’inferno senza ritorno.
Ma, ciò che era cominciato come una pena, si trasformerà in una lezione di vita sui pregiudizi e, sulla cosiddetta normalità. Un film che, attimo per attimo vi coinvolge e vi travolge, avvolgendovi in una nuvola d’empatia, in cui non vedrete più, come Marco, la disabilità, ma la forza ed il calore di vivere una vita come va vissuta, senza pregiudizi e preclusioni. Un film che sono sicura porterete nel cuore, come già i numerosi milioni di spettatori che l’hanno visto e che sperano riesca a vincere l’Oscar per il miglior film straniero, visto che concorre a Los Angeles per la Spagna.
Ultima nota, tutti i giocatori della squadra di basket, sono interpretati, superbamente, da attori disabili. Ma che attori !!!
Ricordate da oggi, 6 dicembre in sala con Bim in collaborazione con Movies Inspired, Non ci resta che vincere, i 124 minuti più teneri, interessanti e coinvolgenti, che avrete mai visto!