La Repubblica
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Blue Tango” è un romanzo che vale. Soprattutto perché, tra morti e cadaveri, riesce a tenere “viva” l’attenzione del lettore. Il che è davvero raro in tempi come i nostri dove ormai ci sono più giallisti che detenuti, più investigatori privati che omicidi.
Gian Paolo Serino(leggi tutto)
Rumore
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Blue Tango” è un buon noir, giocato sull'(auto)ironia, che piacerà a chi ama Scerbanenco e ancor di più a chi apprezza lo zigzagare milanese di Dazieri
Manuel Graziani(leggi tutto)
La Tela Nera 
I personaggi si amano da subito, la coppia reporter-questurino monopolizza la scena! ma anche i mascalzoni del quartiere fanno la loro parte grazie a dialoghi e situazioni vere, a un ritmo alto che “consuma” il lettore (tra l’altro una sparatoria sotto il diluvio universale da film) e la storia insieme, all’unisono, sulle note di Conte dietro una malinconica serata autunnale (i milanesi apprezzeranno i riferimenti presenti tra il turistico notturno e la tradizione cittadina). Che sia un saggio, un noir o una nuova sfida aspettiamo il prossimo. Da adesso.
Fabio Marangoni
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Sherlock Magazine e
Thriller Magazine
Blue Tango, nel complesso, è un giallo avvincente, non contorto, molto scorrevole e veloce. La curiosità di sapere come andrà a finire, dove Radeschi porterà la sua vecchia vespa gialla del ’74, fa sfogliare avidamente una pagina dopo l’altra. Si ha l’idea del movimento, della velocità: azione è la parola d’ordine.

L’autore non spreca nemmeno una parola più del necessario per le descrizioni e i dialoghi: la scrittura appare come una macchina ben oliata.
Giorgio Bandini(leggi tutto)
Liberazione
Un’incursione negli ambienti milanesi, in una società variopinta, ! sempre in mutazione. (…)
La scrittura asciutta e il ritmo rapido di Blue Tango tiene insieme il romanzo d’avventura e quello poliziesco(…)
Michele Corleone
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Cut-up
Paolo Roversi, giornalista, autore di pamphlet ironici e dissacratori, si cimenta con il giallo e lo fa con divertimento e abilità, giocando un po’ con tutti gli stereotipi del genere, dal giornalista sfigato al serial killer ammazza prostitute. Più che alla soluzione dell’enigma, l’autore sembra interessato ad ammiccare al lettore, a catturarlo nella rete della storia. Le descrizioni sono sempre molto precise, si tratti di annotazione sulle abitudini dei milanesi (“Milano è la città degli orologi. Ce ne sono tantissimi, disseminati lungo i viali. Presenze costanti che ti osservano dal marciapiedi”) o esposizioni tecniche dei sistemi di hackeraggio (dimenticavo, Radeschi è anche un hacker!). I personaggi, marcati dalle loro abitudini come nella migliore tradizione del romanzo seriale, sanno essere accattivanti quanto basta.
Fabio Nardini
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La Sicilia
Scrittura fluida e coinvolgente, dosata con notevole autoironia, per questo noir di esordio di Roversi che rende omaggio ai su! oi miti letterari e al grande Paolo Conte, autore del pezzo che dà il titolo all’opera.
Roberto Mistretta
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King Lear
La scrittura di Paolo Roversi è veloce, molto veloce, a ritmo, sulle note di Blue Tango: nessuna concessione, nessun elemento superfluo che si possa distinguere come backdrop noise nel corpus narrativo. Stile asciutto, come se la penna adoperata fosse in realtà un carboncino buono per disegnare sul foglio bianco della vita, o un gessetto sulla nera verginità d’una lavagna. E qualche
ingenuità, qua e là a graffiare (e a griffare) meglio lo spirito pavido di Enrico Radeschi, contribuisce a fare di Blue Tango un romanzo godibile, in bilico fra la scrittura di LorianoMacchiavelli, Gianni Biondillo, Sandrone Dazieri, e per certi versi anche del miglior Scerbanenco, quello di “Venere Privata”.
Giuseppe Iannozzi
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Mentelocale e Kult Underground

Milano è ben ricostruita e fa da credibile scenario a un susseguirsi frenetico di orribili delitti. A tratti pare di essere dentro un noir di Scerbanenco, autore che Roversi dimostra di conoscere bene. I personaggi sono realistici e parlano tra di loro con un dialogo serrato che contribuisce allo sviluppo dell’azione. Il sottobosco milanese fatto di criminalità, papponi, spacciatori, extracomunitari, prostitute, informatori è reso con dovizia di particolari ed è ben descritto.
Gordiano Lupi
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