IL COLLAUDO DELLE SAGOME TRIDIMENSIONALI DI LEONI DI MARE
DIARIO DI BORDO
VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
Le sagome tridimensionali che da domani saranno utilizzate nelle acque dell’Oceano Indiano sono state collaudate in Italia nel Mar Tirreno.
PRIMO ED UNICO PROTOTIPO ITALIANO
L’OTARIA CHE EFFETTUA RIPRESE VIDEO IN ACQUA
(Sara Spinetti dalla redazione del “Diario di Bordo”) – Come in tutti i viaggi che si rispettino i preparativi per la partenza devono essere svolti con molta attenzione senza tralasciare niente! E come poter partire senza collaudare le sagome in acqua? E soprattutto Manuelita 2 primo ed unico prototipo italiano di sagoma di otaria capace di effettuare riprese video in acqua.
Le cose da controllare sono molteplici, niente può essere lasciato al caso o all‘improvvisazione quando si vanno a raccogliere dati scientifici: bisogna accertarsi che la scafandratura interna sia stagna a tutti gli effetti,che la galleggiabilità sia ottimale che il cavetto in acciaio che si collega alla telecamera sia sicuro per evitare che in seguito ad un tanto sperato attacco di squalo venga reciso e il lavoro di mesi si vanifichi in pochi istanti.
I materiali per la realizzazione sono stati selezionati in modo scrupoloso ma necessita un’ultima decisiva prova in acqua.
Il progettista Manuel Barraco ed il responsabile video Enrico Rabboni hanno verificato tutte queste condizioni direttamente in mare in una giornata con forte vento, situazione meteo più che probabile in Sud Africa, e Manuelita ha superato alla grande la prova! Un problema che si è presentato proprio all’ultimo momento è stato l’appannamento della parte anteriore trasparente del box di l’alloggiamento che avrebbe potuto causare seri problemi per la risoluzione delle immagini. In effetti lo sbalzo di temperatura tra acqua e aria non è da sottovalutare… Ma il nostro costruttore, da buon costruttore, ha avuto la giusta intuizione: l’applicazione di un gel in silicone ha ottimamente risolto il problema.
Ora tutto è davvero pronto, non resta che immergere Manuelita nelle fredde acque dell’oceano e testare la sua appetibilità per gli squali bianchi. Buona Fortuna ragazzi!
LO SAPEVATE CHE . . . ?
. . . PER REALIZZARE LA SOLA MANUELITA SONO SERVITI BEN 16 MATERIALI DIVERSI E OLTRE 2 MESI DI TEMPO TRA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PRATICA.
DIARIO DI BORDO
VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO
Le sagome tridimensionali che da domani saranno utilizzate nelle acque dell’Oceano Indiano sono state collaudate in Italia nel Mar Tirreno.
PRIMO ED UNICO PROTOTIPO ITALIANO
L’OTARIA CHE EFFETTUA RIPRESE VIDEO IN ACQUA
(Sara Spinetti dalla redazione del “Diario di Bordo”) – Come in tutti i viaggi che si rispettino i preparativi per la partenza devono essere svolti con molta attenzione senza tralasciare niente! E come poter partire senza collaudare le sagome in acqua? E soprattutto Manuelita 2 primo ed unico prototipo italiano di sagoma di otaria capace di effettuare riprese video in acqua.
Le cose da controllare sono molteplici, niente può essere lasciato al caso o all‘improvvisazione quando si vanno a raccogliere dati scientifici: bisogna accertarsi che la scafandratura interna sia stagna a tutti gli effetti,che la galleggiabilità sia ottimale che il cavetto in acciaio che si collega alla telecamera sia sicuro per evitare che in seguito ad un tanto sperato attacco di squalo venga reciso e il lavoro di mesi si vanifichi in pochi istanti.
I materiali per la realizzazione sono stati selezionati in modo scrupoloso ma necessita un’ultima decisiva prova in acqua.
Il progettista Manuel Barraco ed il responsabile video Enrico Rabboni hanno verificato tutte queste condizioni direttamente in mare in una giornata con forte vento, situazione meteo più che probabile in Sud Africa, e Manuelita ha superato alla grande la prova! Un problema che si è presentato proprio all’ultimo momento è stato l’appannamento della parte anteriore trasparente del box di l’alloggiamento che avrebbe potuto causare seri problemi per la risoluzione delle immagini. In effetti lo sbalzo di temperatura tra acqua e aria non è da sottovalutare… Ma il nostro costruttore, da buon costruttore, ha avuto la giusta intuizione: l’applicazione di un gel in silicone ha ottimamente risolto il problema.
Ora tutto è davvero pronto, non resta che immergere Manuelita nelle fredde acque dell’oceano e testare la sua appetibilità per gli squali bianchi. Buona Fortuna ragazzi!
LO SAPEVATE CHE . . . ?
. . . PER REALIZZARE LA SOLA MANUELITA SONO SERVITI BEN 16 MATERIALI DIVERSI E OLTRE 2 MESI DI TEMPO TRA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE PRATICA.