IL CASO E' STATO RESO NOTO DA UN QUOTIDIANO AD ALTA DIFFUSIONE

Amsterdam, 17 nov. (Adnkronos/Dpa)
Membri dell’intelligence militare olandese hanno torturato prigionieri
iracheni, utilizzando metodi di interrogatorio duri, come la privazione
del sonno e l’esposizione prolungata a luci accecanti e rumori assordanti.
E’ quanto rivela oggi il quotidiano olandese ”Volkrant” spiegando che
il ministero della Difesa ha confermato gli incidenti che risalgono
agli ultimi mesi del 2003.
OLANDA:   UN  ESEMPIO  NELLA  MISERIA  UMANA

di    A L E S S A N D R O   R I Z Z O

Torture

Vi ricordate Guantamano? Vi ricordate le scene terrificanti che riportavano alla mente uno scenario medioevale in cui i diritti dei prigionieri non esistevano e in cui chi veniva catturato poteva essere sottoposto a qualsiasi tipo di azione e di trattamento da parte delle pubbliche autorità, senza limiti?: quelli non erano considerabili come persone ma, bensì, come nemici da annientare quando non erano utili e strumentali per acquisire informazioni e notizie per cercare di combattere l’avversario. Nel momento in cui l’utilità permaneva, il ricorso alla tortura era  Il Medioevo è finito da tempo: diverse dichiarazioni internazionali hanno posto limiti al diritto penale, a livello globale.
L’affermazione dei diritti umani inalienabili consente di divenire a presupposti per dare vita e corso a un riconoscimento di paletti posti a qualsiasi tipo di potere autoritario, causa di misure arbitrariamente inflitte lesive della dignità umana. Queste conquiste civili non esistono più e terribili precedenti hanno aperto un vulnus che potrebbe essere reiterato in futuro, demolendo l’impalcatura complessiva delle strutture democratiche.
 
TortureGuantamano e le carceri irachene: inammissibili azioni di violenza efferata e criminosa venivano inflitte nei confronti delle persone detenute, limitate nella loro libertà improvvisamente senza nessun capo d’accusa e mandato di cattura, prelevate senza motivo dalle proprie abitazioni e catapultate dentro anguste celle, isolate, in condizioni igieniche terrificanti, molto precarie, senza luce per giorni e giorni, alternando questo stato a periodi di sottoposizione a un’accecante luce e improvvisa, con musiche ad alto volume. Per non parlare, poi, delle umiliazioni umane e di tipo sessuale a cui i prigionieri di guerra senza essere riconosciuti neppure in questa accezione erano soggetti da parte dei militari.

segue …>>

Amsterdam, 17 nov. (Adnkronos/Dpa)
Membri dell’intelligence militare olandese hanno torturato prigionieri
iracheni, utilizzando metodi di interrogatorio duri, come la privazione
del sonno e l’esposizione prolungata a luci accecanti e rumori assordanti.
E’ quanto rivela oggi il quotidiano olandese ”Volkrant” spiegando che
il ministero della Difesa ha confermato gli incidenti che risalgono
agli ultimi mesi del 2003.
OLANDA:   UN  ESEMPIO  NELLA  MISERIA  UMANA

di    A L E S S A N D R O   R I Z Z O

Torture

Vi ricordate Guantamano? Vi ricordate le scene terrificanti che riportavano alla mente uno scenario medioevale in cui i diritti dei prigionieri non esistevano e in cui chi veniva catturato poteva essere sottoposto a qualsiasi tipo di azione e di trattamento da parte delle pubbliche autorità, senza limiti?: quelli non erano considerabili come persone ma, bensì, come nemici da annientare quando non erano utili e strumentali per acquisire informazioni e notizie per cercare di combattere l’avversario. Nel momento in cui l’utilità permaneva, il ricorso alla tortura era  Il Medioevo è finito da tempo: diverse dichiarazioni internazionali hanno posto limiti al diritto penale, a livello globale.
L’affermazione dei diritti umani inalienabili consente di divenire a presupposti per dare vita e corso a un riconoscimento di paletti posti a qualsiasi tipo di potere autoritario, causa di misure arbitrariamente inflitte lesive della dignità umana. Queste conquiste civili non esistono più e terribili precedenti hanno aperto un vulnus che potrebbe essere reiterato in futuro, demolendo l’impalcatura complessiva delle strutture democratiche.
 
TortureGuantamano e le carceri irachene: inammissibili azioni di violenza efferata e criminosa venivano inflitte nei confronti delle persone detenute, limitate nella loro libertà improvvisamente senza nessun capo d’accusa e mandato di cattura, prelevate senza motivo dalle proprie abitazioni e catapultate dentro anguste celle, isolate, in condizioni igieniche terrificanti, molto precarie, senza luce per giorni e giorni, alternando questo stato a periodi di sottoposizione a un’accecante luce e improvvisa, con musiche ad alto volume. Per non parlare, poi, delle umiliazioni umane e di tipo sessuale a cui i prigionieri di guerra senza essere riconosciuti neppure in questa accezione erano soggetti da parte dei militari.

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Lo scandalo che getta disonore e infamia sul mondo occidentale, che da tempo si erige infondatamente e immeritevolmente a paladino della democrazia e a portatore della libertà, dilaga a macchia d’olio: non solo i soldati statunitensi e britannici hanno praticato queste torture, misure che erano non solo tollerate dal licenziato ministro della difesa Rumsfeld, ma che sono state recepite come legittime da un atto firmato e sottoscritto dal Presidente degli USA, non solo i soldati italiani erano stati filmati, atto probatorio indiscutibile, mentre sparavano contro i passanti civili in pieno giorno, ma anche i soldati olandesi sono stati accusati di avere operato contro la dignità dei prigionieri, infliggendo ai medesimi trattamenti degradanti la loro condizione umana e personale.
TortureIn Olanda il caso è stato reso noto, non come avvenuto in Italia da una delle poche trasmissioni di alto valore, interna al palinsesto di Rainews 24, in piene ore notturne, ma, bensì, da un quotidiano ad alta diffusione: ”Volkrant”.
Il ministro della difesa, Henk Kamp, ha subito denunciato il caso e ha istruito una commissione parlamentare finalizzata all’accertamento dei fatti e alla raccolta di tutte le notizie strumentali per la soluzione del caso e la ricerca della verità giudiziaria e politica: tramite un lungo periodo istruttorio sarà possibile addivenire a un’analisi chiara e trasparente del grave atto compiuto dall’esercito e dall’intelligence militare olandese di stanza in Iraq.
L’Olanda reagisce al fatto disonorante uno stato giuridico interno che da secoli si evidenzia come insieme di regole, di principi tutori dei diritti di libertà e di garanzia per la cittadinanza e la democrazia partecipativa, con al centro la persona umana e la sua autodeterminazione. E’, quello dell’Olanda, un esempio di onestà e di servizio alla causa comune di ricerca della verità e di conoscenza delle cause che hanno determinato fatti deterioranti una struttura dove la centralità dell’essere umano è assoluta e la sua affermazione nel contesto civile e sociale è perseguita.
E’ un esempio che dovrebbe essere perseguito in altri stati, oltre al dovere di porre rimedio a questo vulnus e ferita difficilmente cicatrizzabile, se intesa come morbo latente di una figura tragicamente autoritaria, presente come brace latente in ogni sistema liberale, come scrive Noam Chomscky. La verità deve essere ricercata e nessun segreto di stato può essere legittimato se si oppone alla giusta informazione della collettività sulle responsabilità derivanti da alcune azioni assunte in modo arbitrario e fortemente contrastante le norme fondanti di un ordinamento giuridico, che si prefigge la difesa della coesione sociale all’insegna della convivenza pacifica e civica tra le genti.
 
TortureIn Olanda la voglia di verità traspare dall’atteggiamento responsabile dell’amministrazione e dalla capacità dei maggiori media di diventare protagonisti in prima persona nel denunciare fatti e reati, atti criminosi che, se perduranti, diventerebbero delle assordanti grida e versi destabilizzanti il tessuto democratico.

Verità e informazione
sono gli strumenti per rendere la cittadinanza libera e per scoraggiare e prevenire ogni forma di illegittima corruzione e concussione: una concussione, quella del potere, di favoreggiamento di ogni azione disumana e degradante, come la tortura, compiuta da soggetti, l’esercito sottoposto ai propri dettami governativi, della cui entità e delle cui conseguenze solo il potere governativo stesso è tenuto a rispondere.

Alessandro Rizzo

mikronet

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