PARLIAMONE…
Un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare.
Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le
frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali…
MISS ITALIA: COSTUME SOCIALE ITALIANO
di R E N O B R O M U R O
di R E N O B R O M U R O
Miss Italia è un concorso di bellezza che è entrato subito nel costume del nostro Paese appena ha emesso il primo vagito, sessantasei anni fa.
E’ meraviglioso pensare anche per poco che ha presa sui mass media, tutta nostrana: il Papa è stato deriso? Prodi è come un’altalena? Berlusconi canta sempre la solita canzone? Fini fa orecchio da mercanti? D’Alema finalmente ha raggiunto quello per cui ha sospirato per anni? Noi ci vediamo lo svolgimento della gara di Miss Italia e per un paio d’ore dimentichiamo fatti e misfatti politici, e vergognosi fatti di spioni. Miss Italia essendo un fenomeno di costume riesce, alla sua vegliarda età a far dimenticare tutti questi intrallazzi e le bugie che ci vengono raccontate prendendoci per coglioni: le telecamere hanno ripreso scena e registrato parole? Il giorno dopo, afferma che non ha mai detto quelle parole: che memoria labile ha il presidente del consiglio!
Meglio seguire il corso di oltre venticinquemilioni di famiglie italiane, che va dietro alla sorte di ragazze giunte dai piccoli borghi alle grandi città, per il titolo di Miss Italia e la segreta speranza di diventare celebre come diva del cinema. Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali, così non vediamo facce di legno che non riescono a far trapelare la benché minima emozione quando ritrattano verità testimoniabili, almeno siamo certi di seguire un avvenimento che ha attraversato metà del Ventunesimo secolo aiutandoci a dimenticare le difficoltà quotidiane del dopoguerra e il periodo del boom, gli anni della contestazione, fino ad oggi per vederlo diventare un fenomeno sociale e un evento televisivo.
Nel suo cammino sempre più esteso Miss Italia ha fatto intervenire le penne migliori del giornalismo e della cultura italiane: «è un fatto sociale», scrive Orio Vergani; «è la gara di bellezza che più ha inciso nella storia del nostro costume» sostiene Gaetano Afeltra; Sofia Loren sottolinea che «è lo specchio d’Italia perché tutto si svolge alla luce del sole»; e Carlo Rossella afferma: «è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia».
Io penso sia un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare, mi ripeterò fino all’infinito, la quotidianità riuscendo a raccontare le cose con semplicità, da sembrare una favola d’altri tempi.
Il concorso, come si sa, dal 1959 è guidato da Enzo Mirigliani, testimone entusiasta della bellezza italiana, il quale, «nel corso degli anni ha saputo renderla sempre viva e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente un sano e pulito modello di bellezza».
Meglio seguire il corso di oltre venticinquemilioni di famiglie italiane, che va dietro alla sorte di ragazze giunte dai piccoli borghi alle grandi città, per il titolo di Miss Italia e la segreta speranza di diventare celebre come diva del cinema. Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali, così non vediamo facce di legno che non riescono a far trapelare la benché minima emozione quando ritrattano verità testimoniabili, almeno siamo certi di seguire un avvenimento che ha attraversato metà del Ventunesimo secolo aiutandoci a dimenticare le difficoltà quotidiane del dopoguerra e il periodo del boom, gli anni della contestazione, fino ad oggi per vederlo diventare un fenomeno sociale e un evento televisivo.
Nel suo cammino sempre più esteso Miss Italia ha fatto intervenire le penne migliori del giornalismo e della cultura italiane: «è un fatto sociale», scrive Orio Vergani; «è la gara di bellezza che più ha inciso nella storia del nostro costume» sostiene Gaetano Afeltra; Sofia Loren sottolinea che «è lo specchio d’Italia perché tutto si svolge alla luce del sole»; e Carlo Rossella afferma: «è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia».
Io penso sia un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare, mi ripeterò fino all’infinito, la quotidianità riuscendo a raccontare le cose con semplicità, da sembrare una favola d’altri tempi.
Il concorso, come si sa, dal 1959 è guidato da Enzo Mirigliani, testimone entusiasta della bellezza italiana, il quale, «nel corso degli anni ha saputo renderla sempre viva e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente un sano e pulito modello di bellezza».
Un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare.
Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le
frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali…
MISS ITALIA: COSTUME SOCIALE ITALIANO
di R E N O B R O M U R O
di R E N O B R O M U R O
Miss Italia è un concorso di bellezza che è entrato subito nel costume del nostro Paese appena ha emesso il primo vagito, sessantasei anni fa.
E’ meraviglioso pensare anche per poco che ha presa sui mass media, tutta nostrana: il Papa è stato deriso? Prodi è come un’altalena? Berlusconi canta sempre la solita canzone? Fini fa orecchio da mercanti? D’Alema finalmente ha raggiunto quello per cui ha sospirato per anni? Noi ci vediamo lo svolgimento della gara di Miss Italia e per un paio d’ore dimentichiamo fatti e misfatti politici, e vergognosi fatti di spioni. Miss Italia essendo un fenomeno di costume riesce, alla sua vegliarda età a far dimenticare tutti questi intrallazzi e le bugie che ci vengono raccontate prendendoci per coglioni: le telecamere hanno ripreso scena e registrato parole? Il giorno dopo, afferma che non ha mai detto quelle parole: che memoria labile ha il presidente del consiglio!
Meglio seguire il corso di oltre venticinquemilioni di famiglie italiane, che va dietro alla sorte di ragazze giunte dai piccoli borghi alle grandi città, per il titolo di Miss Italia e la segreta speranza di diventare celebre come diva del cinema. Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali, così non vediamo facce di legno che non riescono a far trapelare la benché minima emozione quando ritrattano verità testimoniabili, almeno siamo certi di seguire un avvenimento che ha attraversato metà del Ventunesimo secolo aiutandoci a dimenticare le difficoltà quotidiane del dopoguerra e il periodo del boom, gli anni della contestazione, fino ad oggi per vederlo diventare un fenomeno sociale e un evento televisivo.
Nel suo cammino sempre più esteso Miss Italia ha fatto intervenire le penne migliori del giornalismo e della cultura italiane: «è un fatto sociale», scrive Orio Vergani; «è la gara di bellezza che più ha inciso nella storia del nostro costume» sostiene Gaetano Afeltra; Sofia Loren sottolinea che «è lo specchio d’Italia perché tutto si svolge alla luce del sole»; e Carlo Rossella afferma: «è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia».
Io penso sia un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare, mi ripeterò fino all’infinito, la quotidianità riuscendo a raccontare le cose con semplicità, da sembrare una favola d’altri tempi.
Il concorso, come si sa, dal 1959 è guidato da Enzo Mirigliani, testimone entusiasta della bellezza italiana, il quale, «nel corso degli anni ha saputo renderla sempre viva e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente un sano e pulito modello di bellezza».
Meglio seguire il corso di oltre venticinquemilioni di famiglie italiane, che va dietro alla sorte di ragazze giunte dai piccoli borghi alle grandi città, per il titolo di Miss Italia e la segreta speranza di diventare celebre come diva del cinema. Meglio seguire questo concorso, che ascoltare le frottole di cui ci riempiono la testa tutti i telegiornali, così non vediamo facce di legno che non riescono a far trapelare la benché minima emozione quando ritrattano verità testimoniabili, almeno siamo certi di seguire un avvenimento che ha attraversato metà del Ventunesimo secolo aiutandoci a dimenticare le difficoltà quotidiane del dopoguerra e il periodo del boom, gli anni della contestazione, fino ad oggi per vederlo diventare un fenomeno sociale e un evento televisivo.
Nel suo cammino sempre più esteso Miss Italia ha fatto intervenire le penne migliori del giornalismo e della cultura italiane: «è un fatto sociale», scrive Orio Vergani; «è la gara di bellezza che più ha inciso nella storia del nostro costume» sostiene Gaetano Afeltra; Sofia Loren sottolinea che «è lo specchio d’Italia perché tutto si svolge alla luce del sole»; e Carlo Rossella afferma: «è il concorso che si adatta al mondo italiano che cambia».
Io penso sia un appuntamento con l’immaginario che fa dimenticare, mi ripeterò fino all’infinito, la quotidianità riuscendo a raccontare le cose con semplicità, da sembrare una favola d’altri tempi.
Il concorso, come si sa, dal 1959 è guidato da Enzo Mirigliani, testimone entusiasta della bellezza italiana, il quale, «nel corso degli anni ha saputo renderla sempre viva e attuale, proponendo anno dopo anno, intelligentemente un sano e pulito modello di bellezza».
Tutto ebbe inizio nel 1939, con il concorso di Miss Sorriso vinto dalla quattordicenne Isabella Vernay.
Dopo la pausa della guerra, nel 1946, il concorso riprende e nasce Miss Italia, che nel 1948 raggiunge l’epoca d’oro del cinema italiano, eleggendo reginetta Lucia Bosè, commessa nella pasticceria Galli di Milano, che guadagna diciottomila lire al mese.
Già Luchino Visconti le propone di tentare la carriera cinematografica. Accanto a lei, sulla passerella di Stresa, le fanno compagnia le future star del cinema italiano: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago e Silvana Mangano, che non partecipa alla finale. Questo è l’anno delle forti emozioni,perché il concorso diventa nazionale,con una Giuria composta di grandi personaggi, tra cui Totò. Tra le concorrenti Anna Visconti, Ornella Zamperetti e Fulvia Franco, che lo vince.
Dopo la pausa della guerra, nel 1946, il concorso riprende e nasce Miss Italia, che nel 1948 raggiunge l’epoca d’oro del cinema italiano, eleggendo reginetta Lucia Bosè, commessa nella pasticceria Galli di Milano, che guadagna diciottomila lire al mese.
Già Luchino Visconti le propone di tentare la carriera cinematografica. Accanto a lei, sulla passerella di Stresa, le fanno compagnia le future star del cinema italiano: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago e Silvana Mangano, che non partecipa alla finale. Questo è l’anno delle forti emozioni,perché il concorso diventa nazionale,con una Giuria composta di grandi personaggi, tra cui Totò. Tra le concorrenti Anna Visconti, Ornella Zamperetti e Fulvia Franco, che lo vince.
Il concorso di Miss Italia, diventa lo scopo delle ragazze sognatrici. Si giunge così al 1950 che passa alla storia per la presenza di Sofia Scicolone, in arte Lazzaro, futura Loren, giudicata troppo procace per il titolo è «una spilungona male impostata!», ma premiata con una fascia appositamente istituita, quella di Miss Eleganza.
Un ricordo lo merita Chiara Masciotta, incoronata lo scorso anno da Bruce Willis. Quest’anno ha vinto una ragazza alta un metro e ottanta, Claudia Andreatti, occhi cerulei, corpo statuario e sorriso abbagliante, nata nel trentino.
Un ricordo lo merita Chiara Masciotta, incoronata lo scorso anno da Bruce Willis. Quest’anno ha vinto una ragazza alta un metro e ottanta, Claudia Andreatti, occhi cerulei, corpo statuario e sorriso abbagliante, nata nel trentino.
Reno Bromuro