FENOMENOLOGIA DI UN BEST SELLER MONDIALE E NON SOLO
“La fattoria degli animali” a cura di Alessandro Caramis
Questa rubrica (dal nome del celebre libro di George Orwell) intende affrontare fatti di rilevante attualità attraverso un taglio sociologico. Andare “oltre il pensiero” può voler dire anche andare oltre le categorie comuni di interpretazione della realtà.
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
LA SINDROME DA VINCI:
FENOMENOLOGIA DI UN BEST-SELLER MONDIALE E NON SOLO
FENOMENOLOGIA DI UN BEST-SELLER MONDIALE E NON SOLO
Abbiamo assistito all’uscita nelle sale del tanto atteso film Il Codice Da vinci ispirato al celebre libro uscito tre anni fa che è stato letto nel mondo da circa 50 milioni di persone.
Come sappiamo il libro non è stato soltanto un successo editoriale ma si è trasformato in un caso mondiale che oggi trascina anche l’uscita cinematografica.
La Chiesa Cattolica, (chiamata in causa dal racconto) accusata di avere ordito una cospirazione mondiale che avrebbe nascosto agli uomini il segreto della vera natura di Gesù , ha reagito con modalità sia di ordine censorio e proibitivo fino ad arrivare a chiedere ai fedeli di denunciare l’autore o boicottare il film (nella sua reazione più proibizionista) che con argomentazioni di natura più pedagogica e di catechesi (nella sua reazione più soft).
La novità è che sia il film che il romanzo si portano dietro non solo milioni di lettori ma anche un certo numero di appassionati che hanno scambiato la fiction per la realtà, il romanzo per la nuova rivelata verità.
Quello di cui intendo parlare non consiste nel confutare le innumerevoli invenzioni e inesattezze di natura storica, religiosa, artistica e filosofica contenute nel libro. A questo basta l’opera di coloro che intendono conoscere e approfondire laicamente gli argomenti in discussione nel testo (degli uomini di Chiesa, nel mondo della cultura e dell’informazione) . D’altronde è abbastanza ovvio che non c’è neanche bisogno di essere cattolici o uomini di fede per confutare le tesi del tutto fantasiose confezionate nel libro.
Il mio interrogativo è di indagare il fenomeno da Vinci e di capire perché un libro del genere (e anche avvincente sul profilo del romanzo) ha riscosso così tanto successo, tanti entusiasmi e tante polemiche.
La mia tesi è che i motivi di tale fenomeno di massa consistono in un mix di due elementi che caratterizzano le società attuali: la teoria del complotto come lettura interpretativa che le persone ed i gruppi sociali hanno della realtà nella quale vivono ed il marketing del sacro come conseguenza e utilizzo commerciale che si fa del risveglio del bisogno del sacro che sta trasformando le nostre società da secolari a post-secolari.
La teoria del complotto o della cospirazione non nasce oggi. E’ tipica di ogni società che attraversa un periodo di crisi, di incertezza, di cambiamento e di trasformazione. Secondo tale teoria gli individui tendono a spiegare qualsiasi evento che gli sta attorno, non come gli viene presentato dalle agenzie formali ed informali di socializzazione (famiglia, gruppo dei pari, scuola, istituzioni, mass-media, ecc) e da loro ri-elaborato bensì, come un complotto, una cospirazione, una congiura che vede una regia occulta di un gruppo segreto di persone che come dei burattinai muovono altri burattini perseguendo i propri nefasti interessi.
“La fattoria degli animali” a cura di Alessandro Caramis
Questa rubrica (dal nome del celebre libro di George Orwell) intende affrontare fatti di rilevante attualità attraverso un taglio sociologico. Andare “oltre il pensiero” può voler dire anche andare oltre le categorie comuni di interpretazione della realtà.
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
LA SINDROME DA VINCI:
FENOMENOLOGIA DI UN BEST-SELLER MONDIALE E NON SOLO
FENOMENOLOGIA DI UN BEST-SELLER MONDIALE E NON SOLO
Abbiamo assistito all’uscita nelle sale del tanto atteso film Il Codice Da vinci ispirato al celebre libro uscito tre anni fa che è stato letto nel mondo da circa 50 milioni di persone.
Come sappiamo il libro non è stato soltanto un successo editoriale ma si è trasformato in un caso mondiale che oggi trascina anche l’uscita cinematografica.
La Chiesa Cattolica, (chiamata in causa dal racconto) accusata di avere ordito una cospirazione mondiale che avrebbe nascosto agli uomini il segreto della vera natura di Gesù , ha reagito con modalità sia di ordine censorio e proibitivo fino ad arrivare a chiedere ai fedeli di denunciare l’autore o boicottare il film (nella sua reazione più proibizionista) che con argomentazioni di natura più pedagogica e di catechesi (nella sua reazione più soft).
La novità è che sia il film che il romanzo si portano dietro non solo milioni di lettori ma anche un certo numero di appassionati che hanno scambiato la fiction per la realtà, il romanzo per la nuova rivelata verità.
Quello di cui intendo parlare non consiste nel confutare le innumerevoli invenzioni e inesattezze di natura storica, religiosa, artistica e filosofica contenute nel libro. A questo basta l’opera di coloro che intendono conoscere e approfondire laicamente gli argomenti in discussione nel testo (degli uomini di Chiesa, nel mondo della cultura e dell’informazione) . D’altronde è abbastanza ovvio che non c’è neanche bisogno di essere cattolici o uomini di fede per confutare le tesi del tutto fantasiose confezionate nel libro.
Il mio interrogativo è di indagare il fenomeno da Vinci e di capire perché un libro del genere (e anche avvincente sul profilo del romanzo) ha riscosso così tanto successo, tanti entusiasmi e tante polemiche.
La mia tesi è che i motivi di tale fenomeno di massa consistono in un mix di due elementi che caratterizzano le società attuali: la teoria del complotto come lettura interpretativa che le persone ed i gruppi sociali hanno della realtà nella quale vivono ed il marketing del sacro come conseguenza e utilizzo commerciale che si fa del risveglio del bisogno del sacro che sta trasformando le nostre società da secolari a post-secolari.
La teoria del complotto o della cospirazione non nasce oggi. E’ tipica di ogni società che attraversa un periodo di crisi, di incertezza, di cambiamento e di trasformazione. Secondo tale teoria gli individui tendono a spiegare qualsiasi evento che gli sta attorno, non come gli viene presentato dalle agenzie formali ed informali di socializzazione (famiglia, gruppo dei pari, scuola, istituzioni, mass-media, ecc) e da loro ri-elaborato bensì, come un complotto, una cospirazione, una congiura che vede una regia occulta di un gruppo segreto di persone che come dei burattinai muovono altri burattini perseguendo i propri nefasti interessi.
E’ il tipico pensiero dietrologico, ovvero quel pensiero che tende a vedere sempre qualcosa dietro la realtà che agisce in essa condizionandola. La teoria del complotto è tipica di ogni società, che come l’attuale, vive un periodo di incertezza, di complessità e di cambiamenti tali da non dare sufficienti spiegazioni alla persona su ciò che sta accadendo, limitando la sua capacità di comprensione ed aumentando il senso di angoscia e di insicurezza in essa.
Negli Stati Uniti il pensiero dietrologico è molto popolare e molti eventi sono stati spiegati come il frutto di una congiura: dall’assassinio di J.F.Kennedy (frutto di una congiura della CIA e dell’apparato militare-industriale) a quello di Marilyn Monroe (frutto dei Kennedy) , fino all’11 settembre (disegno dell’amministrazione Bush e dell’apparato militare). Anche l’Europa non scherza : dalla morte di Lady Diana (dovuta ad una cospirazione della Corona per non avere una discendenza musulmana) alla stessa Unione Europea (frutto di una congiura di banchieri e tecnocrati che vogliono sottomettere i popoli). L’Italia è maestra di spiegazioni dietrologiche e cospiratorie, tutta la storia: dal terrorismo nero e rosso (visto come il disegno nascosto della CIA, Servizi segreti Russi, servizi deviati italiani ecc..) a Tangentopoli (vista come una congiura USA per cacciare Craxi o delle tecnocrazie internazionali) è spiegata facendo ricorso al complotto ed anche oggi si paventano sempre i cosiddetti Poteri Forti come causa di scandali, inchieste e terremoti politici e giudiziari (da Fazio a Moggi). Lo stesso antisemitismo si nutre, ieri come oggi, di una visione che tende a vedere la lobby ebraica – sionista dietro ogni fatto nefasto (i famosi Protocolli dei Savi di Sion) e anche il terrorismo islamico tende ad essere letto sempre come un operazione segreta di Bin Laden ed Al Qaeda (quando la realtà il più delle volte come a Londra prova il contrario). Certo non è che tutto quello che ci viene raccontato corrisponde spesso alla realtà ma neanche le facili scappatoie cospiratorie possono spiegare la complessità dei fatti storico-sociali.
In sintesi, la tendenza a vedere sempre un complotto, una cospirazione, una congiura della realtà dietro la quale, di volta in volta, si nasconderebbero : il Vaticano, la Massoneria, i Sionisti, Bin Laden, Al Qaeda, la CIA, i Servizi deviati, i Poteri Forti, i Comunisti, ecc…diventa un ottima via di uscita di persone che non riescono a spiegarsi la realtà che le circonda e che nutrono profonda sfiducia e demotivazione verso qualsiasi autorità istituzionale, educativa o altra che dà loro diverse e disconnesse interpretazioni. Dice Micheal Wheeler (Professore di Letteratura) che questo è un sintomo della nostra generazione che vive una fase di sospetto e di ansietà. Le società post-moderne attuali vivono una crisi di senso e di scelta e dopotutto le teorie della cospirazione danno alle persone ed ai gruppi sociali una via di uscita perché rappresentano una spiegazione semplice ed a portata di mano che è sempre pronta ad attribuire la colpa di quello che accade a capri espiatori che congiurano alle loro spalle. Questo in parte de- responsabilizza le persone e dall’altra le fa sentire sollevate perché le libera da qual senso di incertezza e di disorientamento nella spiegazione dei fatti che accadono attorno a loro. Tutto ciò, come abbiamo detto, accade proprio in concomitanza della rottura di schemi cognitivi e agenzie di socializzazione che hanno il compito del processo di mediazione culturale delle persone.
Quindi, fare un romanzo e basarlo tutto sulla teoria di una cospirazione cattolica ai danni degli uomini e della storia per tenere segreta la vera natura di Gesù è un’ottima operazione commerciale in una società come quella europea e statunitense che ha una storia di sospetti e critiche verso la Chiesa Cattolica in quanto tale. Ed il successo editoriale , come quello di tanti romanzi della cospirazione, è a portata di mano.
La seconda lettura degli eventi che circondano il Codice da Vinci è legata ad un altro fenomeno di oggi che consiste nel marketing del sacro.
Le società attuali sono diventate post-secolari. La religione ed il sacro non sono più viste con scetticismo ed incredulità bensì con rinnovata attenzione. Il fenomeno della New Age, l’enorme successo di libri che narrano dei Templari, del Santo Graal. L’interesse verso l’esoterismo, il magnetismo, l’occultismo, il simbolismo ed il buddismo fanno ormai da tempo la fortuna di molti editori e autori. La stessa grande attenzione all’apocrifo Vangelo di Giuda ed il gran successo mondiale di film come The Passion confermano come il sacro ed il religioso siano tornati ad essere centrali nella vita delle persone ed – questa è la grande novità rispetto alle società secolari- ad acquistare rilevanza pubblica. La religione non è più solo un fatto privato ma acquista rilevanza pubblica e sociale.
Scrivere un romanzo che, pur nella radicale e totale critica alla verità Cristiana della Chiesa Cattolica , confermi ed affermi una nuova ed ancora più radicale e totale verità sacra, vissuta dai suoi più fedeli fan con spirito da proselitismo religioso (quante volte mi sono sentito dire da entusiasti lettori del Codice Da Vinci: tu non sai che…ora te la spiego io la verità!) è un’ottima operazione di marketing del sacro già riuscita anni fa con un altro celebre romanzo La Profezia di celestino. Quello che mi ha stupito non è tanto che la Chiesa Cattolica abbia criticato il romanzo bensì che molti lettori abbiano di colpo cancellato le loro conoscenze storico-religiose ed aderito (senza alcun spirito critico e laico) ad nuova visione del mondo escatologica, olistica ed esoterica che tanto andava di moda nei circoli reazionari di inizio novecento dell’aristocrazia europea. E’ noto che il vero autore ed inventore della tesi del Priorato Di Sion – Pierre de Plantard -(a cui Brown si è ispirato quasi al limite del plagio) era un noto antisemita e reazionario legato ai circoli esoterici della società francese di inizio secolo. E’ ovvio che buona parte dei lettori del Codice abbia letto il libro apprezzando il lato esclusivamente thriller del romanzo o lo abbia letto per curiosità senza troppe crisi esistenziali e di significato e senza neo-conversioni su tesi esoterico-irrazionaliste però, sia libro che il film hanno colto nella pancia. Hanno colto , il bisogno di sacro che le nostre società hanno , il senso di ricerca di una spiegazione , di una verità e di un significato che la scienza, l’economia, la politica e l’ideologia oggi non danno più in maniera esclusiva e soddisfacente.
Alla fine di questo discorso l’importante è non cascare nel tranello della Sindrome da Vinci anche per spiegare il successo del libro, riducendo esso ad una regia commerciale occulta che tende a fare leva sulle tendenze cospiratorie e il bisogno di sacro della gente oppure addirittura vedere in esso (come fanno alcune frange fondamentaliste cattoliche) una congiura anti-cristiana sotto la regia di gnostici e massoni che intenderebbero de-cristianizzare l’Europa. D’altronde, al tentativo di dare una spiegazione cospiratoria anticristiana nella storia non sono immuni neanche alcuni cattolici (o teo-con) sempre pronti a vedere un disegno anticristiano dietro fantomatiche lobby di tecno-scienziati, omosessuali, massoni, islamici, ecc.. così come al tentativo di fare marketing del sacro non sfugge neanche la Chiesa Cattolica con tutto l’uso e l’abuso (a volte) che viene fatto della devozione popolare con il marketing cristiano che vende pacchetti-viaggio pellegrinaggio in Puglia da Padre Pio oppure a Lourdes , nel business delle beatificazioni (vedere L’ora di religione di Bellocchio) e dei miracoli o in tutti i gadget ed i souvenir che vendono venduti ai turisti-pellegrini.
Di una cosa siamo certi, ogni qual volta tendiamo a leggere la realtà utilizzando teorie cospiratorie e complottiste ed ogni qual volta siamo spinti a rispondere al nostro bisogno di sacro e di religioso cercando la soluzione e la verità in un semplice acquisto di un oggetto in vendita siamo tutti un po’ vittime della Sindrome da Vinci!
ALESSANDRO CARAMIS |
Nasce a Roma il 16 Novembre del 1977.
Si è lauerato in Sociologia nel 2001 con una tesi sul lancio editoriale di J.R.R. Tolkien in Italia grazie alla quale ha fatto da consulente alla Bompiani RCS. E’ amante della musica jazz e blues, del buon cinema europeo ed americano e dei viaggi. Si dichiara bibliofilo e ama tenersi costantemente informato sui fatti del mondo e della società. Cura una personale raccolta di articoli di carta stampata dal 1999. Attualmente vive ai Castelli Romani e collabora come assistente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione alla Sapienza di Roma. |