IL COMMENTO DI GICAR

 

E pe’ restà nel Libbero Pensiero
da quela vorta nun pensò più gnente
  (Trilussa)

Mind
Ho l’impressione che in questo momento, credo anche io di fomentata tensione, tra l’Europa e L’Islam, passi in sott’ordine un problema molto sottile e sibillino: la strisciante rinuncia ad esprimersi liberamente, se pur nel rispetto reciproco. Spero che la questione, anche se ci vorrà tempo, possa, prima o poi, emergere in modo corretto ed essere fonte di un diffuso e sereno confronto.  Le rivolte contro le vignette satiriche stanno creando da una parte i morti veri proprio tra gli islamici e quelli virtuali in Europa: ministri, giornalisti, direttori di giornali… Mi sembra, inoltre, che a spingerci a chiedere scusa sia più la paura di attentati a casa nostra che un vero e diffuso senso di fratellanza (di cui vi è necessità) e di indignata repulsione per chi, con la satira od il cattivo gusto, ironizzi un po’ troppo sui sentimenti o le religioni altrui…


 

E pe’ restà nel Libbero Pensiero
da quela vorta nun pensò più gnente
  (Trilussa)

Mind
Ho l’impressione che in questo momento, credo anche io di fomentata tensione, tra l’Europa e L’Islam, passi in sott’ordine un problema molto sottile e sibillino: la strisciante rinuncia ad esprimersi liberamente, se pur nel rispetto reciproco. Spero che la questione, anche se ci vorrà tempo, possa, prima o poi, emergere in modo corretto ed essere fonte di un diffuso e sereno confronto.  Le rivolte contro le vignette satiriche stanno creando da una parte i morti veri proprio tra gli islamici e quelli virtuali in Europa: ministri, giornalisti, direttori di giornali… Mi sembra, inoltre, che a spingerci a chiedere scusa sia più la paura di attentati a casa nostra che un vero e diffuso senso di fratellanza (di cui vi è necessità) e di indignata repulsione per chi, con la satira od il cattivo gusto, ironizzi un po’ troppo sui sentimenti o le religioni altrui…
In altri tempi, forse, tutto si sarebbe concluso con qualche querela internazionale o formale protesta presso le ambasciate di pertinenza. Stavolta, invece, sembra ci sia bisogno dei morti!

Niente c’è di più sacro della vita umana ed il “libero pensiero” sicuramente non può avere un’eguale valenza se è causa di lutti ed irrequietudini popolari.

E qui comincia il nodo!

A questo punto chi si azzarderebbe mai, oggi, dalle nostre parti, a disegnare, pubblicare e divulgare una vignetta, se pur garbata ed elegante che ironizzi sul mondo islamico? Nessuno, vorrebbe avere sulla coscienza, una guerra di religione non voluta. E per quanto tempo durerà questo forzato ritegno tra gli umoristi o pseudo-umoristi occidentali? Tutto, forse, potrebbe degenerare, domani, in un’esagerata reazione, anche fosse clandestina?

Ho paura, invece, che pian piano potremmo scivolare nel silenzio più assoluto, non fosse altro per evitare il rischio di essere additati come sconsiderati ed irresponsabili. Tanto più mi preoccupa la storia che, tale ritegno, sia oggi in qualche modo promulgato con più vigore, se pur nelle more di diatribe contingenti, proprio da quelle forze politiche o di pensiero che fino a ieri hanno difeso a spada tratta il diritto alla satira sotto ogni forma anche quando non andava tanto per il sottile nei confronti del nostro Dio.    

Non vorrei far sorridere nessuno, ma già intravedo profilarsi all’orizzonte l’eventuale proliferare di sentenze di tribunale e di vignette messe alla sbarra! E chissà se, per necessarie ragioni di ordine internazionale, riemergeranno forme censorie nei confronti delle quali, in occidente, si son fatte anche le guerre civili per smontare e debellare le dittature.

A lungo andare sarà forse proprio il libero pensiero che ne avrà la peggio e che, in una sorta di autosublimazione, non penserà più a niente per non creare complicazioni tra continenti e culture diverse.

Per queste ragioni mi è tornato in mente, in modo sibillino, quel sonetto di Trilussa, oggi per certi versi tanto attuale, se pur da altre vicende ispirato.   

 

       

La libbertà de pensiero

Trilussa

Un Gatto bianco, ch’era presidente

der circolo del Libbero Pensiero,

sentì che un Gatto nero,

libbero pensatore come lui,

je faceva la critica

riguardo a la politica

ch’era contraria a li principî sui.

Giacché nun badi a li fattacci tui,

je disse er Gatto bianco inviperito –

rassegnerai le propie dimissione

e uscirai da le file der partito:

ché qui la pôi pensà libberamente

come te pare a te, ma a condizzione

che t’associ a l’idee der presidente

e a le proposte de la commissione!

È vero, ho torto, ho aggito malamente…-

rispose er Gatto nero.

E pe’ restà nel Libbero Pensiero

da quela vorta nun pensò più gnente.

Trilussa

targa alla base del monumento a Trilussa

Qui, per conoscere Trilussa

mikronet

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