LA PROPOSTA LETTERARIA

LIBRERIA MONDADORI
via Piave, 18 – 00187 Roma
tel. 06/42014726 – fax 06/42027406
e-mail: info@libreriaviapiave.it
www.libreriaviapiave.it

Dopo due anni di silenzio ritorna l’Avvocato Guerrieri protagonista dei legal-thriller all’italiana dello scrittore magistrato barese Gianrico Carofiglio e pubblicati dalla casa Sellerio.

RAGIONEVOLI DUBBI
di Gianrico Carofiglio
ed. Sellerio

«Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano c’è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n’è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell’altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare». L’avvocato Guido Guerrieri deve correre questo rischio. C’è un uomo in carcere che si dichiara innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. Le circostanze sono schiaccianti e lui stesso, in un primo momento, aveva confessato. Ma c’è però la possibilità che sia finito in una trappola orchestrata dall’avvocato di primo grado. Un maledetto imbroglio, dunque, che Guerrieri è restio a caricarsi, e non solo perché tutte le apparenze sono contro. Il detenuto non è una faccia nuova: ai tempi del movimento studentesco lo chiamavano Fabio Raybàn, picchiatore fascista ossessione dell’adolescenza di Guido. C’è anche una situazione personale ambigua che coinvolge l’avvocato: la fine forse di un amore, l’inizio pericolosissimo di un altro, e in ciascuno di questi incroci sembra materializzarsi lui, il detenuto che si proclama disperatamente innocente.



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Dopo due anni di silenzio ritorna l’Avvocato Guerrieri protagonista dei legal-thriller all’italiana dello scrittore magistrato barese Gianrico Carofiglio e pubblicati dalla casa Sellerio.

RAGIONEVOLI DUBBI
di Gianrico Carofiglio
ed. Sellerio

«Oltre alle regole scritte, quelle del codice e delle sentenze che lo interpretano c’è una serie di regole non scritte. Queste ultime vengono rispettate con molta più attenzione e cautela. E fra queste ce n’è una che più o meno dice: un avvocato non difende un cliente buttando a mare un collega. Non si fa, e basta. Normalmente chi viola queste regole, in un modo o nell’altro, la paga. O perlomeno qualcuno cerca di fargliela pagare». L’avvocato Guido Guerrieri deve correre questo rischio. C’è un uomo in carcere che si dichiara innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. Le circostanze sono schiaccianti e lui stesso, in un primo momento, aveva confessato. Ma c’è però la possibilità che sia finito in una trappola orchestrata dall’avvocato di primo grado. Un maledetto imbroglio, dunque, che Guerrieri è restio a caricarsi, e non solo perché tutte le apparenze sono contro. Il detenuto non è una faccia nuova: ai tempi del movimento studentesco lo chiamavano Fabio Raybàn, picchiatore fascista ossessione dell’adolescenza di Guido. C’è anche una situazione personale ambigua che coinvolge l’avvocato: la fine forse di un amore, l’inizio pericolosissimo di un altro, e in ciascuno di questi incroci sembra materializzarsi lui, il detenuto che si proclama disperatamente innocente.

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