VOLTI TRASLATI IN POESIA
U D I N E
LA BIBLIOTECA CIVICA V. JOPPI E LA KAPPA VU EDIZIONI
HANNO PRESENTATO, PRESSO L’AUDITORIUM DELLA SEDE DI
RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA,
IL LIBRO “VOLTI IN POESIA” DI GIUSEPPE MARIUZ E
RENZO DANELUZZI, CON LA PARTECIPAZIONE DI ROMANO VECCHIET
LA BIBLIOTECA CIVICA V. JOPPI E LA KAPPA VU EDIZIONI
HANNO PRESENTATO, PRESSO L’AUDITORIUM DELLA SEDE DI
RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA,
IL LIBRO “VOLTI IN POESIA” DI GIUSEPPE MARIUZ E
RENZO DANELUZZI, CON LA PARTECIPAZIONE DI ROMANO VECCHIET
Il libro “Volti in poesia” è nato dall’incontro del fotografo Renzo Daneluzzi con il poeta Giuseppe Mariuz.
Il primo ha raccolto una galleria di ritratti di persone di varia estrazione sociale, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono recate nel suo studio con diverse motivazioni: molti per un evento in famiglia (battesimo, matrimonio, prima comunione…), altri per il bisogno di possedere un documento (per varie necessità, dalla carta d’identità alla tomba); altri ancora, man mano che lo studio acquisiva notorietà, per avere da lui delle foto artistiche e per usarle nella carriera professionale.
Il secondo, che vive nelle stesse terre e opera in campo culturale, è stato chiamato a presentare una mostra e a commentare quelle figure, archetipi di tanti percorsi umani e di una composita società.
Da lì è nata l’idea che quei volti, oltre che ritratti fotografici, potessero anche essere volti, ovvero traslati, in poesia.
I quaranta volti rappresentano lo spaccato di una terra (che partendo dall’area di San Vito al Tagliamento, in cui i due autori operano, abbraccia grosso modo la regione Friuli con qualche “uscita”) e di una società variegata.
La interpretano con due arti, la fotografia e la poesia, che procedono parallelamente senza peraltro interferire l’una con l’altra, focalizzate su ciascun soggetto.
Dai volti emerge una realtà in trasformazione, in cui radici culturali e nuovi apporti arricchiscono un piccolo universo umano.
Il primo ha raccolto una galleria di ritratti di persone di varia estrazione sociale, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono recate nel suo studio con diverse motivazioni: molti per un evento in famiglia (battesimo, matrimonio, prima comunione…), altri per il bisogno di possedere un documento (per varie necessità, dalla carta d’identità alla tomba); altri ancora, man mano che lo studio acquisiva notorietà, per avere da lui delle foto artistiche e per usarle nella carriera professionale.
Il secondo, che vive nelle stesse terre e opera in campo culturale, è stato chiamato a presentare una mostra e a commentare quelle figure, archetipi di tanti percorsi umani e di una composita società.
Da lì è nata l’idea che quei volti, oltre che ritratti fotografici, potessero anche essere volti, ovvero traslati, in poesia.
I quaranta volti rappresentano lo spaccato di una terra (che partendo dall’area di San Vito al Tagliamento, in cui i due autori operano, abbraccia grosso modo la regione Friuli con qualche “uscita”) e di una società variegata.
La interpretano con due arti, la fotografia e la poesia, che procedono parallelamente senza peraltro interferire l’una con l’altra, focalizzate su ciascun soggetto.
Dai volti emerge una realtà in trasformazione, in cui radici culturali e nuovi apporti arricchiscono un piccolo universo umano.
U D I N E
LA BIBLIOTECA CIVICA V. JOPPI E LA KAPPA VU EDIZIONI
HANNO PRESENTATO, PRESSO L’AUDITORIUM DELLA SEDE DI
RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA,
IL LIBRO “VOLTI IN POESIA” DI GIUSEPPE MARIUZ E
RENZO DANELUZZI, CON LA PARTECIPAZIONE DI ROMANO VECCHIET
LA BIBLIOTECA CIVICA V. JOPPI E LA KAPPA VU EDIZIONI
HANNO PRESENTATO, PRESSO L’AUDITORIUM DELLA SEDE DI
RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA,
IL LIBRO “VOLTI IN POESIA” DI GIUSEPPE MARIUZ E
RENZO DANELUZZI, CON LA PARTECIPAZIONE DI ROMANO VECCHIET
Il libro “Volti in poesia” è nato dall’incontro del fotografo Renzo Daneluzzi con il poeta Giuseppe Mariuz.
Il primo ha raccolto una galleria di ritratti di persone di varia estrazione sociale, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono recate nel suo studio con diverse motivazioni: molti per un evento in famiglia (battesimo, matrimonio, prima comunione…), altri per il bisogno di possedere un documento (per varie necessità, dalla carta d’identità alla tomba); altri ancora, man mano che lo studio acquisiva notorietà, per avere da lui delle foto artistiche e per usarle nella carriera professionale.
Il secondo, che vive nelle stesse terre e opera in campo culturale, è stato chiamato a presentare una mostra e a commentare quelle figure, archetipi di tanti percorsi umani e di una composita società.
Da lì è nata l’idea che quei volti, oltre che ritratti fotografici, potessero anche essere volti, ovvero traslati, in poesia.
I quaranta volti rappresentano lo spaccato di una terra (che partendo dall’area di San Vito al Tagliamento, in cui i due autori operano, abbraccia grosso modo la regione Friuli con qualche “uscita”) e di una società variegata.
La interpretano con due arti, la fotografia e la poesia, che procedono parallelamente senza peraltro interferire l’una con l’altra, focalizzate su ciascun soggetto.
Dai volti emerge una realtà in trasformazione, in cui radici culturali e nuovi apporti arricchiscono un piccolo universo umano.
Il primo ha raccolto una galleria di ritratti di persone di varia estrazione sociale, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono recate nel suo studio con diverse motivazioni: molti per un evento in famiglia (battesimo, matrimonio, prima comunione…), altri per il bisogno di possedere un documento (per varie necessità, dalla carta d’identità alla tomba); altri ancora, man mano che lo studio acquisiva notorietà, per avere da lui delle foto artistiche e per usarle nella carriera professionale.
Il secondo, che vive nelle stesse terre e opera in campo culturale, è stato chiamato a presentare una mostra e a commentare quelle figure, archetipi di tanti percorsi umani e di una composita società.
Da lì è nata l’idea che quei volti, oltre che ritratti fotografici, potessero anche essere volti, ovvero traslati, in poesia.
I quaranta volti rappresentano lo spaccato di una terra (che partendo dall’area di San Vito al Tagliamento, in cui i due autori operano, abbraccia grosso modo la regione Friuli con qualche “uscita”) e di una società variegata.
La interpretano con due arti, la fotografia e la poesia, che procedono parallelamente senza peraltro interferire l’una con l’altra, focalizzate su ciascun soggetto.
Dai volti emerge una realtà in trasformazione, in cui radici culturali e nuovi apporti arricchiscono un piccolo universo umano.