QUELLA FRAGILITA' DI STORIE CADUTE NELL'OBLIO
di Lucio Aragri, un autore che, sotto pseudonimo, del genere fantasy aveva fatto
una ragione di vita. Pubblicato da iNarranti solo alla fine dello scorso anno è
oggi quasi introvabile, come il proprio autore, tra l’altro rinnegato dalla sua stessa
identità principale. Un caso letterario diabolicamente psicoanalitico.
Un castello arroccato popolato da aquile, con trecentosessantacinque stanze nelle quali vivono le trecentosessantacinque donne della sua vita, e in ogni stanza un ricordo, un’emozione, spesso una ferita non rimarginata.
Tornano alla mente situazioni lontane, volutamente dimenticate per non fare i conti con la sofferenza dell’abbandono. Donne sconosciute, appena sfiorate ma presenti nei sogni ad occhi aperti, e proprio per questo più vive e importanti che mai. Storie vere, reali, vissute, consumate e poi cadute nell’oblio. Una per una tornano alla mente, portando alla luce ricordi, rimpianti e la consapevolezza di come, pur lontane nel tempo, abbiano lasciato in lui, tracce e solchi profondi.
Un viaggio solitario dentro se stesso, che metterà il protagonista davanti alla propria fragilità, in attesa dell’incontro con la donna più temuta, mai incontrata, ma da sempre nascosta nelle pieghe della sua vita.
(Note a margine di Rebecca Baroni) Stava parlando con lei, Kelly, di quella curiosa moda ormai imperante, tra giovanissime e non, di scoprire l’ombellico con pantaloni o calzoncini abbassati fino al livello del pube, quando la deflagrazione arrivò improvvisa…. Inizierebbe così, secondo indiscrezioni, il nuovo libro (Mi annoio, ma è giusto così) di Lucio Aragri del quale abbiamo pescato, in via del tutto anomala, anche un racconto, sempre inedito, dal titolo Là, …dove non siamo che pubblichiamo, a sua insaputa (sperando non ci diffidi) nella pagina che segue.
L’autore mascherato con l’immagine di un emblematico giullare veneziano sembra ancor vivere, se pur nello sconquasso dell’abbandono anagrafico, di vita propria o avere quanto meno sussulti nell’anima, alla barba del suo ideatore, un giornalista di provincia che avrebbe tentato, alcuni anni fa, un’operazione editoriale non capita oltre i limiti della disgregazione dell’ Io.
di Lucio Aragri, un autore che, sotto pseudonimo, del genere fantasy aveva fatto
una ragione di vita. Pubblicato da iNarranti solo alla fine dello scorso anno è
oggi quasi introvabile, come il proprio autore, tra l’altro rinnegato dalla sua stessa
identità principale. Un caso letterario diabolicamente psicoanalitico.
Un castello arroccato popolato da aquile, con trecentosessantacinque stanze nelle quali vivono le trecentosessantacinque donne della sua vita, e in ogni stanza un ricordo, un’emozione, spesso una ferita non rimarginata.
Tornano alla mente situazioni lontane, volutamente dimenticate per non fare i conti con la sofferenza dell’abbandono. Donne sconosciute, appena sfiorate ma presenti nei sogni ad occhi aperti, e proprio per questo più vive e importanti che mai. Storie vere, reali, vissute, consumate e poi cadute nell’oblio. Una per una tornano alla mente, portando alla luce ricordi, rimpianti e la consapevolezza di come, pur lontane nel tempo, abbiano lasciato in lui, tracce e solchi profondi.
Un viaggio solitario dentro se stesso, che metterà il protagonista davanti alla propria fragilità, in attesa dell’incontro con la donna più temuta, mai incontrata, ma da sempre nascosta nelle pieghe della sua vita.
(Note a margine di Rebecca Baroni) Stava parlando con lei, Kelly, di quella curiosa moda ormai imperante, tra giovanissime e non, di scoprire l’ombellico con pantaloni o calzoncini abbassati fino al livello del pube, quando la deflagrazione arrivò improvvisa…. Inizierebbe così, secondo indiscrezioni, il nuovo libro (Mi annoio, ma è giusto così) di Lucio Aragri del quale abbiamo pescato, in via del tutto anomala, anche un racconto, sempre inedito, dal titolo Là, …dove non siamo che pubblichiamo, a sua insaputa (sperando non ci diffidi) nella pagina che segue.
L’autore mascherato con l’immagine di un emblematico giullare veneziano sembra ancor vivere, se pur nello sconquasso dell’abbandono anagrafico, di vita propria o avere quanto meno sussulti nell’anima, alla barba del suo ideatore, un giornalista di provincia che avrebbe tentato, alcuni anni fa, un’operazione editoriale non capita oltre i limiti della disgregazione dell’ Io.
L’Ammiraglio Daniel Cream, che decise per sua volontaria scelta di essere degradato a Tenente di Vascello, da alcune ore stava camminando sulla battigia del mare dei Rimmel nel pianeta Farent. «Non siamo in grado di conoscere, con la nostra mente, neanche i sentimenti e le intenzionalità degli esseri che conosciamo. In quei precisi momenti, quando si trovano lontano da noi, noi possiamo soltanto immaginare, ma non essere parte integrante del loro reale».
Aveva a disposizione tutta la tecnologia dell’Universo, ma non era in grado di conoscere nulla. Percepiva soltanto il senso di freschezza generato nei suoi piedi immersi nel ritmico infrangersi delle onde del mare sulla spiaggia. Poteva spostarsi, con la sua navetta di perlustrazione, da un mondo all’altro o gettarsi nelle profondità di galassie sconosciute senza temere sorprese, ma quanto generato dalle intelligenze a lui non vicine, o a quanto potesse loro accadere, rimaneva un insondabile mistero.
Apprese la notizia soltanto 23 anni luce più tardi, senza che in quegli istanti potesse nulla percepire.
La ritrovò, del tutto casualmente e completamente impazzita, tra gli ospiti della clinica neuronica del sistema planetario di Venerport.
Il messaggio di Terwer arrivò alle sue orecchie, quando il suo mondo non esisteva più, lei compresa.
Quanti danni provocati per la sua incapacità genetica e mentale di non potersi trovare là dove qualcuno chiedeva la sua presenza o dove forse, in ogni caso, dovesse essere stato presente!
Era proprio vero che tutti, ed in modo improvviso, potessero essere rintracciati, in profondità spaziali, così distanti da lui? Dove, in ogni caso, lui, Daniel, non avrebbe mai potuto trovarsi a causa dei suoi impegni?
E se invece avesse fatto in modo di trovarsi lì, gli eventi avrebbero avuto un analogo svolgimento?
Si sentiva colpevole ed in quel caso non poteva appigliarsi a nessuna casualità e ad alcuna condizione legata al non percepibile o al non avvertibile. Era stato lui e solo lui a decidere di rinviare quell’appuntamento. Quella volta qualcuno lo aveva chiamato, ma fu lui a non voler sentire e comunque di nuovo a non avvertire l’imminente pericolo che avrebbe decretato la fine del suo collega.
Tutto era accaduto ad un passo da lui. Non si era accorto di nulla. Non aveva sentito nulla. Nel suo pensiero nessun tocco sensoriale. Non aveva potuto fare niente per salvare quell’esistenza. Eppure lui era lì, in quella spiaggia, ma la sua mente era altrove. Pochi centimetri si erano trasformati, non si sa come, in migliaia d’anni luce di distanza. Non era stato capace neanche di guardarsi intorno e difendere quel suo piccolo fedele amico, chissà come poteva mai pretendere, da se stesso, di percepire quello che accadeva effettivamente in intervalli spaziali lontani?
Non lo raggiunse mai.
STORIA DI UN AUTORE UNDERGROUND
Dopo questo nuova prova con il surreale cosa farà? Sembra aver fretta di cambiare genere o forse meglio chiudere con un esperimento e mettere una pietra sul passato, probabilmente anche a livello personale. «Il genere fantasy,» afferma «con la storia dello pseudonimo e delle maschere indossate nelle presentazioni dei libri, mi ha fatto anche percorrere sentieri introspettivi che mai avrei sognato di andare a sondare».
Così con Tutte tranne una, un romanzo inedito rispolverato dal cassetto, Aragri, appare metter fine a se stesso ed al genere fantasy e, come in una sorta di addio, sceglie la via dell’autoproduzione impaziente di attendere i calendari di pubblicazione della propria casa editrice.
D’altronde nel racconto La notte dentro la stanza n.19 per l’antologia Buia è la Notte, trasponendo fatti realmente accaduti in Iraq, ci si trova di fronte ad un Lucio Aragri che Aragri non è e dove il giornalista che lo ha creato prende il sopravvento.
Qualcuno è già pronto a scommettere che il suo nuovo romanzo, già in fase di stesura, con temi ed argomenti lontani dai mondi fantastici cui ci ha abituato, uscirà con il suo nome reale.
DOVE POTER ACQUISTARE I LIBRI DI LUCIO ARAGRI