DALLA MAREMMA NO AL CARBONE a cura di Christiana Soccini

No Coke

Lettera aperta dei comitati contro il carbone del litorale nord laziale alla collettività.
Invito alla mobilitazione generale.

 

Come saprete nell’Alto Lazio esiste uno dei poli di produzione energetica fra i più grandi d’Europa con oltre 7000 Megawatt complessivi generati derivanti dall’attività di tre centrali ENEL. Due sono situate in comune di Civitavecchia, Torre Valdaliga Sud (1160 MW) e Torre Valdaliga Nord (2640 MW), cui si aggiunge la centrale Alessandro Volta di Montalto di Castro – VT (3300 MW).


No Coke

Lettera aperta dei comitati contro il carbone del litorale nord laziale alla collettività.
Invito alla mobilitazione generale.

 

Come saprete nell’Alto Lazio esiste uno dei poli di produzione energetica fra i più grandi d’Europa con oltre 7000 Megawatt complessivi generati derivanti dall’attività di tre centrali ENEL. Due sono situate in comune di Civitavecchia, Torre Valdaliga Sud (1160 MW) e Torre Valdaliga Nord (2640 MW), cui si aggiunge la centrale Alessandro Volta di Montalto di Castro – VT (3300 MW).

centrale termoelettrica

L’energia elettrica prodotta attualmente in questo ristretto lembo di territorio, consacrato all’attività agricola e votato al turismo, supera il 10% dell’intero parco produttivo energetico nazionale ma viene distribuita quasi interamente in altre aree d’Italia dedite al settore industriale o terziario.
Dal 1964, anno di avvio del primo gruppo elettrogeno, tutto l’Alto Lazio presenta nell’aria livelli molto alti di polveri sottili e di inquinanti di tipo chimico riconducibili ai composti azotati e solforati. Nel 2002 il Ministero delle Attività produttive concede a ENEL spa l’avvio dei lavori di insediamento a Torre Valdaliga Nord della Darsena Energetico-Grandi Masse, un enorme molo di attracco per navi carboniere destinate a servire il nuovo impianto energetico a carbone autorizzato dallo stesso Ministero nel 2003 e che è in via di insediamento a parziale sostituzione dell’impianto preesistente.
Secondo studi e ricerche comparative, analisi di dati già disponibili e monitoraggi  a lungo termine effettuati da tecnici, Enti di Ricerca, Associazioni ambientaliste e dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Lazio, l’utilizzo del carbone come combustibile comporterà un aggravio ambientale complessivo irreparabile rispetto ad una situazione decennale già intollerabile. Si avrà la movimentazione e l’emissione di enormi quantità di materiale pulverulento, fra cui le dannosissime micropolveri, cui è sottoposto l’intero comprensorio fino a Roma o Civita Castellana. Solo il dato relativo a Civitavecchia e Tarquinia rende bene la gravità della situazione: le due cittadine vantano infatti il triste primato laziale per incidenza di tumori alla trachea, ai polmoni, al sistema linfatico ed ematopoietico, dove si rileva un costante aumento di leucemie e linfomi cui si aggiunge un’allarmante frequenza di disturbi asmatici e patologie respiratorie soprattutto in bambini e soggetti deboli.
L’uso del carbone incrementerà la quantità di Anidride carbonica emessa nell’area da 11,63 Mega tonnellate annue attualicentrale termoelettrica a 13,89 Mt/a che porteranno l’Italia a violare gli accordi presi con il Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra, costringendo l’intera popolazione italiana a pagare multe salatissime all’Unione Europea. Inoltre, con il prolungamento sul territorio da 10 a 25 anni della servitù energetica la situazione rispetto a piogge acide e decadimenti di ossidi di azoto e zolfo non potrà che peggiorare.
Per stessa ammissione di ENEL l’intero settore agricolo locale sarà costretto ad abbandonare le coltivazioni ad uso alimentare per votarsi a colture “no food” di scarsa o nulla competitività sul mercato. Si interromperà così il faticoso lavoro di qualificazione del settore su cui molte aziende hanno investito dando avvio al distretto agrituristico locale e alla promozione di colture qualificate e proponibili anche sui mercati esteri. In aggiunta si teme per una generale svalutazione territoriale e una limitazione allo sviluppo turistico rivierasco di qualità.
Anni di mobilitazione locale, di incontri e tavoli di concertazione, interventi mass-mediatici, confronti politici e categoriali, hanno portato anche gli Enti territoriali – le Province di Roma e Viterbo e i Comuni locali – ad esprimere la propria contrarietà al progetto, cui nel tempo hanno fatto seguito azioni legali non ancora conclusesi anche a causa delle pressioni lobbistiche da parte di ENEL.
Altresì, durante la recente fase di rinnovo delle cariche regionali del Lazio sono stati presi impegni precisi con le popolazioni che però, ad oggi, non si sono ancora concretizzati, con il risultato che i lavori di insediamento dell’impianto a carbone proseguono mentre dalla presidenza della Pisana non arrivano segnali favorevoli.
I Comitati territoriali e i Comuni, sostenuti dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, insistono nel chiedere il fermo dei lavori di conversione dell’impianto e il ripensamento dell’intero progetto in virtù della potestà territoriale e della volontà dei cittadini già ribadite con tornate referendarie consultive svoltesi in tutti i comuni interessati dal progetto.

No CokeLa presente è per chiedere a voi il sostegno e la partecipazione alla prima mobilitazione del 2006 indetta per il 4 febbraio alle ore 11, che si svolgerà a Tarquinia e che seguirà all’Assemblea pubblica indetta dal Consiglio Comunale di Tarquinia. Il concentramento è previsto lungo la via per il mare angolo via Raffaello Sanzio (rotatoria area artigianale, uscita principale per Tarquinia SS1 Aurelia).


Tale evento per rilanciare con vigore la mobilitazione generale,

rivendicando i diritti della cittadinanza alla salute, all’autodeterminazione e alla partecipazione

nella gestione territoriale.

Pensiamo sia indispensabile che alla manifestazione partecipino in gran numero tutte le realtà territoriali che operano per la tutela e la salubrità dell’ambiente e per una società democratica, affinchè la partecipazione popolare assuma effettivamente un ruolo cardine nella gestione territoriale e nelle politiche amministrative e perché l’insediamento della centrale ENEL a carbone non deve avvenire.
L’obiettivo della manifestazione sarà quello di ribadire alla Presidenza della Regione Lazio l’assolvimento degli impegni elettorali, il promesso blocco dei lavori ENEL con la conseguente ed immediata revoca dell’autorizzazione regionale al proseguimento del progetto.
Per adesioni e approfondimenti è possibile contattare il sito www.nocoke.org e http://it.groups.yahoo.com/group/nocoketarquinia/. Info e adesioni: 3491048578, 3286287004, 3394366716.

I Comitati contro il Carbone di Civitavecchia e Tarquinia – sabato 21 gennaio 2006.

Volantino No Coke

mikronet

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