INAUGURATA LA CENTRALE ENEL DI TORREVALDALIGA NORD A CIVITAVECCHIA
LE NEWS DA TORREVALDALIGA NORD
– GRAVE INCIDENTE IN CENTRALE ENEL DI TORREVALDALIGA NORD
– NOCOKE: IL TERRITORIO CELEBRA IL SUO FUNERALE
– GREENPEACE E LEGAMBIENTE ROVINANO LA FESTA PER L’INAUGURAZIONE DELLA CENTRALE
A CARBONE DI CIVITAVECCHIA
– LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO MARAZZO
– COMUNICATO ENEL: IL MINISTRO SCAJOLA INAUGURA LA CENTRALE ENEL A CARBONE PULITO
– SCAJOLA INAUGURA TRA LE PROTESTE LA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA E RILANCIA IL NUCLEARE.
LE DICHIARAZIONI DEI NOCOKE.
– ENERGIA: SCAJOLA, A NOVEMBRE PIANO STRAORDINARIO PER RISPARMIO
– CIVITAVECCHIA INAUGURATA TRA LE POLEMICHE LA CENTRALE A CARBONE
LE NEWS DA TORREVALDALIGA NORD
– GRAVE INCIDENTE IN CENTRALE ENEL DI TORREVALDALIGA NORD
– NOCOKE: IL TERRITORIO CELEBRA IL SUO FUNERALE
– GREENPEACE E LEGAMBIENTE ROVINANO LA FESTA PER L’INAUGURAZIONE DELLA CENTRALE
A CARBONE DI CIVITAVECCHIA
– LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO MARAZZO
– COMUNICATO ENEL: IL MINISTRO SCAJOLA INAUGURA LA CENTRALE ENEL A CARBONE PULITO
– SCAJOLA INAUGURA TRA LE PROTESTE LA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA E RILANCIA IL NUCLEARE.
LE DICHIARAZIONI DEI NOCOKE.
– ENERGIA: SCAJOLA, A NOVEMBRE PIANO STRAORDINARIO PER RISPARMIO
– CIVITAVECCHIA INAUGURATA TRA LE POLEMICHE LA CENTRALE A CARBONE
NOCOKE: IL TERRITORIO CELEBRA IL SUO FUNERALE
(Nocoketarquinia.splinder.com) – CIVITAVECCHIA 30-07-2008 – DONNE IN NERO E BAMBINI AL CORTEO FUNEBRE CON ANNESSE BARE, SOTTO I CANCELLI DELLA CENTRALE A CARBONE CHE PROSTRERA’ ECONOMICAMENTE UN TERRITORIO E COSTERA’ CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ALLO STATO PER SPESE SANITARIE.
Il corteo funebre ha percorso l’area esterna alla centrale, bare in spalla, fasce a lutto, donne in nero. Un’esponente del comitato, Simona Ricotti, ha letto il discorso funebre: nel silenzio di tomba generale, mentre dentro si festeggiava e si dicevano le ennesime baggianate sul ‘carbone pulito’. Sulle bare sono stati tirati i soldi sporchi di sangue, quei soldi che molti sindaci hanno accettato, svendendo il territorio, per utilizzare la moneta per propagandarsi, per far vedere alla gente quanto si è bravi, magari facendo asfaltare una strada, costruire una piscina o un teatro. Insomma soldi per una mera campagna elettorale.
Per questo riteniamo oggi più che mai tutti coloro che hanno varato il progetto, che lo hanno sostenuto, che lo hanno accettato in cambio di poche migliaia di euro, responsabili di quanto accadrà nei prossimi anni su questo territorio. Abbiamo gridato “Assassini”, abbiamo urlato per l’ennesima volta “Diritto alla salute: articolo 32 della Costituzione”. Assurde le dichiarazioni del presidente della Regione Marrazzo, stentavamo a riconoscere in lui quel giornalista, quello stesso politico che per anni ci ha promesso che avrebbe bloccato il carbone. Oggi ci dice che “bisogna guardare avanti, al futuro”, che “la centrale darà lavoro, promuoverà l’economia” . Ci chiediamo se Marrazzo legga, se sia informato su quanto sta accadendo a Brindisi: sull’ordinanza di distruzione delle colture emessa dal prefetto e dal sindaco di Brindisi. Del fatto che Enel abbia proposto, dopo la minaccia di denuncia della Coldiretti, di comprare le terre agli agricoltori. Perché no, facciamoci uno stoccaccio, un colorificio, un cementificio… si sa quando si inizia la distruzione di un territorio, lo si deve fare fino in fondo. Vergogna anche per chi ha fatto sì che il progetto divenisse realtà: Storace e il passato governo di centrodestra. Vergogna sinistra, vergogna destra!
I cittadini che lottano sono “rossi come il fuoco e neri come la notte” o semplicemente apartitici, tutti insieme conducono una lotta per la sopravvivenza. La lotta continua, siamo nel giusto e lo dimostreremo.
GREENPEACE E LEGAMBIENTE ROVINANO LA FESTA PER L’INAUGURAZIONE DELLA CENTRALE A CARBONE DI CIVITAVECCHIA
(Greenreport.it) – ROMA – La festa per l´inaugurazione della centrale a carbone di Torrevaldaliga a Civitavecchia è stata guastata nella notte dagli attivisti di Greenpeace che hanno proiettato messaggi luminosi sulla centrale per ricordare che «il carbone è la prima minaccia per il clima globale, e che la politica energetica di Enel, che vorrebbe coprire il 50% della propria produzione elettrica in Italia da carbone, non solo porterà il Paese fuori dagli obiettivi di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra, ma compromette gli impegni europei per lo sviluppo delle rinnovabili».
Greenpeace definisce L´Enel «primo killer del clima con 51,6 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel 2006» e Francesco Tedesco, responsabile campagna energia e clima, sottolinea che «Il Paese deve ridurre le emissioni di CO2 di circa 100 milioni di tonnellate entro il 2012 per rispettare i parametri di Kyoto, ma la nuova centrale riverserà oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera. Ogni nuovo megawatt a carbone ci allontana sempre più da Kyoto e dall´obiettivo europeo per le rinnovabili al 2020. Si dovrebbe invertire questa tendenza adesso avviando una rivoluzione energetica pulita, e invece il sistema energetico italiano corre in tutt´altra direzione. In Italia non c´è spazio per nuove centrali a carbone, tanto meno nel parco naturale del Delta del Po, come Enel vorrebbe fare a Porto Tolle».
Le promesse non sembrano mantenute, almeno a leggere le cifre ripoortate da Greenpeace: «Dal 1994 a oggi la quota di energia rinnovabile è scesa dal 21% al 15,7% della produzione totale. Le rinnovabili sono in diminuzione non solo perché la produzione dell´idroelettrico è in calo, a causa delle minori precipitazioni sull´arco alpino, ma anche perché lo sviluppo degli impianti a base fossile è maggiore dello sviluppo delle rinnovabili. Ad oggi, oltre l´82% degli incentivi alla produzione di energia elettrica vanno a impianti a base fossile, non alle fonti rinnovabili. Tutto questo è pura follia. Non solo perché il pianeta sta correndo verso una crisi climatica forse irreversibile, ma perché l´unico modo per limitare da subito l´utilizzo di fonti fossili provenienti dall´estero e migliorare la sicurezza energetica del Paese è puntare su fonti rinnovabili ed efficienza».
Ma non è questa la strada percorsa dall´Italia: «Secondo i dati ufficiali – dice Tedesco – risulta invece che nel 2007 il solare fotovoltaico ha ricevuto appena 26 milioni di euro come incentivi in conto energia, contro i 3,7 miliardi dati alle fonti fossili assimilate attraverso il CIP6. Una goccia nel mare. La montagna di denaro riversata sulle fonti fossili impedisce il decollo delle rinnovabili e limita la possibilità di ridurre le emissioni di CO2 del Paese. Nel 2007, attraverso il CIP6, lo Stato ha incentivato la produzione di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2».
Stamattina all´inaugurazione della centrale di Civitavecchia c´era un´altra scomoda presenza, quella di Legambiente e il presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza e quello del Lazio Lorenzo Parlati hanno detto che «E´ assolutamente incoerente e anacronistico considerare il carbone la chiave di volta della politica energetica italiana quando siamo tra i paesi che arrancano di più nel ridurre le emissioni di CO2 per raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Il carbone resta in assoluto il combustibile fossile con le più elevate emissioni di anidride carbonica per kilowattora prodotto e la nuova centrale di Torrevaldaliga Nord con i suoi 10 milioni di tonnellate di CO2 annui peserà non poco sul già disastrato quadro delle emissioni nazionali».
Il Cigno Verde ricorda che le 12 centrali italiane a carbone producono solo il 14% dell´energia elettrica italiana, ma con il 30% delle emissioni di CO2 dell´intero comparto elettrico nazionale, un trend in crescita: nel 2005 la CO2 emessa dalle centrali a carbone era 41,6 milioni di tonnellate, nel 2007, nonostante i limiti imposti dalla direttiva europea sull´Emission trading (Ets), aveva raggiunto i 42,5 milioni di tonnellate.
«Il Governo abbandoni dunque l´idea di puntare sul carbone perché allontanerà l´Italia dalle scelte europee che si prefiggono un taglio alle emissioni del 20% entro il 2020, costringendo la collettività a pagare pesanti sanzioni – Dicono Cogliati Dezza e Parlati – La strada che dovrebbe seguire l´Italia è quella di un sistema energetico distribuito, fondato sul risparmio e l´efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili riducendo progressivamente l´uso del carbone per la produzione di energia elettrica, fino al suo completo abbandono, e riconvertendo a gas naturale le centrali termoelettriche che oggi utilizzano gli altri combustibili fossili. Solo in questo modo il nostro Paese potrà dare il suo contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, i cui catastrofici effetti sull´ambiente e sull´economia mondiale sono ormai confermati da fonti più che autorevoli».
CHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO MARAZZO
(Ragione Lazio) – 30/07/08 – Al via il primo dei tre gruppi della centrale riconvertita a carbone Enel di Torrevaldaliga Nord, a Civitavecchia. L’impianto – che sarà pienamente operativo nel 2009 – è stato inaugurato, oltre che dal Presidente Marrazzo, dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, dal Presidente dell’Enel Piero Gnudi e dall’amministratore delegato Fulvio Conti.
Io sarò il garante, il difensore e non il notaio dei posti di lavoro della mia Regione – ha dichiarato il Presidente Marrazzo – Dobbiamo rendere omaggio e riconoscimento alle vittime che anche in questo cantiere ci sono state, ma soprattutto dobbiamo impegnarci a fare in modo che non ce ne siano più, rafforzando i controlli.
“Il nostro è stato un percorso difficile – ha continuato – con le amministrazioni locali che avevano chiesto una scelta diversa, cioè quella del gas. Abbiamo cercato un percorso complesso in cui è stata messa in pericolo la tenuta sociale del territorio. Noi crediamo che l’Italia abbia la necessità di avere scelte e situazioni condivise ed oggi è arrivato il momento di guardare avanti”.
Il Presidente ha poi annunciato il via a settembre del tavolo della salute per non dimenticare il diritto all’ambiente.
COMUNICATO ENEL: IL MINISTRO SCAJOLA INAUGURA LA CENTRALE ENEL A CARBONE PULITO
- Hanno partecipato alla cerimonia il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, i top manager di Enel, guidati dal Presidente Piero Gnudi e dall’AD Fulvio Conti, e autorità politiche e religiose regionali e locali.
- E’ la centrale più avanzata al mondo nella sua categoria: tutte le emissioni saranno abbattute fino all’88%. Anche la CO2 ridotta del 18%.
SCAJOLA INAUGURA TRA LE PROTESTE, LA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA E RILANCIA IL NUCLEARE. LE DICHIARAZIONI DEI NOCOKE.
centrale Enel a carbone di Civitavecchia, sottolineando che questa rispetta le regole e gli standard per la salvaguardia della salute e dell’ambiente.
Proteste no coke
Insieme a Paliotta, c’e’ anche il collega di Cerveteri, Gino Ciogli. I due primi cittadini sono di fronte ai cancelli dell’impianto, presidiato dalle forze dell’ordine, tra il centinaio di manifestanti ‘no coke’ che hanno cartelli contro il carbone e dove spiccano le donne vestite completamente di nero in segno di lutto, compresi i fazzoletti con cui si coprono la testa, nonostante il sole a picco.
ENERGIA: SCAJOLA, A NOVEMBRE PIANO STRAORDINARIO PER RISPARMIO
(ASCA) – Civitavecchia, 30 lug – Entro novembre il governo varera’ un piano straordinario per il riparmio e l’efficienza energetica. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel corso dell’inaugurazione della centrale a carbone Enel di Civitavecchia.
”In autunno, a novembre – ha detto – il governo varera’ un piano straordinario per il risparmio e l’efficienza energetica con l’obiettivo di ridurre almeno dell’1% l’anno i consumi attesi di energia di qui al 2020”. Il ministro ha spiegato anche che entro l’anno il governo varera’ un piano industriale per il Paese che conterra’ anche il nuovo piano energetico che prevede la diversificazione delle fonti di produzione con il carbone pulito, le fonti rinnovabili e il nucleare. Questo perche’, ha aggiunto Scajola, ”una seria politica energetica non puo’ prescindere dall’impiego del nucleare per la produzione di energia elettrica come avviene in tutti i paesi industriali del mondo”.
(Agr) – Civitavecchia, 30 lug – Inaugurata oggi la centrale a carbone ‘pulito’ di Civitavecchia. La centrale prende il posto di un impianto a olio combustibile e sara’ in grado, secondo Enel, di soddisfare il 50% del bisogno di energia elettrica del Lazio. L’impianto sara’ pienamente operativo nel 2009. Rispetto alla struttura precedente, le emissioni di ossido di azoto saranno ridotte del 61% e quelle di polveri e anidride solforosa dell’88%, del 18% quelle di anidride carbonica, sempre secondo Enel. Sulla questione molte le polemiche sollevate, anche a livello europeo. Il New York Times ha citato Civitavecchia in un lungo articolo che contestava, tra l’altro, i dati relativi alle emissioni di anidride carbonica. Inoltre, solo nel 2015, e non si sa con quali risultati, Enel iniziera’ a stoccare queste emissioni in serbatoi sotterranei. Ma a quel punto sara’ comunque troppo tardi, dice il responsabile dell’Earth Institute della Columbia University, intervistato dal giornale, e a cui hanno fatto eco esperti dal Goddard Institute for Space Studies della Nasa: Abbiamo bisogno ora di una moratoria sul carbone, dicono.
NO COKE: BERLUSCONI ASSENTE PERCHE TEME CONTESTAZIONI
Con loro, oltre ai no coke, numerosi cittadini non solo di Civitavecchia ma anche di Tarquinia e Allumiera. Civitavecchia non vuole un futuro a carbone e oggi inaugurazione domani morte e disoccupazione. Questi due degli striscioni esposti dai manifestanti che gridano assassini, assassini. Mentre sta per iniziare la cerimonia di inaugurazione sarebbero numerosi, secondo Peciola, i contestatori che stanno affluendo presso la centrale di Torrevaldaliga Nord. La battaglia- aggiunge il consigliere provinciale del Prc- non finisce oggi. Stiamo gia’ lavorando per un referendum.
ENEL: SCAJOLA, CENTRALE CIVITAVECCHIA PRIMO PASSO VERSO NUCLEARE
”Con pazienza ma anche con tenacia – ha aggiunto – siamo determinati ad investire nel nostro paese ancora oltre 13 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per creare valore per i nostri azionisti, ridurre i costi per le famiglie e le industrie, garantire sicurezza e indipendenza energetica al paese”.
L’investimento complessivo e’ di circa 2 miliardi di euro e nella realizzazione dell’opera sono state impiegate 3.500 persone, piu’ 450 tecnici Enel per 15 milioni di ore lavorate complessive.