GROSSETO – CONVEGNO SULLA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA

Il Convegno che si terrà il 16 novembre si pone l’obiettivo di sensibilizzare
sul tema gli operatori della riabilitazione, i medici, gli insegnanti e i genitori.

Sarà condotto dagli operatori del Centro Sovrazonale di Comunicazione
Aumentativa di Treviglio (BG) e dalla Dott.ssa Maria Antonella Costantino,
Primario di Neuropsichiatria Infantile a Milano
 

 

di    M I C H E L E   C A S A L I N I

L’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) dell’Area Grossetana, di cui è Responsabile il Dr. Mauro Camuffo, Primario di Neuropsichiatria Infantile, e l’Unità di Riabilitazione Funzionale, di cui è Responsabile la Sig.ra Patrizia Masini, hanno organizzato per il giorno 16 novembre 2006, presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Luigi Einaudi, in Piazza De Maria a Grosseto, un Convegno Introduttivo sulla Comunicazione Aumentativa.
Il Convegno (inizio ore 9.00, chiusura prevista ore 17.30), programmato nell’ambito delle iniziative di formazione rivolte agli operatori dell’A.USL n. 9, sarà aperto anche agli insegnanti e ai genitori e sarà condotto dagli operatori del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Treviglio (BG) e dalla Dott.ssa Maria Antonella Costantino, Primario di Neuropsichiatria Infantile a Milano.
Sindrome Cornelia De LangePer Comunicazione Aumentativa si intende l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che è possibile attivare per facilitare la comunicazione in persone che, per problematiche diverse, presentano una carenza/assenza, temporanea o permanente, di comunicazione verbale.
Esiste una discreta quota di bambini con differenti tipi di disabilità (paralisi cerebrale infantile, autismo, ritardo mentale, afasia, trauma cranico ecc.), che temporaneamente o permanentemente presentano gravi problemi di comunicazione con l’ambiente che li circonda. Tali problemi si ripercuotono sulla globalità della persona, poiché la possibilità di stabilire una forma di comunicazione, e quindi di entrare in relazione, è fondamentale per garantire l’acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia con i bisogni e le aspettative proprie dell’età, oltre che per consentire uno sviluppo cognitivo adeguato alle potenzialità di base.
In particolare,  può non essere possibile usare la voce, o l’articolazione essere così compromessa da rendere il linguaggio incomprensibile a chi ascolta. Servono strumenti assimilabili alla scrittura, ma non è detto che sia possibile l’accesso alfabetico, o che motoriamente ne sia facile l’uso. A volte sono necessari sistemi di simboli, o tecnologie informatiche, strumenti computerizzati appositamente adattati  o ausili con uscita in voce.
Questi interventi di Comunicazione Aumentativa (nel senso di potenziata, aumentata da strumenti che permettano di superare il deficit comunicativo e di reintegrare le relazioni con l’esterno) abbisognano dell’apporto  di un’equipe multidisciplinare (composta da medici, psicologi, logopedisti, fisioterapisti, educatori), e non si rivolgono soltanto al bambino ma anche a tutte le persone che interagiscono con lui, in un’ottica di progressiva assunzione di competenze da parte del contesto di vita.
Non si tratta quindi di una tecnica riabilitativa, ma di un approccio da applicare in tutti i momenti e luoghi della vita del bambino, poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia.
La Comunicazione Aumentativa ha iniziato il suo percorso in Nord America già negli anni ’60, diventando in breve parte integrante e componente fondamentale del processo riabilitativo, per poi diffondersi anche in Nord Europa.

Il Convegno si pone l’obiettivo di sensibilizzare sul tema gli operatori della riabilitazione, i medici, gli insegnanti, i genitori e tutti coloro che possono trarre vantaggio dall’adozione delle strategie e delle soluzioni della Comunicazione Aumentativa.

Il Convegno che si terrà il 16 novembre si pone l’obiettivo di sensibilizzare
sul tema gli operatori della riabilitazione, i medici, gli insegnanti e i genitori.

Sarà condotto dagli operatori del Centro Sovrazonale di Comunicazione
Aumentativa di Treviglio (BG) e dalla Dott.ssa Maria Antonella Costantino,
Primario di Neuropsichiatria Infantile a Milano
 

 

di    M I C H E L E   C A S A L I N I

L’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) dell’Area Grossetana, di cui è Responsabile il Dr. Mauro Camuffo, Primario di Neuropsichiatria Infantile, e l’Unità di Riabilitazione Funzionale, di cui è Responsabile la Sig.ra Patrizia Masini, hanno organizzato per il giorno 16 novembre 2006, presso l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Luigi Einaudi, in Piazza De Maria a Grosseto, un Convegno Introduttivo sulla Comunicazione Aumentativa.
Il Convegno (inizio ore 9.00, chiusura prevista ore 17.30), programmato nell’ambito delle iniziative di formazione rivolte agli operatori dell’A.USL n. 9, sarà aperto anche agli insegnanti e ai genitori e sarà condotto dagli operatori del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Treviglio (BG) e dalla Dott.ssa Maria Antonella Costantino, Primario di Neuropsichiatria Infantile a Milano.
Sindrome Cornelia De LangePer Comunicazione Aumentativa si intende l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che è possibile attivare per facilitare la comunicazione in persone che, per problematiche diverse, presentano una carenza/assenza, temporanea o permanente, di comunicazione verbale.
Esiste una discreta quota di bambini con differenti tipi di disabilità (paralisi cerebrale infantile, autismo, ritardo mentale, afasia, trauma cranico ecc.), che temporaneamente o permanentemente presentano gravi problemi di comunicazione con l’ambiente che li circonda. Tali problemi si ripercuotono sulla globalità della persona, poiché la possibilità di stabilire una forma di comunicazione, e quindi di entrare in relazione, è fondamentale per garantire l’acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia con i bisogni e le aspettative proprie dell’età, oltre che per consentire uno sviluppo cognitivo adeguato alle potenzialità di base.
In particolare,  può non essere possibile usare la voce, o l’articolazione essere così compromessa da rendere il linguaggio incomprensibile a chi ascolta. Servono strumenti assimilabili alla scrittura, ma non è detto che sia possibile l’accesso alfabetico, o che motoriamente ne sia facile l’uso. A volte sono necessari sistemi di simboli, o tecnologie informatiche, strumenti computerizzati appositamente adattati  o ausili con uscita in voce.
Questi interventi di Comunicazione Aumentativa (nel senso di potenziata, aumentata da strumenti che permettano di superare il deficit comunicativo e di reintegrare le relazioni con l’esterno) abbisognano dell’apporto  di un’equipe multidisciplinare (composta da medici, psicologi, logopedisti, fisioterapisti, educatori), e non si rivolgono soltanto al bambino ma anche a tutte le persone che interagiscono con lui, in un’ottica di progressiva assunzione di competenze da parte del contesto di vita.
Non si tratta quindi di una tecnica riabilitativa, ma di un approccio da applicare in tutti i momenti e luoghi della vita del bambino, poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia.
La Comunicazione Aumentativa ha iniziato il suo percorso in Nord America già negli anni ’60, diventando in breve parte integrante e componente fondamentale del processo riabilitativo, per poi diffondersi anche in Nord Europa.

Il Convegno si pone l’obiettivo di sensibilizzare sul tema gli operatori della riabilitazione, i medici, gli insegnanti, i genitori e tutti coloro che possono trarre vantaggio dall’adozione delle strategie e delle soluzioni della Comunicazione Aumentativa.

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