L’Albero e il Presepe di Piazza San Pietro a Roma esposti fino al 10 Gennaio, Festa del Battesimo del Signore
E’ arrivato da Castelli, in provincia di Teramo, importantissimo centro per la ceramica fin dal XVI secolo, il Presepe che è stato allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2020. Proviene, invece, dalla Slovenia sudorientale, esattamente dal territorio del Comune di Kočevje, il maestoso Abete Rosso o Peccio (Picea abies) dell’altezza di 28 metri e del diametro di 70 centimetri a terra. Quest’anno ancor di più del solito – si sottolinea nel comunicato del Governatorato SCV – l’allestimento del tradizionale spazio dedicato al Natale in Piazza San Pietro ha voluto significare un particolare segno di speranza e di fiducia per il mondo intero. Allo stesso tempo ha espresso la certezza che Gesù viene in mezzo al suo popolo per salvarlo e consolarlo. Un messaggio importate in questo tempo difficile a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
La tradizionale inaugurazione del Presepe e l’illuminazione dell’Albero di Natale, si sono svolte l’ 11 dicembre 2020, con le limitazioni imposte dalla pandemia. La cerimonia in Piazza San Pietro è stata presieduta dal Cardinale Giuseppe Bertello, e dal Vescovo Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Nella mattinata dello stesso giorno, le delegazioni di Castelli e di Kočevje sono state ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni. L’albero ed il Presepe sono rimasti esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la Festa del Battesimo del Signore, domenica 10 gennaio 2021.
• Il Presepe monumentale di Castelli ha la caratteristica di essere formato da statue di ceramica a grandezza maggiore del naturale. Rappresenta non solo un simbolo culturale per l’intero Abruzzo, ma è considerato anche un oggetto di arte contemporanea che affonda le sue radici nella tradizionale lavorazione della ceramica castellana. Si tratta di un’opera realizzata dagli alunni e dai docenti dell’Istituto d’Arte “F.A. Grue”, attuale liceo artistico statale per il design, che, nel decennio 1965-1975, dedicò l’attività didattica al tema natalizio.
In Piazza San Pietro sono stati esposti solo alcuni pezzi della fragile collezione composta da 54 statue. Sono stati collocati lateralmente a una pedana luminosa di circa 125 metri quadrati che circonda in leggera pendenza parte dell’obelisco. Le sculture rappresentano i Magi; al centro, sul punto più alto della pedana, è collocato il gruppo della Natività con l’Angelo con le ali aperte. La sua collocazione sopra la Sacra Famiglia ha voluto simboleggiare la sua protezione sul Salvatore, Maria e Giuseppe.
Il primo gruppo di statue, costituito dalla Sacra Famiglia venne realizzato insieme con lo zampognaro, la pastorella con brocca, il suonatore con flauto di Pan, la bimba con bambola. Ispiratori del progetto furono Serafino Mattucci, allora direttore e animatore dell’Istituto, i professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini. Con grande entusiasmo parteciparono all’iniziativa gli alunni e tutto il personale tecnico del liceo.
Nel Presepe abruzzese si trovano forti richiami alla storia dell’arte antica, dall’arte greca a quella sumerica, passando per la scultura egizia. Inoltre, negli oggetti che arricchiscono il presepe e nella pentacromia castellana con cui sono state decorate le opere, si ritrova la memoria dell’arte della ceramica locale. Le statue sono state realizzate con moduli ad anelli che, sovrapposti, formano busti cilindrici. In alcune figure, soprattutto nell’uso del colore, si ritrova la sperimentazione e il rinnovamento dell’arte ceramica sviluppati in quegli anni nel Liceo Grue. La prima esposizione pubblica del Presepe avvenne a Castelli, sul sagrato della chiesa madre nel dicembre 1965, poi, nel Natale 1970 fu la volta ai Mercati di Traiano a Roma e, qualche anno dopo, a Gerusalemme, a Betlemme e Tel Aviv.
• Per quanto riguarda l’Abete Rosso, esso proviene da Kočevje, città sul fiume Rinža. La regione Kočevsko è uno dei territori sloveni dove la natura è più intatta, considerando che le foreste ricoprono il 90% del suo territorio. L’abete rosso scelto per Piazza San Pietro è cresciuto nei pressi di Kočevska Reka, a 6 chilometri in linea d’aria dall’imponente foresta vergine Krokar, che rappresenta una di quelle primordiali ancora intatte. Questa foresta vergine è una delle due riserve forestali slovene, l’altra è quella di Snežnik-Ždrocle (nella regione Notranjska), inserite tra i 63 siti delle antiche faggete primordiali nella lista del Patrimonio Pondiale dell’Unesco.
Il peccio si è diffuso largamente in Slovenia nella seconda metà del XVIII secolo e rappresenta più del 30% delle risorse forestali ed è la specie arborea più importante dal punto di vista economico. Fin dai tempi antichi è simbolo di fertilità e nella tradizione popolare viene usato spesso in occasione di cerimonie come per la festa del 1° maggio o per le solennità natalizie. Nella regione di Bela Krajina, per la Festa di San Giorgio era tradizione portare in processione un peccio, decorticato e decorato con fiori e stoffe. Il peccio più alto dell’Europa, “Sgermova smreka” misura 61,80 metri e si trova sul massiccio di Pohorje proprio in Slovenia. Ha circa 300 anni, un perimetro di 3 metri e 54 centimetri e un diametro di oltre un metro.
✳ FONTE TESTO: Governatorato SCV
✳ FONTE IMMAGINI: Oltrepensiero Redazione