IL DIRETTORE DEL TG2 MAURO MAZZA INCONTRA A TARQUINIA I GIOVANI GIORNALISTI

Ripercorsa la storia di quella guerra civile a bassa intensità
che scosse l’Italia tra gli anni ’70 e ’80 e di quando suonare
il pianoforte in un locale malfamato era cosa di gran lunga 
migliore che fare il giornalista

QUANDO  IL  GIORNALISTA  NON  GODEVA  DI  BUONA  FAMA…

di     M A R T I N A   C A M P O L O N G O

L'assessore alla cultura del Comune di Tarquinia Silvano Olmi ed il direttore del TG2 Mauro Mazza

Presso la Sala Consiliare del Comune di Tarquinia (VT), si è svolto un interessante incontro tra giovani giornalisti ed il Direttore del Tg 2, Mauro Mazza, dal titolo “L’informazione e la politica dagli anni 70 ad oggi”.
Mauro Mazza è giornalista professionista dal 1979; è entrato in RAI nel 1990 e otto anni dopo è diventato Vicedirettore RAI (dopo aver condotto dal 1995 al 1998 il Tg1 notte e dal 1998 al 2001 la rubrica “Stampa Oggi”); dal 2002 è il Direttore del Tg2.
La collaborazione che forse lo ha segnato di più, a livello professionale, è stata quella con il “Secolo d’Italia”, il quotidiano di destra legato al partito di Alleanza Nazionale, in cui lavorava insieme ad alcuni giovani aspiranti giornalisti, diventati in seguito nomi famosi della politica italiana: Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri, Francesco Storace, Gianni Alemanno e Ignazio La Russa. Questa esperienza, a distanza di molti anni, lo ha portato a scrivere un libro che si intitola “I ragazzi di Via Milano. Cronache e ricordi di un secolo fa”, in cui ha messo insieme tutti i racconti dell’allora affiatato gruppo di giovani collaboratori per ricostruire un periodo storico ormai lontano da noi, quello a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80, caratterizzato da una guerra civile a bassa intensità (come è stata definita successivamente). L’idea di dar vita a questo libro è nata, come lui stesso ha affermato, nel 2003 a Napoli, nella splendida cornice di Palazzo Reale, durante la consegna del premio per il giornalismo da parte di Antonio Ghirelli, durante il quale sono stati ripercorsi gli avvenimenti di quel periodo storico.

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Ripercorsa la storia di quella guerra civile a bassa intensità
che scosse l’Italia tra gli anni ’70 e ’80 e di quando suonare
il pianoforte in un locale malfamato era cosa di gran lunga 
migliore che fare il giornalista

QUANDO  IL  GIORNALISTA  NON  GODEVA  DI  BUONA  FAMA…

di     M A R T I N A   C A M P O L O N G O

L'assessore alla cultura del Comune di Tarquinia Silvano Olmi ed il direttore del TG2 Mauro Mazza

Presso la Sala Consiliare del Comune di Tarquinia (VT), si è svolto un interessante incontro tra giovani giornalisti ed il Direttore del Tg 2, Mauro Mazza, dal titolo “L’informazione e la politica dagli anni 70 ad oggi”.
Mauro Mazza è giornalista professionista dal 1979; è entrato in RAI nel 1990 e otto anni dopo è diventato Vicedirettore RAI (dopo aver condotto dal 1995 al 1998 il Tg1 notte e dal 1998 al 2001 la rubrica “Stampa Oggi”); dal 2002 è il Direttore del Tg2.
La collaborazione che forse lo ha segnato di più, a livello professionale, è stata quella con il “Secolo d’Italia”, il quotidiano di destra legato al partito di Alleanza Nazionale, in cui lavorava insieme ad alcuni giovani aspiranti giornalisti, diventati in seguito nomi famosi della politica italiana: Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri, Francesco Storace, Gianni Alemanno e Ignazio La Russa. Questa esperienza, a distanza di molti anni, lo ha portato a scrivere un libro che si intitola “I ragazzi di Via Milano. Cronache e ricordi di un secolo fa”, in cui ha messo insieme tutti i racconti dell’allora affiatato gruppo di giovani collaboratori per ricostruire un periodo storico ormai lontano da noi, quello a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80, caratterizzato da una guerra civile a bassa intensità (come è stata definita successivamente). L’idea di dar vita a questo libro è nata, come lui stesso ha affermato, nel 2003 a Napoli, nella splendida cornice di Palazzo Reale, durante la consegna del premio per il giornalismo da parte di Antonio Ghirelli, durante il quale sono stati ripercorsi gli avvenimenti di quel periodo storico.

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Nella foto da sinistra: L'Assessore alla cultura del Comune di Tarquinia Silvano Olmi, Mauro Mazza, il giornalista parlamentare Gianfranco Gennaccari ed il V.Sindaco di Tarquinia Sergio Benedetti

Descrivendo la collaborazione al “Secolo d’Italia”, Mazza non ha saputo dire con precisione se la sua è stata incoscienza, paura o qualcos’altro: chi lavorava in quella redazione, e in generale come giornalista, aveva delle idee da difendere, anche a costo della propria vita, perché i giovani di allora avevano degli ideali e delle passioni che i giovani di oggi non possiedono.
Senz’altro era anche paura: quella che la sera, quando usciva dalla redazione, lo faceva passare con la macchina a velocità sostenuta davanti al portone di casa per cercare di sbirciare velocemente se c’era qualche malintenzionato ad aspettarlo, e quella che, mentre camminava per strada, lo costringeva a guardarsi ogni secondo alle spalle  per paura di attentati.
A questo proposito, ha raccontato ai presenti un curioso aneddoto accaduto un giorno qualunque all’interno della sede del giornale: una bomba esplose all’interno della tipografia, che era attigua alla redazione, producendo un boato enorme; la segretaria, spaventata e confusa dall’accaduto, si mise ad urlare: «il terremoto, il terremoto…!» ma gli altri presenti le spiegarono che in realtà era stata una bomba, e lei rispose «ah, meno male…» e tornò al suo lavoro.
Mazza ha sostenuto di aver imparato moltissimo da questa importante esperienza, in particolar modo che la politica e il giornalismo attuali devono possedere passioni e grinta, altrimenti tutta la fatica delle precedenti generazioni rischia di essere vana, soprattutto in rispetto degli innumerevoli ragazzi che hanno perso la vita per i loro ideali.

Il direttore del TG2 Mauro Mazza con Martina Campolongo di Oltrepensiero.itAi nostri giorni i giovani soffrono una perdita di valori e di punti di riferimento che li fa allontanare sempre più dalla politica e per Mazza il motivo potrebbe risiedere nel fatto che attualmente ogni partito politico è impegnato a difendere se stesso piuttosto che elaborare una strategia comune; c’è sempre più una lotta competitiva tra le diverse fazioni in cui i giovani non si riconoscono. Inoltre non sono attratti dalle interviste politiche o dai salotti televisivi: con questi è più semplice conquistare un gruppo di casalinghe piuttosto che un singolo ragazzo.

Negli anni ’70 i giovani erano i protagonisti indiscussi della politica, ci credevano, nonostante fare il giornalista in quel periodo non fosse visto di buon occhio: ripescando un altro curioso aneddoto, Mazza ha raccontato di un giornalista romano che, dopo aver ospitato a casa sua un amico e avergli fatto vedere la redazione in cui lavorava, lo aveva pregato di non dire a sua madre che faceva il giornalista perché sapeva che suonava il pianoforte in un locale malfamato e per questo stava tranquilla. Il giornalista, quindi, non godeva di buona fama.
L’incontro è poi sfociato in un dibattito tra il direttore e i giovani pubblicisti e giornalisti presenti in sala, a cui ha dato il consiglio di studiare tanto e di fare tirocinio nelle redazioni per acquisire più esperienza, in quanto oggi esiste un mercato del giornalismo potente e a basso costo, basato su una grande concorrenza.
Gli assessori del Comune di Tarquinia Silvano Olmi e Sergio Benedetti, in conclusione dell’evento, hanno sostenuto l’idea che il dialogo è un elemento importante, forse l’unico modo per riuscire a mantenere vive le diverse ideologie in vista di un futuro migliore. In particolar modo, l’Assessore alla Cultura ha ringraziato Mauro Mazza donandogli la riproduzione di un’anfora etrusca presente al Museo Nazionale Tarquiniense.
Mauro Mazza subito dopo si è recato, sempre a Tarquinia, nella sede dell’Istituto per la Storia della Democrazia Repubblicana dove sono custodite le raccolte di quarantadue quotidiani nazionali dal 1945 ad oggi e di numerose pubblicazioni politiche.

Martina Campolongo

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