Fliff on location Grand Bahama Island, i film
(Mariangiola Castrovilli) – Quindici film in tre intensissimi giorni con registi, attori, ed un panorama mozzafiato. La Grand Bahama è infatti una delle quindici isole abitate più belle delle Bahamas, e Lucaya Beach, dove eravamo, è una spiaggia di sabbia bianca che brilla di luce propria sotto il sole, tanto da renderla uno spettacolo indimenticabile.
Quindici i film che abbiamo visto in tre giorni, permettendoci però di andare in giro, a scoprire questa bella isola, come per esempio visitare lo splendido giardino botanico, i tunnel sotto il mare, e le incantevoli spiagge tutt’intorno. Tra i lavori presentati ci ha colpito The Art &Times of Frosty Meyers, un documentario sulle opere e la vita di Meyers, uno dei più famosi scultori viventi, firmato da Chris Stearms e prodotto da Debra Myers.
Molto interessante poi Fiddlin, di Julie Simone, già vincitore del premio del pubblico all’ultimo Fort Lauderdale Film Festival, un documentario che racconta un altro tipo di America, quella che celebra la sua espressione più vera ed artistica di fronte alle avversità, amplificando il potere della musica. Il film è stato girato nella più antica convention di violinisti, che si tiene sulle montagne Appalachian. E la cosa che più ci ha colpito è vedere ragazzini che, invece di maneggiare cellulari ed I pad, tra le mani hanno solamente i violini che suonano superbamente.
A quest’edizione di Fliff on location c’erano anche due film italiani, Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani e Just believe, ovvero Io c’è di Alessandro Aronado, entrambi molto applauditi.
Un discorso a parte merita il suggestivo lavoro del regista francese Samuel Collardey, A Polar Year, girato interamente in Groenlandia e che racconta il difficile inserimento di un insegnante danese arrivato a Tiniteqilaaq, un piccolo villaggio della costa Groenlandese dell’Est, per insegnare alla scuola primaria. L’inserimento non è certo facile e lui viene osservato con diffidenza, e tenuto alla larga. Ma, quando finalmente entra nell’ordine d’idee di imparare veramente tutto quello che concerne i nativi e di partecipare alla loro vita, piano piano riesce a stabilire una sintonia sia con i bambini che con i grandi che ormai hanno imparato a considerarlo uno di loro. Un film notevole che ha fatto il giro del mondo dei festival, noi infatti l’avevamo già visto a Toronto e a Namur, e lo abbiamo molto amato, al punto di rivederlo tre volte.
Return of the Hero (Le retour du Heros) del secondo regista francese al Fliff on location, Laurent Tirand, ha divertito tutto il pubblico con le avventure di un simpatico lazzarone, il capitano Neuville che, negli anni delle guerre Napoleoniche, ne combina di tutti i colori, pur di tenersi stretta la… vita, a cui non è disposto a rinunciare. Anche se spesso sono gli altri ad essere coinvolti nei suoi machiavellici colpi di scena.
L’appuntamento con il Fliff on location è per il prossimo anno ed il posto, per ora, è ancora una sorpresa.