PARLIAMONE…

«l’unica nuvità
è na televisione
che fà vedè ricchezze scanusciute».

FIGLI  E  FIGLIASTRI

di     R E N O   B R O M U R O

Satellite

Non ditemi che sono pedante ma la notizia della proposta di legge per la riforma della TV mi lascia senza parole, come afasico mi ha lasciato tutta la finanziaria di prodiana fattura.
Ma prima di andare alla riforma TV e l’ira del Cavaliere, vorrei soffermarmi sopra una notizia pubblicata su TV Sorrisi e Canzoni, in una rubrica curata da Danilo Gallo.
Per due anni non pagano il bollo di circolazione le autovetture EURO 4 e 5; mentre tutte le auto non euro 4  il bollo aumenta del 10%.
Questo è ciò che non mi fa dormire: le persone che non possono cambiare l’auto, perché non hanno i soldi, come faranno a comprare la benzina se sono costretti a pagare il 10% in più per il bollo?

A questo punto mi sovvengono le parole di Federico Nietzsche: «il Poeta è l’uomo superiore, è colui che anticipa i tempi» perché? L’opera d’arte che lui crea è una struttura viva, vibrante della sensibilità dell’artista. La conoscenza artistica si differenzia nettamente dalla conoscenza filosofica perché non è logico-dialettica; si differenzia dalla conoscenza scientifica: la scienza analizza, la poesia intuisce. Diversa è la conoscenza del poeta da quella dello scienziato e del filosofo. Il chimico considera le cose nella vicenda dei loro elementi costitutivi, lo storico nei loro avvenimenti, attraverso le varie epoche di cui furono testimoni; il matematico nei loro rapporti numerici di peso e di misura; il filosofo disincarna il pensiero dalle contingenze spazio-temporali. Il poeta trasfonde la sua spiritualità nelle cose, materializza il suo pensiero di elementi caduchi e li trasfigura: egli ama questo suo mondo con la passione dell’amante, l’ama col sentore dell’infinito e dell’eterno. Di qui la potenza emotiva e l’universalità dell’arte: vi è in essa una compenetrazione di tempi, afferma Francesco De Sanctis.
Luciano Somma

Ecco il motivo per cui trovo, dopo decenni, di un’attualità terrificante la lirica di Luciano Somma “Cristo Napulitano”

«Ce site state maie
dint’a nu vascio:
na tavula tarlata
cu quatto segge ‘e paglia
na branda militare
n’armadio rusecato
e ‘a famma , tanta famma,
patuta iuorno pe’ ghiuorno»
«Ci siete stati mai/in appartamento al livello stradale/ dove ci sono una tavola tarlata/quattro sedie di paglia/una branda militare/un armadio sgangherato/e la fame, tanta fame/sofferta giorno per giorno…»

(…)
Manderei qui in uno di questi bassi, non per sempre ma per una notte, chi presenta un programma politico durante le elezioni e quando è al governo si rimangia tutto perché vede solo il “suo nemico n° 1“ e poi gli farei riscrivere la finanziaria.
Queste persone, secondo voi, riusciranno mai a poter andare in automobile? Se prima, almeno una domenica al mese, prendevano i figli, li ammassavano in auto e partivano per fare il giretto domenicale, dalla loro casa a via Caracciolo fino a Mergellina e ritorno; oppure arrivavano a Piazza Carità per sorbire “un gelato per tutti” nella gelateria più celebre del mondo. Questo con la nuova finanziaria gli è negato. Dice Somma nella sua poesia:
«l’unica nuvità
è na televisione
che fà vedè ricchezze scanusciute».

Anche questo fra qualche anno gli sarà vietato perché la Riforma TV prevede che ci sarà una sola rete satellitare sia per la RAI che per Mediaset; per cui ai poveri, e sono almeno il 79% nella nostra Penisola sarà proibita.

«l’unica nuvità
è na televisione
che fà vedè ricchezze scanusciute».

FIGLI  E  FIGLIASTRI

di     R E N O   B R O M U R O

Satellite

Non ditemi che sono pedante ma la notizia della proposta di legge per la riforma della TV mi lascia senza parole, come afasico mi ha lasciato tutta la finanziaria di prodiana fattura.
Ma prima di andare alla riforma TV e l’ira del Cavaliere, vorrei soffermarmi sopra una notizia pubblicata su TV Sorrisi e Canzoni, in una rubrica curata da Danilo Gallo.
Per due anni non pagano il bollo di circolazione le autovetture EURO 4 e 5; mentre tutte le auto non euro 4  il bollo aumenta del 10%.
Questo è ciò che non mi fa dormire: le persone che non possono cambiare l’auto, perché non hanno i soldi, come faranno a comprare la benzina se sono costretti a pagare il 10% in più per il bollo?

A questo punto mi sovvengono le parole di Federico Nietzsche: «il Poeta è l’uomo superiore, è colui che anticipa i tempi» perché? L’opera d’arte che lui crea è una struttura viva, vibrante della sensibilità dell’artista. La conoscenza artistica si differenzia nettamente dalla conoscenza filosofica perché non è logico-dialettica; si differenzia dalla conoscenza scientifica: la scienza analizza, la poesia intuisce. Diversa è la conoscenza del poeta da quella dello scienziato e del filosofo. Il chimico considera le cose nella vicenda dei loro elementi costitutivi, lo storico nei loro avvenimenti, attraverso le varie epoche di cui furono testimoni; il matematico nei loro rapporti numerici di peso e di misura; il filosofo disincarna il pensiero dalle contingenze spazio-temporali. Il poeta trasfonde la sua spiritualità nelle cose, materializza il suo pensiero di elementi caduchi e li trasfigura: egli ama questo suo mondo con la passione dell’amante, l’ama col sentore dell’infinito e dell’eterno. Di qui la potenza emotiva e l’universalità dell’arte: vi è in essa una compenetrazione di tempi, afferma Francesco De Sanctis.
Luciano Somma

Ecco il motivo per cui trovo, dopo decenni, di un’attualità terrificante la lirica di Luciano Somma “Cristo Napulitano”

«Ce site state maie
dint’a nu vascio:
na tavula tarlata
cu quatto segge ‘e paglia
na branda militare
n’armadio rusecato
e ‘a famma , tanta famma,
patuta iuorno pe’ ghiuorno»
«Ci siete stati mai/in appartamento al livello stradale/ dove ci sono una tavola tarlata/quattro sedie di paglia/una branda militare/un armadio sgangherato/e la fame, tanta fame/sofferta giorno per giorno…»

(…)
Manderei qui in uno di questi bassi, non per sempre ma per una notte, chi presenta un programma politico durante le elezioni e quando è al governo si rimangia tutto perché vede solo il “suo nemico n° 1“ e poi gli farei riscrivere la finanziaria.
Queste persone, secondo voi, riusciranno mai a poter andare in automobile? Se prima, almeno una domenica al mese, prendevano i figli, li ammassavano in auto e partivano per fare il giretto domenicale, dalla loro casa a via Caracciolo fino a Mergellina e ritorno; oppure arrivavano a Piazza Carità per sorbire “un gelato per tutti” nella gelateria più celebre del mondo. Questo con la nuova finanziaria gli è negato. Dice Somma nella sua poesia:
«l’unica nuvità
è na televisione
che fà vedè ricchezze scanusciute».

Anche questo fra qualche anno gli sarà vietato perché la Riforma TV prevede che ci sarà una sola rete satellitare sia per la RAI che per Mediaset; per cui ai poveri, e sono almeno il 79% nella nostra Penisola sarà proibita.

Mario Draghi

Forse il Governatore della Banca D’Italia Mario Draghi pensava alle persone povere quando ha affermato, entrando nel dibattito sulla manovra, che «questa è una finanziaria che presenta aspetti problematici». E lo afferma durante l’audizione in Parlamento sottolineando pericoli e contraddizioni; in special modo sulla questione del Tfr che, «può determinare problemi di liquidità per le imprese, in un’ottica di lungo termine la manovra presenta alcuni aspetti problematici» Ha affermato Draghi. «La correzione, in termini netti, è affidata interamente ad aumenti delle entrate». A giudizio del Governatore della Banca d’Italia le misure della finanziaria «oltre ad accrescere il gettito e a ridurre l’iniquità distributiva insita nei fenomeni di evasione, possono contribuire a limitare le distorsioni alla concorrenza derivanti dai divari di prelievo tra i diversi contribuenti».
Il Presidente del Consiglio e il Ministro Schioppa non contenti di quanto affermato dal Governatore della Banca D’Italia hanno pensato di togliere ai poveri anche la soddisfazione di vedere qualche film in tv, se riescono a vederlo interamente  perché alla prima pubblicità gli occhi si chiudono e il corpo stanco di… noia (specialmente a Napoli) cade nel letargo del sonno.
Ma mentre i poveri non hanno la forza nemmeno di parlare, lo fa Berlusconi dal palco di Campobasso in appoggio all’elezione di Iorio alla presidenza della Regione, sottolineando che «L’Italia non è più una democrazia».

Ciò che mi manda su tutte le furie è il comportamento anche dell’opposizione. Berlusconi non ha difeso i poveri, quelli di cui parla Luciano Somma, ma la sua azienda.
A questo punto devo ripetere e ripetermi: è il Poeta che cambia il mondo e appunto perché il poeta precorre i tempi, senza volerlo a volte volendolo espressamente mira a distruggere usi, abitudini, tendenze, diritti che gli anni e i secoli hanno fatto credere intangibili, e, chi si sente colpito in questi diritti, o danneggiato dalle nuove idee combatte l’audace che è sorto a predicare le novità; lo considera un rivoluzionario, un sovvertitore di leggi e di tradizioni sacre, assolute, necessarie perché tramandate, e sempre accettate, di padre in figlio. Ed è appunto in questo modo che si hanno i grandi delitti della storia contro uomini di genio.
SocrateSocrate si sacrificò bevendo la cicuta, per l’affermazione della sua scienza. Socrate morì, ma il suo pensiero richiamò l’uomo allo studio dell’uomo e generò il pensiero di Platone, di Aristotele e di tutto il pensiero moderno. Cesare fu ucciso dai congiurati in nome dell’idea repubblicana e più vicino a noi Mazzini sentì il fermento di libertà che lavorava dentro le coscienze italiche: Luther King l’uguaglianza delle razze; Papa Giovanni XXIII, l’affratellamento universale e la pace nel mondo, per combattere la fame. Un’idea che  il Presidente del Consiglio e il Ministro Schioppa non conoscono o non vogliono per proprio tornaconto politico. Ma il Poeta essendo l’interprete vero e più efficace del sentimento umano; cioè l’espressione più pura del popolo, come lo è Virgilio per la razza latina, come lo è Dante per il popolo italiano, Shakespeare per l’anima inglese e Goethe per il popolo tedesco che proprio da lui ha incominciato la sua ascesa nella storia del progresso moderno, non può tacere, ignorare gli avvenimenti, perché la poesia essendo frutto della fantasia la quale opera più vivacemente ed efficacemente quando è mossa da un sentimento profondo che investe tutto l’individuo e da alle sue parole quella forza che altrimenti non acquisterebbe mai, il poeta deve scrivere e lottare è lui il perno per il cambiamento del Mondo.
Mentre chi ha soldi del pubblico dominio da sperperare inaugura un «Festival del Cinema a Roma» di cui non se ne sentiva il bisogno. Giorno verrà che anche loro pagheranno, quando saranno giudicati dal “TRIBUNALE DEI TRIBUNALI” noi ci riuniamo in cordoglio sentito con tutto la forza di cui siamo capaci intorno alle famiglie di Gillo Pontecorvo e di Riccardo Pazzaglia, debitori di quanto ci hanno donato in vita uno attraverso il cinema l’altro attraverso la canzone.

mikronet

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