Prodotto dal Teatro Null, debutta “Io, Dante e Bonifacio” con Gianni Abbate, Ennio Cuccuini e… Dante Alighieri
Il nuovo spettacolo di Gianni Abbate Io, Dante e Bonifacio, produzione Teatro Null, viene presentato in anteprima giovedì 11 novembre ore 10,00, per il Museo Civita di Grotte di Castro, nel Teatro dell’Istituto Comprensivo Statale per i ragazzi della Scuola Media. Il Progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei e Archivi – Piano annuale 2021, L.R. 24/2019″.
In questo spettacolo viene immaginato che Dante si sia recato come ambasciatore da Bonifacio VIII per chiedere l’indipendenza di Firenze dallo Stato Pontificio. «Il punto principale del pensiero politico di Dante» sottolia Abbate «si basa sull’accusa di degenerazione morale e di corruzione politica rivolta alla Chiesa cattolica. Principali responsabili sono proprio i pontefici. Dante faceva una netta distinzione tra potere temporale, destinato all’impero, e potere spirituale, destinato alla Chiesa. Mentre per Bonifacio VIII la Chiesa era padrona di tutto, anche del potere temporale».
Ma veniamo alla pièce teatrale che vede in scena anche Gianni Abbate (oltre ad esserne il regista), Ennio Cuccuini e ‘Dante Alighieri’ in audio…
L’ambientazione si finge nell’anticamera del Papa. Due porte laterali, in una c’è Dante, di cui si sente solo la voce, nell’altra Bonifacio. Dante, come ambasciatore di Firenze, vuole essere ricevuto da Bonifacio per chiedergli di non intromettersi negli affari politici della sua città e ottenere la totale indipendenza dallo Stato Pontificio. Bonifacio, invece, non lo vuole assolutamente ricevere e gioca a stancarlo con un’estenuante attesa. Un terzo personaggio, Egidio Colonna, pur non essendo una maschera, porta in sé archetipi della commedia dell’arte, in quanto servo (del potere) e trasformista. Si rammenta che Egidio Colonna, teologo e filosofo, per sostenere il papa nella sua pretesa di potere assoluto, aveva scritto un trattato in cui sosteneva appunto che la Chiesa non solo era padrona delle anime ma di tutto. Questo personaggio farà da tramite fra Dante e Bonifacio e dialogando con il pubblico racconterà storie e aneddoti su di loro. Lo stesso Bonifacio, a sua volta, dialogando con Colonna e il pubblico, rivelerà le sue ‘prodezze’.
Si tratta certamente di uno spettacolo accattivante, che mette a fuoco fatti e personaggi storici di un’epoca che, sebbene lontana, con le sue similitudini ci riguarda ancora molto da vicino. E’, anche, un tentativo di ricostruire il percorso autobiografico del poeta, per segnarne la vicenda, non remota rispetto al clima storico e alla sensibilità attuale, di un intellettuale che si dà alla politica in nome d’alti ideali di giustizia e di riforma sociale. Ci fa meditare, quindi, su un presente, dove le forme sono cambiate rispetto al passato, ma se andiamo oltre le apparenze, se scaviamo al suo interno, ritroviamo le stesse cupidigie e bramosie di sempre.
✳ – Info spettacolo: Tel. 3471103270 – iportidellateverina.it