IL CANADA SI MACCHIA DI SANGUE di Alessandro Rizzo
CACCIA ALLE FOCHE ON LINE
DA BELLACIAO.ORG
LE IMMAGINI DEL TG2 RAI, REALIZZATE IN CANADA DALLA LAV
QUI… IL Video >>
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Italia in prima linea per fermare la mattanza:
tra pochi giorni in vigore un Decreto ministeriale che bloccherà l’import di pelli
tra pochi giorni in vigore un Decreto ministeriale che bloccherà l’import di pelli
E’ inaudito sentire parlare ancora oggi di necessità di difendere il diritto all’esistenza di innocenti cuccioli di foca, dopo anni e anni di pressioni da parte di movimenti globali e internazionali ecopacifisti, Greenpeace in primis, sulle autorità mondiali di governo, affinché si considerasse illegale e illegittima qualsiasi azione di caccia contro questi esseri, privi di difesa. La caccia è stata riaperta ufficialmente dal governo canadese, consentendo, così, lucro e profitto lauto per le proprie imprese di pelliccia e di commercializzazione delle pelli a scopi puramente mercantilistici nel settore dell’abbigliamento.
L’inaudita violenza con cui i cosiddetti pescatori si accaniscono contro queste creature è veramente enorme e di portata massima: la vergogna maggiore si prova nel considerare che in nome della scusante dell’aumento necessario del PIL sia doveroso uccidere degli animali, parti strutturali di un contesto ecologico ed ambientale insostituibile.
La popolazione delle foche è già sottoposta agli effetti devastanti derivanti dagli squilibri del sistema ecologico attuale, sottoposto alle alterazioni climatiche tipiche dell’effetto serra e dell’aumento del clima, conseguenti all’inquinamento aereo mondiale: il piano del governo canadese prevede di stimare gli effetti della caccia sulle popolazioni delle foche solamente tra 15 anni, non considerando le variazioni geoclimatiche ed ecostrutturali a cui le popolazioni stesse saranno sottoposte nei prossimi anni di applicazione del nefasto e ignobile programma canadese.
Le cifre sono spaventose: 350000 cuccioli di foca saranno abbattuti nella prossima primavera in decorso per un totale di 975000 esemplari nel triennio attuale e in corso, previsto dalla programmazione stessa. leggi tutto… >>
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Italia in prima linea per fermare la mattanza:
tra pochi giorni in vigore un Decreto ministeriale che bloccherà l’import di pelli
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E’ inaudito sentire parlare ancora oggi di necessità di difendere il diritto all’esistenza di innocenti cuccioli di foca, dopo anni e anni di pressioni da parte di movimenti globali e internazionali ecopacifisti, Greenpeace in primis, sulle autorità mondiali di governo, affinché si considerasse illegale e illegittima qualsiasi azione di caccia contro questi esseri, privi di difesa. La caccia è stata riaperta ufficialmente dal governo canadese, consentendo, così, lucro e profitto lauto per le proprie imprese di pelliccia e di commercializzazione delle pelli a scopi puramente mercantilistici nel settore dell’abbigliamento.
L’inaudita violenza con cui i cosiddetti pescatori si accaniscono contro queste creature è veramente enorme e di portata massima: la vergogna maggiore si prova nel considerare che in nome della scusante dell’aumento necessario del PIL sia doveroso uccidere degli animali, parti strutturali di un contesto ecologico ed ambientale insostituibile.
La popolazione delle foche è già sottoposta agli effetti devastanti derivanti dagli squilibri del sistema ecologico attuale, sottoposto alle alterazioni climatiche tipiche dell’effetto serra e dell’aumento del clima, conseguenti all’inquinamento aereo mondiale: il piano del governo canadese prevede di stimare gli effetti della caccia sulle popolazioni delle foche solamente tra 15 anni, non considerando le variazioni geoclimatiche ed ecostrutturali a cui le popolazioni stesse saranno sottoposte nei prossimi anni di applicazione del nefasto e ignobile programma canadese.
Le cifre sono spaventose: 350000 cuccioli di foca saranno abbattuti nella prossima primavera in decorso per un totale di 975000 esemplari nel triennio attuale e in corso, previsto dalla programmazione stessa. leggi tutto… >>
La caccia viene effettuata in modo disumano ed efferato utilizzando il bastone contro i piccoli di foca, uccidendo i medesimi senza arrecare, così, alcun danno alla pelliccia, destinata a essere oggetto del criminoso profitto delle grandi pelletterie canadesi.
I cuccioli di foca, vittime di questo scempio voluto e legittimato dal primo ministro canadese, Stephen Harper, il quale ha considerato il proprio paese essere vittima di una propaganda denigratoria contro un’attività tollerabile e non esecrabile, possono avere, secondo la disposizione normativa, meno di 1 anno di età, pur esistendo una norma di protezione degli esemplari fino al compimento del 14° anno di età. La gravità del fatto deriva anche dalla circostanza per cui la stessa “World Society for Protection of Animals” ha considerato questa caccia essere esempio del più grande eccidio di esseri animali presenti nel mare Atlantico senza precedenti: nonostante le parole di forte condanna di un’autorità di grande rilevanza internazionale nel campo delle politiche animalistiche, il Canada non recede dall’attuare la propria linea di intransigente disumanità e di destabilizzazione del patrimonio naturale e inalienabile del sistema ecologico e della biodiversità presente sul proprio territorio. Il sacrificio di questa ricchezza naturale è “giustificata” cinicamente dal bisogno di aumentare gli introiti derivanti dal commercio di pellicce insanguinate dalla mano omicida di un governo permissivo di tale scempio e di tale efferata crudeltà. Tra qualche anno, come le stime scientifiche dimostrano, saranno evidenziabili degli effetti deleteri e devastanti sull’intero sistema ambientale canadese e groenlandese atlantico: la presenza delle popolazioni di foche avrà una diminuzione netta determinando un’incidenza negativa sull’equilibrio idrogeologico complessivo, sul rapporto tra le medesime popolazioni e gli altri esemplari oceanici restanti.
Cosa resta da fare per poter opporsi, seppure goccia nell’oceano, è il caso di dire, contro questo crimine? Il boicottaggio dei prodotti canadesi, se diventa azione di massa, potrebbe determinare qualche danno maggiore rispetto alle entrate insanguinate dalla barbarica uccisione di così tante piccole vittime indifese, stimate per una cifra di 8,3 milioni di sterline. E’ nostro compito denunciare pubblicamente e diffondere questa notizia affinché l’opinione pubblica possa considerare la gravità di tale strage di innocenti, presente nella sua più rilevante brutalità, non conosciuta dalla maggioranza delle persone.