BOMBA A NASSIRIYA: TRE MILITARI ITALIANI ED UNO ROMENO UCCISI

Un ordigno è esploso questa mattina al passaggio di un convoglio

Nicola Ciardelli, capitano dell’Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio e un caporale della Polizia Militare romena sono morti nell’attentato. Grave il maresciallo Enrico Frassanito

NASSIRIYABaghdad, 27 apr. (Adnkronos/Ign) – Attentato a Nassiriya: 4 militari sono rimasti uccisi. Le vittime sono Nicola Ciardelli, capitano dell’Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio ed un caporale della Polizia Militare romena. Grave il maresciallo Enrico Frassanito. De Trizio è deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate. Lo comunica lo Stato maggiore della Difesa.

Trentatre anni, nato a Pisa, il capitano Nicola Ciardelli era in servizio al reggimento Artiglieria paracadutista di Livorno. L’ufficiale lascia la moglie ed un figlio di pochi mesi. Ciardelli era alla sua seconda missione in Iraq. C’era stato infatti nel 2005 ed era ritornato nel Paese nel febbraio scorso. Sarebbe dovuto rientrare in Italia a giugno. In Iraq, svolgeva il compito di ufficiale di collegamento tra il comando italiano e la sala operativa della locale Prefettura. Nel 2003 era stato anche in missione in Bosnia e in Afghanistan.

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Un ordigno è esploso questa mattina al passaggio di un convoglio

Nicola Ciardelli, capitano dell’Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio e un caporale della Polizia Militare romena sono morti nell’attentato. Grave il maresciallo Enrico Frassanito

NASSIRIYABaghdad, 27 apr. (Adnkronos/Ign) – Attentato a Nassiriya: 4 militari sono rimasti uccisi. Le vittime sono Nicola Ciardelli, capitano dell’Esercito, i marescialli dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio ed un caporale della Polizia Militare romena. Grave il maresciallo Enrico Frassanito. De Trizio è deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate. Lo comunica lo Stato maggiore della Difesa.

Trentatre anni, nato a Pisa, il capitano Nicola Ciardelli era in servizio al reggimento Artiglieria paracadutista di Livorno. L’ufficiale lascia la moglie ed un figlio di pochi mesi. Ciardelli era alla sua seconda missione in Iraq. C’era stato infatti nel 2005 ed era ritornato nel Paese nel febbraio scorso. Sarebbe dovuto rientrare in Italia a giugno. In Iraq, svolgeva il compito di ufficiale di collegamento tra il comando italiano e la sala operativa della locale Prefettura. Nel 2003 era stato anche in missione in Bosnia e in Afghanistan.

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Il maresciallo capo dei Carabinieri Franco Lattanzio era in forze al comando provinciale di Chieti, mentre il maresciallo capo dei Carabinieri Carlo De Trizio, 37enne originario di Bisceglie, era effettivo al nucleo radiomobile di Roma. Il militare rumeno è il caporale Hancu Bogdan, 28 anni.

Il maresciallo aiutante s.Ups Enrico Frassanito, 41enne di Padova, è in servizio al comando provinciale Carabinieri di Verona. Era giunto in Iraq 15 giorni fa. Il sottufficiale è stato trasportato presso l’ospedale statunitense di Ari’ Fajat, a circa 150 chilometri da Kuwait City. Era partito per l’Iraq il 9 aprile scorso, dopo aver svolto alcune missioni in Bosnia. Frassanito è un profondo conoscitore del mondo e della lingua arabi.

Immediata la reazione del capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi che si è detto ”sgomento ed addolorato” per l’attentato di questa mattina Nassiriya.

Il ministro della Difesa Antonio Martino ha fornito i particolari su quanto accaduto questa mattina. ”Alle ore 8.55 (6.55 ora italiana), un convoglio della unità specializzata M.s.u. (multinational specialized unit) dei carabinieri, composto da 4 mezzi protetti è stato investito dagli effetti dell’esplosione di un ordigno iedd (improvised esplosive device disposal) collocato al centro della carreggiata di percorrenza. Il convoglio era diretto al locale Provincial Joint Operation Centre per condurre attività addestrativa in favore delle forze di polizia irachene, nel quadro dell’attività di collaborazione per la ricostruzione”. In particolare l’ordigno ha colpito il secondo mezzo .

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di strage con finalità di terrorismo.

Sabato scorso si era registrata l’ultima ‘azione ostile’ contro i militari italiani in missione in Iraq. Alle 9.05 ora locale, le 7.05 ora italiana, riferiva una nota dello Stato maggiore della Difesa, poco prima di uno dei tre ponti che collegano la parte sud dell’abitato di Nassiriya, una pattuglia del reggimento carabinieri della MSU (Multinational Specialized Unit) del contingente italiano, composta da tre veicoli con a bordo 13 militari e un interprete iracheno, veniva coinvolta dalla esplosione di un ordigno posto a lato della carreggiata. ”Solo uno dei tre veicoli coinvolti nella deflagrazione veniva leggermente danneggiato senza alcun danno per gli occupanti”, aggiungeva la nota, spiegando che il convoglio si trovava a Nassiriya per svolgere le consuete attività di controllo del territorio.

Le forze di sicurezza irachene e internazionali stanno conducendo rastrellamenti casa per casa e hanno sigillato tutte le vie d’accesso a Nassiriya. Sul posto ”si nota un cratere di grandi dimensioni e i resti di un mezzo militare bruciato”, racconta ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL un testimone oculare che si trovava in zona al momento dello scoppio dell’ordigno. ”Il convoglio si dirigeva verso il Provincial Joint Operation Center (la sala operativa integrata delle forze di sicurezza)”, racconta un altro testimone che percorreva la stessa strada in bicicletta, riferendo di essere ”caduto in terra per la potenza della deflagrazione, che ha mandato in frantumi i vetri di abitazioni anche distanti”. Accorrendo sul luogo dell’esplosione il testimone ha subito compreso la gravità della situazione, dal momento che ”in terra erano visibili i corpi delle vittime”. ”Direi che qualcuno abbia azionato una bomba ad orologeria da lontano”, conclude il testimone.

Le ultime minacce della guerriglia irachena erano arrivate in rete due giorni fa: a proferirle era stato l’uomo considerato il capo di Al Qaeda in Iraq, Ali Musab Al Zarqawi, che per la prima volta compariva in un filmato – individuato su un sito islamista dagli specialisti dei servizi italiani – per quello che veniva presentato come ”Un proclama rivolto alla gente”. Il video seguiva di due giorni il nuovo messaggio audio di Osama Bin Laden.

Nel 2003 la strage nella missione Msu in cui persero la vita 19 nostri connazionali: 12 carabinieri, 5 soldati dell’Esercito e 2 civili.

Nassiriya, nel 2003 la strage nella missione Msu

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