PARLIAMONE…

DALL’INDULTO  ALLA  CHIUSURA  DELLE  CARCERI

Ceppaloni - Benevento)

NASCE A CEPPALONI

“LA LICENZA DI… FARE CIO’ CHE SI VUOLE”

di     R E N O   B R O M U R O

 

Ceppaloni (BN) il cui nome ha un’origine incerta, improbabile è l’ipotesi che derivi dal latino ara Cibelis (altare a Cibele), in riferimento al culto per la divinità. Potrebbe derivare dalle numerose ceppaie presenti nei boschi limitrofi, oppure dalla parola longobarda zippel, ossia estremità è il centro principale: il Comune che accoglie intorno a sé una quindicina di paesetti, distanti un paio di chilometri l’uno dall’altro: Beltiglio, San Giovanni; Barba, Brecciale, Confini, Manni, Martini, Masseria Rotola, Petrara, Ripabianca, Santa Croce, Tressanti, Trocchia, Venaglie.
A San Giovanni Ceppaloni ho trascorso qualche mese, perché mia madre fu costretta, per stare vicino al padre e accudirlo negli ultimi giorni della sua vita di trasferirsi da Paduli. Fu così che nel 1947 conobbi tutti quei paesetti arroccato sull’altipiano sannita e Ceppaloni, dove intravidi una ragazza ch’era la copia perfetta di Venere. Ci ritrovammo a Napoli quattro anni dopo e vedendo il film “Cime tempestose” con Lawrence Olivier e Merle Oberon, c’innamorammo.
In quei giorni trascorsi tra San Giovanni e Ceppaloni ebbi la certezza di cosa fosse sentirsi veramente liberi.
In questo clima di libertà atavica il 5 febbraio 1947 a San Giovanni Ceppaloni, dove andavo in giro godendo la natura e la passionalità sincera degli abitanti, è nato il Senatore Clemente Mastella, Ministro della Giustizia dell’attuale Governo e Sindaco del suo Paese natio.
Sen. Clemente MastellaNato e vissuto tra gente libera, non riusciva a sopportare che alcune persone, anche se delinquenti e assassini, vivessero rinchiusi tra quattro mura dove potevano vedere il sole un’ora al giorno. Quindi una volta al posto giusto è scattato il suo forte senso atavico di libertà ed ha fatto sì che il Governo accettasse la sua proposta di indulto.
Gli danno tutti addosso, ma come poteva sapere lui che volendo fortemente l’indulto a Cino in provincia di Sondrio un assassino scarcerato per indulto sei anni fa avesse ucciso a coltellate la moglie. Scarcerato lo scorso dodici ottobre dal penitenziario di Biella, ed aveva l’udienza fissata per oggi sedici ottobre, davanti al giudice di sorveglianza del tribunale di Vercelli non c’è stata a causa di un difetto di notifica, rimando in libertà.
Eppure si sa che sei anni fa uccise la moglie di ventuno anni davanti alla figlia di tre anni. L’omicidio era nato perché nel  gennaio 2000 la donna aveva avviato le pratiche di separazione dal marito che aveva denunciato per violenza sessuale. Oggi l’uomo uccel di bosco per volontà di Clemente Mastella e il suo forte senso atavico di libertà, pur essendo stato condannato a undici anni di reclusione con il riconoscimento della parziale incapacità di intendere e volere.

DALL’INDULTO  ALLA  CHIUSURA  DELLE  CARCERI

Ceppaloni - Benevento)

NASCE A CEPPALONI

“LA LICENZA DI… FARE CIO’ CHE SI VUOLE”

di     R E N O   B R O M U R O

 

Ceppaloni (BN) il cui nome ha un’origine incerta, improbabile è l’ipotesi che derivi dal latino ara Cibelis (altare a Cibele), in riferimento al culto per la divinità. Potrebbe derivare dalle numerose ceppaie presenti nei boschi limitrofi, oppure dalla parola longobarda zippel, ossia estremità è il centro principale: il Comune che accoglie intorno a sé una quindicina di paesetti, distanti un paio di chilometri l’uno dall’altro: Beltiglio, San Giovanni; Barba, Brecciale, Confini, Manni, Martini, Masseria Rotola, Petrara, Ripabianca, Santa Croce, Tressanti, Trocchia, Venaglie.
A San Giovanni Ceppaloni ho trascorso qualche mese, perché mia madre fu costretta, per stare vicino al padre e accudirlo negli ultimi giorni della sua vita di trasferirsi da Paduli. Fu così che nel 1947 conobbi tutti quei paesetti arroccato sull’altipiano sannita e Ceppaloni, dove intravidi una ragazza ch’era la copia perfetta di Venere. Ci ritrovammo a Napoli quattro anni dopo e vedendo il film “Cime tempestose” con Lawrence Olivier e Merle Oberon, c’innamorammo.
In quei giorni trascorsi tra San Giovanni e Ceppaloni ebbi la certezza di cosa fosse sentirsi veramente liberi.
In questo clima di libertà atavica il 5 febbraio 1947 a San Giovanni Ceppaloni, dove andavo in giro godendo la natura e la passionalità sincera degli abitanti, è nato il Senatore Clemente Mastella, Ministro della Giustizia dell’attuale Governo e Sindaco del suo Paese natio.
Sen. Clemente MastellaNato e vissuto tra gente libera, non riusciva a sopportare che alcune persone, anche se delinquenti e assassini, vivessero rinchiusi tra quattro mura dove potevano vedere il sole un’ora al giorno. Quindi una volta al posto giusto è scattato il suo forte senso atavico di libertà ed ha fatto sì che il Governo accettasse la sua proposta di indulto.
Gli danno tutti addosso, ma come poteva sapere lui che volendo fortemente l’indulto a Cino in provincia di Sondrio un assassino scarcerato per indulto sei anni fa avesse ucciso a coltellate la moglie. Scarcerato lo scorso dodici ottobre dal penitenziario di Biella, ed aveva l’udienza fissata per oggi sedici ottobre, davanti al giudice di sorveglianza del tribunale di Vercelli non c’è stata a causa di un difetto di notifica, rimando in libertà.
Eppure si sa che sei anni fa uccise la moglie di ventuno anni davanti alla figlia di tre anni. L’omicidio era nato perché nel  gennaio 2000 la donna aveva avviato le pratiche di separazione dal marito che aveva denunciato per violenza sessuale. Oggi l’uomo uccel di bosco per volontà di Clemente Mastella e il suo forte senso atavico di libertà, pur essendo stato condannato a undici anni di reclusione con il riconoscimento della parziale incapacità di intendere e volere.

Come poteva prevedere che a Brindisidue fratelli sarebbero stati arrestati per aver malmenato l’ex moglie di uno dei due e tentato di strangolare il suo convivente. I due, di ventisette e ventitrè anni, in piena notte hanno sfondato l’ingresso di casa dei due conviventi e hanno aggredito con calci e pugni la donna e hanno poi tentato di strangolare il suo compagno, trascinandolo in strada dove l’uomo è stato colpito con un bastone. L’aggressione è stata interrotta dall’arrivo di pattuglie dei carabinieri.
Come poteva prevedere che a Saviano, un paesino del nolano, Antonio Pizza sarebbe morto nel tentativo di difendere la sua auto dai rapinatori? Il commerciante di ventotto anni che il 6 ottobre tentò disperatamente di opporsi al tentativo di rapina aggrappandosi alla vettura, ma il ladro, uno slavo, poi arrestato dai carabinieri, era stato scarcerato grazie all’indulto.Il ladro per non mollare l’auto si è trascinato dietro per chilometri il corpo di Antonio attaccato all’automobile e per toglierselo di torno, visto che lui non mollava la presa si è buttato contro un’altra automobile, ma Antonio era già morto. I familiari hanno donato gli organi di cui ne hanno beneficiato pazienti di Cagliari, Salerno e Napoli.
Antonio Pizza ha lasciato un figlio di pochi mesi, che cosa gli sarà detto al piccolo quando sarà diventato uomo e potrà comprendere la morte del padre?
Gli parleranno dell’Indulto voluto da Clemente Mastella di San Giovanni Ceppaloni che ha permesso che il padre per salvare l’unica proprietà lo lasciasse piccolino per colpa di… un ladro slavo messo in libertà per volontà del Ministro della Giustizia.

Una volta al posto giusto è scattato il suo forte senso atavico di libertà ed ha fatto sì che il Governo accettasse la sua proposta di indulto. Ma lui ha voluto l’indulto per amore della libertà individuale, non poteva certo immaginare, anche se avrebbe dovuto, che alcune persone appena uscite dal carcere avrebbe commesso altri reati peggiori di quelli per cui erano stati arrestati.
Che una donna islamica vive nella paura ed ha chiesto la protezione continua della Polizia di Stato perché fra pochi giorni, causa l’indulto mastelliano il marito uscirà dal carcere e lei ha paura di essere uccisa.
Ma lui Clemente Mastella, Ministro della Giustizia e Sindaco di Ceppaloni  continua a credere in ciò che ha voluto, utopisticamente s’illude che tutti i mascalzoni d’Italia somigliano ai suoi compaesani e afferma che il sondaggio di Repubblica: «E’ come il sondaggio che dava il centrosinistra sette punti avanti alla CDL. Cosa posso dire? Recupererò». E’ scettico di fronte al sondaggio di Repubblica che vede il governo in forte calo di consensi e il guardasigilli in fondo alla classifica della fiducia. «Tra i lettori di Repubblica – ha osservato il ministro, – non ce n’è uno che vota per me. Ma esistono anche altri giornali: c’è il Mattino, c’è il corriere di Ceppaloni».
Il Presidente del Senato Franco Marini«Le forze politiche di maggioranza e di opposizione, alla luce del sole, nel confronto parlamentare, devono poter convergere su temi essenziali per il Paese». Ricorda a chiare lettere il presidente del Senato Franco Marini intervenendo ad un convegno di Banca Intesa dedicato al rapporto tra lo Stato e le autonomie. E all’indomani dell’incontro al Colle tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Romano Prodi, Marini sposa completamente la linea propugnata dal presidente della Repubblica per un ampio confronto tra maggioranza e opposizione su tutti i temi fondamentali.
«Il richiamo del capo dello Stato secondo la mia interpretazione – aggiunge Marinisi ispira a questo sforzo di individuare tra le forze politiche i momenti nei quali mettere al primo posto l’interesse generale del Paese».
«La legge finanziaria tocca infiniti problemi, risanamento, sostegno di ripresa allo sviluppo e un principio di equità, che in una legge e in un Paese è sempre un fatto positivo, deve essere aperta al confronto e alle soluzioni concordate, se ce ne sono. Naturalmente – prosegue Marini – ci vuole buona volontà e disponibilità a entrare nel merito e mettere al primo posto l’interesse dell’Italia e del Paese, sia da parte della maggioranza che dell’opposizione».
Ma la Finanziaria nasconde il diavolo nei dettagli. E proprio andando a spulciare nei meandri della «Relazione tecnica» che accompagna la legge finanziaria per il 2007 si scoprono nei molti rovesciamenti di segno tra annunci pubblici del governo e atti concreti. Si scopre che il Prodi «europeo» – colui che si fa intervistare da Repubblica al termine del vertice con Zapatero – è decisamente più sincero del Prodi «italiano», che ogni giorno ci tranquillizza con dichiarazioni al cloroformio
«Non abbiamo dato niente ai sindacati» – spiegava dalla Spagna – «onestamente, i più favoriti dal progetto di legge di bilancio sono la Confindustria, gli imprenditori». C’è poco da aggiungere.
Non per Berlusconi che da Campobasso, con veemenza avverte che ci troviamo in «Regime, Stato di polizia. Oramai, siamo al delirio. Le sue  parole sono di una gravità inaudita». «In nessun Paese al mondo si assiste ad un tale indegno spettacolo». Risponde così Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera.
Sen. Roberto CastelliNon contento dell’indulto, voluto da Mastella per puro senso di umanità, il governo ora pensa di chiudere le carceri: lo ha detto l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli nella trasmissione Tg2-10minuti. «La sinistra sta meditando di chiudere alcuni penitenziari come ad esempio Is Arenas ed altre colonie agricole in Sardegna».Il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi – ha confessato Castelliè andato proprio in questi giorni in Sardegna per concordare con il governatore Soru la chiusura di questi penitenziari». Ha poi aggiunto: «Il governo ha detto ai cittadini di voler diminuire la pressione sugli istituti di pena e invece di costruirne di nuovi, li chiudono. Questa è la politica assolutamente folle e contro i cittadini che il centrosinistra sta facendo sul tema penitenziario». «Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, si sente un po’ tradito da alcuni compagni di coalizione, ma – afferma che – non me ne frega nulla, anche perché chi ultimamente si è espresso contro l’indulto è chi è stato prima di me e ha avuto maggior confidenza di me con questa idea carceraria».
Allora caro Ministro che fa, mette da parte il principio di libertà atavica? Critica la sinistra asserendo che, infatti, una «pseudo cultura di sinistra» che negli anni passati «ha detto cose eclatanti a favore dei provvedimenti contro il sovraffollamento carcerario. Purtroppo ora questa pseudo cultura di sinistra, che credo non esista, non l’ho vista al mio fianco».
In questo modo Mastella ha duramente criticato un articolo di Beatrice Borromeo. «Vedo anche – ha detto infatti Mastella – una ragazzetta stupidina, questa Borromeo che dice che mai darebbe al sottoscritto l’incarico di fare il presidente del Consiglio perché ha fatto l’indulto. A parte che la presidenza del Consiglio è un incarico a cui non aspiro, rimane che sono d’accordo con ciò che ha detto Cossiga: una bella statuina sciocca».
Il danno è stato fatto per amore umanitario, ne sono certo, è da preoccuparsi sia per l’assalto alla scuola cui La finanziaria prevede tagli all’istruzione per quattro miliardi e mezzo e cinquantamila posti.I tecnici della Camera hanno annunciato: la sentenza Ue sulla detraibilità Iva delle auto aziendali la farà salire a quaranta miliardi; sia per la Sanità, che vedo pericolosamente incline ad aprire la porta della “camera mortuaria” per affrettare la dipartita di parecchie persone, molte, molte di più delle vittime fatte dalle persone liberate dalla legge sull’Indulto.

mikronet

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