PARLIAMONE…

Già… tanto siamo un popolo di pazzi e dobbiamo stare zitti o
fare i dementi.  E visto che con la 181 i manicomi non ci sono più,
saremo costretti a diventare tutti anche  senza dimora !

PRODI:   CHE POPOLO DI PAZZI, NESSUNO PENSA AL DOMANI

di     R E N O    B R O M U R O

 Camera dei Deputati

Il sottosegretario all’Economia Nicola Sartor, nel Transatlantico della Camera, riferisce Apocom, che tra i nuovi emendamenti del Governo alla Finanziaria, presentati alla Camera, ci sono quelli sul Tfr, sugli apprendisti artigiani, sul contratto degli statali, sulla reintroduzione del cinque per mille per no-profit, volontariato e ricerca e la modifica dell’articolo 53 sui tagli alle spese dei ministeri.
Ma Fausto Bertinotti, slitta il discorso e ricorda: «Oggi l’intera Camera dei deputati manifesta la sua solidale e partecipe vicinanza alle vittime di Nassiriya; ricorda a tre anni dalla strage le vittime italiane e invita l’Aula di Montecitorio ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti in Iraq».
Poi la Camera ha ripreso l’esame della legge Finanziaria, per la quale il governo ha presentato oggi novanta emendamenti.
Il relatore Michele Ventura ha spiegato che una settantina sono gli emendamenti che erano già stati presentati in Commissione, mentre il resto sono il frutto degli accordi intercorsi con la maggioranza in questi giorni.
Sono ventisette i deputati iscritti a parlare. «Abbiamo deciso con senso di responsabilità che ridurremo all’osso gli emendamenti a qualche decina». Ha precisato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, interpellato al termine del Cdm sulla legge Finanziaria.
«Dobbiamo percorrere ogni strada possibile – ha aggiunto il Ministro – affinché si arrivi ad un voto finale senza porre la fiducia».

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Già… tanto siamo un popolo di pazzi e dobbiamo stare zitti o
fare i dementi.  E visto che con la 181 i manicomi non ci sono più,
saremo costretti a diventare tutti anche  senza dimora !

PRODI:   CHE POPOLO DI PAZZI, NESSUNO PENSA AL DOMANI

di     R E N O    B R O M U R O

 Camera dei Deputati

Il sottosegretario all’Economia Nicola Sartor, nel Transatlantico della Camera, riferisce Apocom, che tra i nuovi emendamenti del Governo alla Finanziaria, presentati alla Camera, ci sono quelli sul Tfr, sugli apprendisti artigiani, sul contratto degli statali, sulla reintroduzione del cinque per mille per no-profit, volontariato e ricerca e la modifica dell’articolo 53 sui tagli alle spese dei ministeri.
Ma Fausto Bertinotti, slitta il discorso e ricorda: «Oggi l’intera Camera dei deputati manifesta la sua solidale e partecipe vicinanza alle vittime di Nassiriya; ricorda a tre anni dalla strage le vittime italiane e invita l’Aula di Montecitorio ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti in Iraq».
Poi la Camera ha ripreso l’esame della legge Finanziaria, per la quale il governo ha presentato oggi novanta emendamenti.
Il relatore Michele Ventura ha spiegato che una settantina sono gli emendamenti che erano già stati presentati in Commissione, mentre il resto sono il frutto degli accordi intercorsi con la maggioranza in questi giorni.
Sono ventisette i deputati iscritti a parlare. «Abbiamo deciso con senso di responsabilità che ridurremo all’osso gli emendamenti a qualche decina». Ha precisato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, interpellato al termine del Cdm sulla legge Finanziaria.
«Dobbiamo percorrere ogni strada possibile – ha aggiunto il Ministro – affinché si arrivi ad un voto finale senza porre la fiducia».

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Il Vicepresidente del gruppo dell’Ulivo alla Camera, confessa che sono ottocento gli emendamenti presentati dallUnione  e oltre tremila presentati dal CDL. Se si pensa che ottocento emendamenti sono stati presentati dalla stessa maggioranza si capisce la comunione politica che sta vivendo l’Unione di Prodi, il quale sicuro dei suoi duecentodiciotto membri afferma spudoratamente che siamo un popolo di pazzi, che non pensiamo al domani; forse convinto che gli “ulivini” riusciranno a ridurre a duecento gli emendamenti presentati.

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi

Afferma che «Contro la Finanziaria c’è stata una ferocia impressionante, nessuno vuole che si taglino le spese che lo interessano». «Questa Finanziaria – ha continuato – ha degli aspetti paradossali tutti dicono “pochi tagli di spese” e poi c’è una ferocia contro i tagli che abbiamo fatto, che sono stati meditati, giusti e seri».
Secondo il premier, «si continua a lavorare commentando fatti inesistenti. Io sono estremamente tranquillo quando avremo la Finanziaria definitiva la gente farà i conti, soprattutto quando si vedranno le conseguenze della Finanziaria sullo sviluppo dell’economia, allora io credo che la gente sarà contenta».
Sorride e si allontana convinto di quello che afferma, senza pensare minimamente al male che farebbe, se la Finanziaria andasse in porto, quanti poveracci moriranno di fame o si indebiterebbero per mantenersi in vita. Ma c’è Il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa che da Mestre fa sentire la sua voce:  «fate quello che volete ma non toccate le mura maestre, né le fondamenta della Finanziaria»; poi ha sottolineato «i saldi della manovra non possono essere modificati» aggiungendo che non possono essere accettati «emendamenti privi di copertura».
Già! Per forza come possiamo permettere accorgimenti che valutino carenze peccaminose che danneggiano maledettamente i più poveri? Che farebbero sparire le già poche speranze di sperimentazione nelle università italiane? Tanto siamo un popolo di pazzi e dobbiamo stare zitti o fare i dementi. E, pensare che con la legge 181 i manicomi non ci sono più, quindi anche costretti da una Finanziaria incosciente a diventare tutti “senza dimora”.

Reno Bromuro

mikronet

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