PRIMO CARNERA, LA LEGGENDA

Mostre e libri per celebrare i 100 anni
della nascita del pugile italiano

Primo Carnera

L’uomo di oltre due metri, forte come un Ercole, che per primo traghettò l’Italia verso la conquista del campionato del mondo dei pesi massimi. Come Coppi, Bartali e Nuvolari è stato uno degli sportivi che più ha colpito l’immaginazione.
(Ign) – Garden Bowl di New York, 29 giugno 1933. Dopo soli sei round, Jack Sharkey va k.o. sotto i colpi di Primo Carnera, uno dei più grandi pugili della storia. L’uomo di oltre due metri, forte come un Ercole, che per primo traghettò l’Italia verso la conquista del campionato del mondo dei pesi massimi. Carnera nasce esattamente 100 anni fa a Sequals un paese in provincia di Pordenone. La sua è una storia che ha il sapore della leggenda, lo stesso che hanno tutte o quasi le vite di uomini che hanno reso grande lo sport, frantumando record, tagliando traguardi. In breve sfidando se stessi, arrivando in cima, fino a salire sul grandino più alto del podio. Carnera era così, il gigante di Sequals, così era soprannominato, alto oltre 2 metri per 126 kg e 52 di piedi. E proprio al ‘gigante buono’ si era ispirato Gerry Siegel, papà di Superman, per il suo supereroe.

Il pubblico lo ha amato. La critica no. Lo denigrava, quell’omone così goffo sul ring senza stile, fatto solo di muscoli e potenza. Si sbagliavano perché Carnera a 100 anni dalla sua nascita è ancora un mito della box mondiale. Così Pordenone celebra il suo campione con una mostra a Palazzo della Provincia intitolata ‘La leggenda di Primo Carnera’.

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Mostre e libri per celebrare i 100 anni
della nascita del pugile italiano

Primo Carnera

L’uomo di oltre due metri, forte come un Ercole, che per primo traghettò l’Italia verso la conquista del campionato del mondo dei pesi massimi. Come Coppi, Bartali e Nuvolari è stato uno degli sportivi che più ha colpito l’immaginazione.
(Ign) – Garden Bowl di New York, 29 giugno 1933. Dopo soli sei round, Jack Sharkey va k.o. sotto i colpi di Primo Carnera, uno dei più grandi pugili della storia. L’uomo di oltre due metri, forte come un Ercole, che per primo traghettò l’Italia verso la conquista del campionato del mondo dei pesi massimi. Carnera nasce esattamente 100 anni fa a Sequals un paese in provincia di Pordenone. La sua è una storia che ha il sapore della leggenda, lo stesso che hanno tutte o quasi le vite di uomini che hanno reso grande lo sport, frantumando record, tagliando traguardi. In breve sfidando se stessi, arrivando in cima, fino a salire sul grandino più alto del podio. Carnera era così, il gigante di Sequals, così era soprannominato, alto oltre 2 metri per 126 kg e 52 di piedi. E proprio al ‘gigante buono’ si era ispirato Gerry Siegel, papà di Superman, per il suo supereroe.

Il pubblico lo ha amato. La critica no. Lo denigrava, quell’omone così goffo sul ring senza stile, fatto solo di muscoli e potenza. Si sbagliavano perché Carnera a 100 anni dalla sua nascita è ancora un mito della box mondiale. Così Pordenone celebra il suo campione con una mostra a Palazzo della Provincia intitolata ‘La leggenda di Primo Carnera’.

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Carnera come Coppi, Bartali, Nuvolari e pochi altri è stato uno degli sportivi che più ha colpito l’immaginazione. La mostra, curata da Roberto Festi e Ivan Malfatto, racconta l’avventura del pugile, affiancando alla storia della vita del campione friulano quella degli eventi che segnarono un’epoca, il ‘Novecento’, attraverso varie sezioni che raccontano la vita del campione, dall’emigrazione al riscatto, dalla ricchezza alla povertà passando attraverso set cinematografici di Hollywood, per poi tornare sul ring e infine morire povero e malato nella sua città. Alla mostra sono sposti gli oggetti simbolo dell’avventura sportiva come la cintura mondiale, i guantoni da combattimento, la corda da allenamento, le scarpette, i pantaloncini, la maglia azzurra.

Presenti anche materiali legati all’attività di Carnera nel mondo del cinema che lo vede coinvolto in 17 pellicole tra il 1933 e il 1959. Infine, la documentazione su Villa Carnera a Sequals, costruita nel 1932, in cui il campione torna nel 1967, ormai prossimo alla morte. Recentemente Daniele Marchesini ha inoltre pubblicato un libro dal titolo ‘Carnera’. Il testo non è una semplice biografia ma una lucida ricostruzione sulla circostanze che hanno reso leggendaria la figura del pugile italiano: dalle dimensioni fisiche (7-8 chili alla nascita) al riscatto dalla povertà attraverso la boxe.

Il Fascismo vide nelle sue dimensioni corporee, del tutto eccezionali, e nelle sue vittorie, il simbolo stesso del potere del regime; milioni di emigranti fecero della sua vita un esempio da seguire; il ‘gigante buono’ divenne un simbolo del riscatto per la capacità di trasformarsi da povero in ricco, da manovale in campione. E poi di nuovo povero. I suoi manager lo sfruttarono spremendolo come un limone. Lo distrussero, prima fisicamente e poi economicamente. Primo Carnera l’uomo di 2 metri e 120 chili. Il gigante che portò l’Italia alla conquista della sua prima cintura dei pesi massimi era malato di diabete e cirrosi epatica. Morì a 61 anni nella sua città, povero e senza una lira.

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