PER LA PRIMA VOLTA A GROSSETO INTERVENTO DI VERTEBROPLASTICA

IL DELICATO INTERVENTO EFFETTUATO
SU UN PAZIENTE DI SETTANTACINQUE ANNI

Ospedale della Misericordia - GrossetoL’equipe guidata da Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze e dell’unità operativa di neuroradiologia, ha eseguito, per la prima volta a Grosseto, un intervento di vertebroplastica nella sala di angiografia dell’Ospedale della Misericordia. Grazie alla buona riuscita dell’intervento, un paziente dell’età di circa 75 anni, affetto da un grave cedimento vertebrale osteoporotico, potrà tornare ad una vita pressoché normale. Questo grazie alla ricostruzione della vertebra, effettuata con la particolare tecnica interventistica di vertebroplastica, che consiste nell’introduzione di una resina acrilica all’interno della colonna vertebrale. L’intervento è durato complessivamente due ore in anestesia locale. Questa nuova tecnica, quando indicata, consente di evitare tradizionali interventi operatori, riduce i tempi di degenza e risolve il problema locale. Hanno collaborato all’ottima riuscita del suddetto intervento, il Dipartimento di neuroscienze oltre alla collaborazione dei reparti ospedalieri di ortopedia, anestesia e rianimazione e radiologia.

IL DELICATO INTERVENTO EFFETTUATO
SU UN PAZIENTE DI SETTANTACINQUE ANNI

Ospedale della Misericordia - GrossetoL’equipe guidata da Danilo De Falco, direttore del dipartimento di neuroscienze e dell’unità operativa di neuroradiologia, ha eseguito, per la prima volta a Grosseto, un intervento di vertebroplastica nella sala di angiografia dell’Ospedale della Misericordia. Grazie alla buona riuscita dell’intervento, un paziente dell’età di circa 75 anni, affetto da un grave cedimento vertebrale osteoporotico, potrà tornare ad una vita pressoché normale. Questo grazie alla ricostruzione della vertebra, effettuata con la particolare tecnica interventistica di vertebroplastica, che consiste nell’introduzione di una resina acrilica all’interno della colonna vertebrale. L’intervento è durato complessivamente due ore in anestesia locale. Questa nuova tecnica, quando indicata, consente di evitare tradizionali interventi operatori, riduce i tempi di degenza e risolve il problema locale. Hanno collaborato all’ottima riuscita del suddetto intervento, il Dipartimento di neuroscienze oltre alla collaborazione dei reparti ospedalieri di ortopedia, anestesia e rianimazione e radiologia.

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