TARQUINIA – INTERVISTA A SILVANO OLMI a cura di Martina Campolongo

L’ASSESSORE ALLA CULTURA, SPETTACOLO E
PUBBLICA ISTRUZIONE TRACCIA UN BILANCIO
DELLA STAGIONE ESTIVA E DEL SUO MANDATO

Silvano Olmi

Giunto alla fine dell’estate e quasi a quella del suo mandato, l’Assessore alla Cultura, Spettacolo e Istruzione Silvano Olmi parla della manifestazione più grande di questa estate 2006, il Tuscia Rock Festival, e stila un resoconto dei cinque anni di carica al Comune di Tarquinia.

Cominciamo parlando del Tuscia Rock. Qual è stato lo scopo di questa manifestazione?
Innanzitutto l’evento è stato organizzato dalla PFM Project capitanata da Mario Sperandei e Franco Gherardi, due importanti imprenditori del settore musicale di Roma, che hanno voluto collaborare con il Comune di Tarquinia per realizzare una serie di spettacoli di musica rock degli anni 60-70 per far conoscere al pubblico, soprattutto quello più giovane, questo tipo di musica e i  gruppi che in quel periodo la rappresentavano.
Inizialmente la manifestazione era stata progettata al Lido di Tarquinia ma si sono scatenate diverse polemiche e per questo è stata spostata al centro.
Di che polemiche si tratta?
Un sindacato degli stabilimenti balneari si è opposto scrivendoci di non voler rendere disponibile i propri spazi per i palcoscenici  e gli stands che vendevano gadget dei gruppi e generi alimentari che comunque l’ organizzazione avrebbe affittato pagando una certa somma.

Come sono state selezionate le bands che hanno partecipato al Tuscia Rock?
Sono state scelte dalla PFM Project. In realtà sarebbe dovuta essere presente anche la Premiata Forneria Marconi ma non è stato possibile perché un gruppo di cosi grande risonanza, che conta ogni volta più di 5.000 persone, era praticamente impossibile da portare in Piazza Matteotti.

Tra i gruppi che si sono susseguiti sul palco, quale ha riscosso più successo?
Senza dubbio Le Orme. Nonostante fosse il 16 agosto, quindi il giorno dopo ferragosto, Piazza Matteotti era stracolma di persone giunte dall’intera penisola a Tarquinia ore e ore prima per prendere posto e assistere allo spettacolo di un gruppo che io, personalmente, conosco pochissimo per motivi anagrafici. Sono stati una sorta di calamita.

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L’ASSESSORE ALLA CULTURA, SPETTACOLO E
PUBBLICA ISTRUZIONE TRACCIA UN BILANCIO
DELLA STAGIONE ESTIVA E DEL SUO MANDATO

Silvano Olmi

Giunto alla fine dell’estate e quasi a quella del suo mandato, l’Assessore alla Cultura, Spettacolo e Istruzione Silvano Olmi parla della manifestazione più grande di questa estate 2006, il Tuscia Rock Festival, e stila un resoconto dei cinque anni di carica al Comune di Tarquinia.

Cominciamo parlando del Tuscia Rock. Qual è stato lo scopo di questa manifestazione?
Innanzitutto l’evento è stato organizzato dalla PFM Project capitanata da Mario Sperandei e Franco Gherardi, due importanti imprenditori del settore musicale di Roma, che hanno voluto collaborare con il Comune di Tarquinia per realizzare una serie di spettacoli di musica rock degli anni 60-70 per far conoscere al pubblico, soprattutto quello più giovane, questo tipo di musica e i  gruppi che in quel periodo la rappresentavano.
Inizialmente la manifestazione era stata progettata al Lido di Tarquinia ma si sono scatenate diverse polemiche e per questo è stata spostata al centro.
Di che polemiche si tratta?
Un sindacato degli stabilimenti balneari si è opposto scrivendoci di non voler rendere disponibile i propri spazi per i palcoscenici  e gli stands che vendevano gadget dei gruppi e generi alimentari che comunque l’ organizzazione avrebbe affittato pagando una certa somma.

Come sono state selezionate le bands che hanno partecipato al Tuscia Rock?
Sono state scelte dalla PFM Project. In realtà sarebbe dovuta essere presente anche la Premiata Forneria Marconi ma non è stato possibile perché un gruppo di cosi grande risonanza, che conta ogni volta più di 5.000 persone, era praticamente impossibile da portare in Piazza Matteotti.

Tra i gruppi che si sono susseguiti sul palco, quale ha riscosso più successo?
Senza dubbio Le Orme. Nonostante fosse il 16 agosto, quindi il giorno dopo ferragosto, Piazza Matteotti era stracolma di persone giunte dall’intera penisola a Tarquinia ore e ore prima per prendere posto e assistere allo spettacolo di un gruppo che io, personalmente, conosco pochissimo per motivi anagrafici. Sono stati una sorta di calamita.

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Invece per quanto riguarda un’ altra manifestazione, quella di Miss Tarquinia, come è nata l’idea?
Miss Tarquinia è nata nel 2003 da una mia idea: in quell’anno ci fu la possibilità di portare a Tarquinia il Villaggio di Miss Italia e cosi facemmo la selezione che fu vinta da Laura Ciuffatelli; poi l’anno successivo, nel 2004, vinse Martina Campolongo, e nel 2005 Alessandra Scappini.
Sono molto legato a questa manifestazione perché secondo me non è soltanto un discorso di bellezza ma anche un modo per spronare le ragazze di Tarquinia ad essere un po’ più protagoniste, a mostrare non solo le gambe ma anche il carattere.
Anzi, ti do un’anteprima: il prossimo anno c’ e’ in progetto di fare anche Mister Tarquinia.
Questi giovani vanno incoraggiati!

Quali saranno i prossimi appuntamenti?
A settembre ritorna Tarquinia A Porte Aperte che anche quest’anno sarà indirizzata alle scuole: attualmente a Tarquinia sono in corso cinque campagne di scavo dirette da un gruppo di archeologi che terranno delle lezioni agli alunni e effettueranno delle dimostrazioni pratiche proprio sul luogo; mentre a inizi novembre organizzeremo una settimana della cultura nella quale verranno importanti autori e personaggi a presentare una serie di libri.
Per quanto riguarda il Tuscia Rock, l’obiettivo per il prossimo anno è trasformare questa manifestazione in una vera e propria fiera: affiancare alle bancarelle già esistenti degli stands per la compravendita di dischi attuali ma anche di vinili, oggetti musicali di antiquariato e modernariato…insomma tutto ciò che ruota intorno al mondo della musica.

Un bilancio di questi cinque anni di assessorato.
Il bilancio è senz’altro positivo. Proprio in questi giorni sto riguardando tutte le foto che mi sono state scattate nelle innumerevoli occasioni. Addirittura ci sono eventi che non mi ricordavo…
All’inizio del mandato mi ero prefissato, insieme al Sindaco Alessandro Giulivi, l’obiettivo di recuperare delle tradizioni tarquiniesi, oltre che di apportare novità: per fare un esempio, abbiamo riportato l’infiorata dopo sei anni di vuoto grazie anche alla collaborazione delle varie associazioni e parrocchie, con tanto di annullo speciale e di cartolina a tiratura limitata e poi il carnevale che era una manifestazione ormai scomparsa da anni…
Una novità è stato il concorso presiepistico: è stato un invito ai cittadini a creare un presepe artigianale e mostrarlo alle altre persone e turisti al fine di non abbandonare una tradizione cosi importante.
Un’altra anteprima: quest’anno, per la prima volta, verrà realizzato un presepe vivente. Già da ora si stanno cercando i personaggi principali e le comparse.

Intervista a cura di Martina Campolongo

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