ITALIA CAMPIONE DEL MONDO

Si vince, si perde, si ride, si piange.
In Germania, l’Italia del calcio diventa Campione del Mondo, mentre in Siberia si muore in un incidente aereo.
La Francia se ne va a casa nel peggiore dei modi (per lei e al di là dei suoi valori sportivi), colpita proprio da quei rigori che spesso hanno costruito la sua gloria e con un finale da corrida spagnola che metterà al palo il suo miglior campione, qualsiasi parola il suo avversario possa avergli mai detto.
L’unità nazionale italiana è salva, sancita anche dal Presidente Napolitano e con i festeggiamenti degli italiani che dureranno per giorni sublimando le manovre finanziarie governative delle quali, al rientro dalle ferie, prendereranno e prenderemo atto.
La storia si ripete.
I calci dati ad un pallone che finisce in rete sono proprio come un colpo di spugna che libera il campo da ogni eventuale spiacevole realtà.
Ma i sogni sono sogni e meritano rispetto, soprattutto quando si avverano.
Anche io ho sventolato il tricolore, mi sono commosso ed ho pianto, con l’orgoglio di essere italiano e provato l’ebrezza, per la seconda volta nella vita, di essere un campione del mondo, poichè delle altre due situazioni analoghe non posso appropriarmi di nulla, dato che non ero ancora nemmeno nato. Ho gridato Forza Italia! e Forza Azzurri!, non preoccupandomi affatto, come alcuni hanno tentato miseramente di affermare, che usare l’una o l’altra espressione, potesse avere una valenza anche politica!
Voglio credere che tutto questo rientri nel folclore di una nazione che solo il calcio, a quanto pare, da sempre, sa unire davvero nella sua interezza ed è perfettamente inutile, oggi, andare a creare divisioni, quando non ci sono, tanto più se siamo i Campioni del Mondo. (Gicar)

Si vince, si perde, si ride, si piange.
In Germania, l’Italia del calcio diventa Campione del Mondo, mentre in Siberia si muore in un incidente aereo.
La Francia se ne va a casa nel peggiore dei modi (per lei e al di là dei suoi valori sportivi), colpita proprio da quei rigori che spesso hanno costruito la sua gloria e con un finale da corrida spagnola che metterà al palo il suo miglior campione, qualsiasi parola il suo avversario possa avergli mai detto.
L’unità nazionale italiana è salva, sancita anche dal Presidente Napolitano e con i festeggiamenti degli italiani che dureranno per giorni sublimando le manovre finanziarie governative delle quali, al rientro dalle ferie, prendereranno e prenderemo atto.
La storia si ripete.
I calci dati ad un pallone che finisce in rete sono proprio come un colpo di spugna che libera il campo da ogni eventuale spiacevole realtà.
Ma i sogni sono sogni e meritano rispetto, soprattutto quando si avverano.
Anche io ho sventolato il tricolore, mi sono commosso ed ho pianto, con l’orgoglio di essere italiano e provato l’ebrezza, per la seconda volta nella vita, di essere un campione del mondo, poichè delle altre due situazioni analoghe non posso appropriarmi di nulla, dato che non ero ancora nemmeno nato. Ho gridato Forza Italia! e Forza Azzurri!, non preoccupandomi affatto, come alcuni hanno tentato miseramente di affermare, che usare l’una o l’altra espressione, potesse avere una valenza anche politica!
Voglio credere che tutto questo rientri nel folclore di una nazione che solo il calcio, a quanto pare, da sempre, sa unire davvero nella sua interezza ed è perfettamente inutile, oggi, andare a creare divisioni, quando non ci sono, tanto più se siamo i Campioni del Mondo. (Gicar)