IL COMMENTO DI GICAR: PIGLIATEVI STA' PIZZA !

Non voglio aggiungere alcun altro commento velenoso ai vituperi che gli Italiani hanno dovuto subire in questi giorni.
Una partita di calcio, nei paesi occidentali che hanno vissuto sulla propria pelle le barbarie di guerre inopinate, sembra ormai rappresentare l’ultimo retaggio di sublimazioni che non hanno più Storia, quella con la S maiuscola.
Non riesco a comprendere perchè l’essere pizzettari, camerieri, camionisti, imbianchini, operai, giornalisti, magistrati od alti imprenditori debba essere una colpa (quella dei ladri), come se negli altri paesi del mondo, per sopravvivere, si faccessero o si esercitassero non so quali altri e diversi nobili mestieri o professioni.
Noi non festeggeremo, festeggiate voi ha detto, rivolto ai tifosi, Gianluigi Buffon, il miglior portiere del mondo, ai microfoni di Rai Uno nel dopo di una partita infinita, forse pensando ad una serie C prossima ventura. Ed un portiere, in una squadra di calcio, è l’unico ad avere il privilegio, tra una parata e l’altra, una rete subita o meno, di avere tutto il tempo possibile per riflettere, pensare ed anche sognare che qualcuno, là davanti, segni un maledetto ed onesto goal, magari ad un minuto dalla fine!
Nell’immaginario collettivo gli Azzurri non hanno vinto solo una partita dove si tirano calci ad un pallone. Tanto per dirne una, ed al di là di come andrà finire, in ogni caso, questa bella storia, hanno permesso, quantomeno, ad una nazione, di riappropiarsi di un pezzo della sua cultura. Di quel blu dipinto di blu di Domenico Modugno che qualcuno aveva tentato di scippare per festeggiare un approdo in finale, oggi negato, dopo una vittoria ai rigori contro l’Argentina.
Dobbiamo in fondo accettare che il tricolore sventoli anche solo per la nazionale di calcio se, oggi, altre emozioni non ci sono concesse e domani i tribunali ordinari al posto di quelli sportivi, del tutto inesistenti, sentenzieranno la loro giustizia.

Gicar

Non voglio aggiungere alcun altro commento velenoso ai vituperi che gli Italiani hanno dovuto subire in questi giorni.
Una partita di calcio, nei paesi occidentali che hanno vissuto sulla propria pelle le barbarie di guerre inopinate, sembra ormai rappresentare l’ultimo retaggio di sublimazioni che non hanno più Storia, quella con la S maiuscola.
Non riesco a comprendere perchè l’essere pizzettari, camerieri, camionisti, imbianchini, operai, giornalisti, magistrati od alti imprenditori debba essere una colpa (quella dei ladri), come se negli altri paesi del mondo, per sopravvivere, si faccessero o si esercitassero non so quali altri e diversi nobili mestieri o professioni.
Noi non festeggeremo, festeggiate voi ha detto, rivolto ai tifosi, Gianluigi Buffon, il miglior portiere del mondo, ai microfoni di Rai Uno nel dopo di una partita infinita, forse pensando ad una serie C prossima ventura. Ed un portiere, in una squadra di calcio, è l’unico ad avere il privilegio, tra una parata e l’altra, una rete subita o meno, di avere tutto il tempo possibile per riflettere, pensare ed anche sognare che qualcuno, là davanti, segni un maledetto ed onesto goal, magari ad un minuto dalla fine!
Nell’immaginario collettivo gli Azzurri non hanno vinto solo una partita dove si tirano calci ad un pallone. Tanto per dirne una, ed al di là di come andrà finire, in ogni caso, questa bella storia, hanno permesso, quantomeno, ad una nazione, di riappropiarsi di un pezzo della sua cultura. Di quel blu dipinto di blu di Domenico Modugno che qualcuno aveva tentato di scippare per festeggiare un approdo in finale, oggi negato, dopo una vittoria ai rigori contro l’Argentina.
Dobbiamo in fondo accettare che il tricolore sventoli anche solo per la nazionale di calcio se, oggi, altre emozioni non ci sono concesse e domani i tribunali ordinari al posto di quelli sportivi, del tutto inesistenti, sentenzieranno la loro giustizia.

Gicar

mikronet

Lascia un commento