IL FESTIVAL DI CANNES CHIUDE CON IL FUORI CONCORSO DI JAN KOUMEN
La sessantaduesima edizione del Festival di Cannes chiude con il film (out of competition) di Jan Kounen Coco chanel & Igor Stravinski interpretato da Anne Mouglalis e Mads Mikkelsen. Molta attesa per quest’ultimo lavoro in ordine di tempo sull’icona mai abbastanza amata di Coco targata Kounen che però ci ha lasciato decisamente delusi con un finale piuttosto incongruo. Pensavamo di vedere qalcosa di più e di meglio rispetto a Coco avant Chanel di Anne Fontaine ma siamo rimasti delusi…
CHANEL
COCO & IGOR
STRAVINSKI
di Mariangiola Castrovilli
Siamo nel 1913. Coco è in pieno amore con Boy Capel quando assiste, al teatro degli Champs Elisées quasi ad una rivoluzione con fischi e insulti rivolti alla prima rappresentazione della Sagra della primavera di Stravinski ritenuta troppo anticonformista per i tempi. Questa musica cosí nuova e diversa la intriga e la affascina. Ma è solo sette anni più tardi quando ormai famosa ma devastata dalla morte del suo uomo che conosce veramente il compositore fuggito a Parigi dalla Russia bolscevica. E’ un incontro di destino, Coco gli propone subito di ospitarlo con la famiglia nella sua villa Il bel respiro a Garches perché possa lavorare tranquillamente. Il resto è storia…
‘La moda passa, lo stile non tramonta mai’ diceva Chanel, Kounen questo vale anche per i film ?
«Credo proprio di si. Basta guardare Scarpette rosse di Pressburger o 2001 Odissea dello spazio per rendersene conto, salvo i terribili divani rossi della stazione orbitale».
Stravinski invece affermava “Abbiamo un dovere verso la musica quella dell’inventarla”. E’ una regola che si applica anche ai film ?
«Il dovere che abbiamo nei confronti del cinema è di non rifare qualcosa che esiste già, senza però dimenticare chi ci ha preceduto. In quanto all’ispirazione bè dobbiamo accettare quello che arriva senza la pretesa di poterla dominare».
segue … >>>
La sessantaduesima edizione del Festival di Cannes chiude con il film (out of competition) di Jan Kounen Coco chanel & Igor Stravinski interpretato da Anne Mouglalis e Mads Mikkelsen. Molta attesa per quest’ultimo lavoro in ordine di tempo sull’icona mai abbastanza amata di Coco targata Kounen che però ci ha lasciato decisamente delusi con un finale piuttosto incongruo. Pensavamo di vedere qalcosa di più e di meglio rispetto a Coco avant Chanel di Anne Fontaine ma siamo rimasti delusi…
CHANEL
COCO & IGOR
STRAVINSKI
di Mariangiola Castrovilli
Siamo nel 1913. Coco è in pieno amore con Boy Capel quando assiste, al teatro degli Champs Elisées quasi ad una rivoluzione con fischi e insulti rivolti alla prima rappresentazione della Sagra della primavera di Stravinski ritenuta troppo anticonformista per i tempi. Questa musica cosí nuova e diversa la intriga e la affascina. Ma è solo sette anni più tardi quando ormai famosa ma devastata dalla morte del suo uomo che conosce veramente il compositore fuggito a Parigi dalla Russia bolscevica. E’ un incontro di destino, Coco gli propone subito di ospitarlo con la famiglia nella sua villa Il bel respiro a Garches perché possa lavorare tranquillamente. Il resto è storia…
‘La moda passa, lo stile non tramonta mai’ diceva Chanel, Kounen questo vale anche per i film ?
«Credo proprio di si. Basta guardare Scarpette rosse di Pressburger o 2001 Odissea dello spazio per rendersene conto, salvo i terribili divani rossi della stazione orbitale».
Stravinski invece affermava “Abbiamo un dovere verso la musica quella dell’inventarla”. E’ una regola che si applica anche ai film ?
«Il dovere che abbiamo nei confronti del cinema è di non rifare qualcosa che esiste già, senza però dimenticare chi ci ha preceduto. In quanto all’ispirazione bè dobbiamo accettare quello che arriva senza la pretesa di poterla dominare».
segue … >>>
Anne Mouglalis, per lei testimone di Chanel da ormai sette anni non deve essere stato un problema calarsi nei suoi costosissimi… panni…
«In effetti non ho nemmeno avuto bisogno di domandare. Quando Karl Lagerfield mi ha chiesto d’incarnare lo spirito di Chanel, partivo già avvantaggiata. Ho avuto a disposizione veramente tutto, dalla collezione personale di vestiti di Karl, all’archivio ai documenti. Per cui mi preparavo, senza neanche rendermene conto alla parte fin dal 2002… ».
Coco Chanel, adorata dalle donne di tre generazioni, cosa rappresenta per lei ?
«La trasgressione e la modernità» risponde Anne, con una voce così roca e profonda alla Jeanne Moreau, senza nemmeno pensarci. «Trovo che Coco fosse una punk ante litteram. Paul Morand che era suo amico l’aveva soprannominata ‘l’angelo sterminatore del XX° secolo’. Il simbolo di Chanel potrebbe essere il bianco e nero, ovvero l’antagonismo di una donna capace di essere allo stesso momento imperativa e dolce, esasperante e generosa».
Kounen, cosa ha voluto dire per lei fare un film come questo ?
«Intanto affrontare un argomento biografico su due grandi personalità che non conoscevo affatto. Vuol dire partire per un viaggio con un’epoca, dei personaggi, un soggetto ed una storia per almeno uno o due anni. Uno splendido viaggio, perché gli anni 20 sono affascinanti con una moda semplicemente divina sia da uomo che da donna ed avere a che fare con personaggi come questi e’ stata una sfida esaltante».