PARLIAMONE…

…i cosacchi a cavallo caricano la folla…
Fratelli… mentre la bandiera rossa sventola alta…
e in nome del «realismo socialista», gli fu impedito
di portare a termine Il prato di Bezin

ROSSO  E  VERDE:   SERGEI  EIZENSTEIN

di    R E N O   B R O M U R O

Sergej M. Ejzenstejn

Sergei Michailovic Eizenstein nacque a Riga (Russia) nel 1898. E’ stato un grande regista cinematografico e uno dei grandi teorici del film. Figlio di un agiato costruttore di navi, la sua prima formazione è stata di ingegnere civile ed architetto. Durante la rivoluzione costruì trincee per i bolscevichi e più tardi iniziò la sua collaborazione col Proletcult; poi si diede al cinema, iniziando con il film Sciopero.
A ventisei anni girò La Corazzata Potemkin, la storia di un ammutinamento, avvenuto nel 1905, su una nave da guerra. Quest’opera esercitò una grande influenza sul realismo cinematografico ed è considerata fra i più bei film della storia del cinema. La fama di Eizenstein crebbe con Ottobre, girato nel 1927-28, e La Linea generale generale. Andò a Hollywood ma lì i suoi lavori furono respinti.
Negli anni tra il 1930 e il 1940 il cinema sovietico dedicò molto spazio agli avvenimenti storici. In questo clima culturale, Eizenstein creò per lo schermo la figura di un grande patriota russo, il principe Alexander Nevsky, che nel 1242 condusse il popolo russo alla vittoria contro i cavalieri teutonici sul lago Peipus coperto di ghiaccio. Al genere storico si ricollegano anche La congiura dei Boiardi e Ivan il Terribile, forse il capolavoro di Eizenstein.
Alla realizzazione di parecchi suoi film diede un contributo prezioso Serghej Procofiev, che compose varie colonne sonore. Eizenstein mori a Mosca il 9 febbraio 1948, dopo due o tre anni di isolamento spirituale, amareggiato dalle troppe censure cui erano stati sottoposti i suoi lavori.

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…i cosacchi a cavallo caricano la folla…
Fratelli… mentre la bandiera rossa sventola alta…
e in nome del «realismo socialista», gli fu impedito
di portare a termine Il prato di Bezin

ROSSO  E  VERDE:   SERGEI  EIZENSTEIN

di    R E N O   B R O M U R O

Sergej M. Ejzenstejn

Sergei Michailovic Eizenstein nacque a Riga (Russia) nel 1898. E’ stato un grande regista cinematografico e uno dei grandi teorici del film. Figlio di un agiato costruttore di navi, la sua prima formazione è stata di ingegnere civile ed architetto. Durante la rivoluzione costruì trincee per i bolscevichi e più tardi iniziò la sua collaborazione col Proletcult; poi si diede al cinema, iniziando con il film Sciopero.
A ventisei anni girò La Corazzata Potemkin, la storia di un ammutinamento, avvenuto nel 1905, su una nave da guerra. Quest’opera esercitò una grande influenza sul realismo cinematografico ed è considerata fra i più bei film della storia del cinema. La fama di Eizenstein crebbe con Ottobre, girato nel 1927-28, e La Linea generale generale. Andò a Hollywood ma lì i suoi lavori furono respinti.
Negli anni tra il 1930 e il 1940 il cinema sovietico dedicò molto spazio agli avvenimenti storici. In questo clima culturale, Eizenstein creò per lo schermo la figura di un grande patriota russo, il principe Alexander Nevsky, che nel 1242 condusse il popolo russo alla vittoria contro i cavalieri teutonici sul lago Peipus coperto di ghiaccio. Al genere storico si ricollegano anche La congiura dei Boiardi e Ivan il Terribile, forse il capolavoro di Eizenstein.
Alla realizzazione di parecchi suoi film diede un contributo prezioso Serghej Procofiev, che compose varie colonne sonore. Eizenstein mori a Mosca il 9 febbraio 1948, dopo due o tre anni di isolamento spirituale, amareggiato dalle troppe censure cui erano stati sottoposti i suoi lavori.

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Ottobre

La retorica è assente anche dal successivo Ottobre (1927, girato in coincidenza con la celebrazione ufficiale della Involuzione d’Ottobre), che non piacque alle autorità per le sue ardite metafore e soprattutto per ragioni politiche (dalla versione sovietica fu eliminato, tra l’altro, il personaggio di Trotzkij).
Era l’inizio delle divergenze tra il Maestro e la burocrazia sovietica, che due anni più tardi manipolò gravemente La linea generale o II vecchio e il nuovo, grandioso «poema didascalico».
Si recò in America con l’assistente Aleksandrov e l’operatore Tisse, ma non riuscì a realizzare che in parte il suo progetto di una colossale epopea messicana – dagli Aztechi a Pancho Villa – intitolata Que viva Mexico. I molti frammenti che ci restano (montati da altri in Lampi sul Messico, 1933, e Time in the Sun, 1940) sono documenti di straordinaria potenza figurativa. Ritornato in patria, si dedicò all’insegnamento e allo studio, ma fu posto sotto accusa al convegno dei cineasti del 1935: e, in nome del «realismo socialista», gli fu impedito di portare a termine II prato di Bezin (1935-37, tratto da un libro di Turgenev). Il «fotoflim» che ne fu, ricavato nei 1966 testimonia la maturità del progetto. Dopo lo stupendo contrappunto fra, suono e immagine di Aleksandr Nevskiì (1938), (1938), che fonde mirabilmente il racconto con la musica di Prokonev, Ivan il terribile (prima parte, 1944; seconda parte, parzialmente a colori, 1944-45) con la solenne grandiosità delle sue soluzioni figurative e ritmiche e la sua eccezionale capacità di analisi storico-ideologica coronava degnamente l’opera di Eizenstein
La seconda parte (La congiura dei Boiardi) cadde sotto la censura delle autorità sovietiche, che sembra vi scorgessero (probabilmente a ragione) chiari riferimenti alla figura di Stalin. e che ne permisero la pubblicazione soltanto nel 1958.

La Corazzata PotemkinPiù su vi ho accennato a La Corazzata Potemhin, l’avete vista? E’ un film muto del 1925? “La storia inizia con l’equipaggio della corazzata che si rifiuta di mangiare la carne del rancio, chiaramente avariata. Il comandante Golikov, interpretato dal grande attore dell’epoca Vladimir Barskij, cerca di far rientrare questa protesta con la minaccia di una fucilazione, ma i marinai, guidati da Vakulincuk, interpretato dall’attore Aleksandr Antonov si ribellano. Una ventina di loro, però, resta intrappolata dai fucilieri guidati dal secondo, interpretato da Grigorij Aleksandrov: mentre il pope impartisce la sua benedizione, Golikov ne ordina l’esecuzione. Incitati da Vakulincuk anche i fucilieri si ammutinano, permettendo cosi all’equipaggio di gettare in mare i superiori: ma nella lotta Vakulincuk è ucciso dal secondo, il suo corpo senza vita viene deposto sul molo di Odessa, dove piano piano si raduna la popolazione, mentre sulla Potenkim si issa la bandiera rossa. Un’enorme folla inerme si raduna sulla grande scalinata che scende al porto, quando improvvisamente gli squadroni militari aprono il fuoco su di essa: una madre che risale i gradini col figlio morto in braccio per implorare pietà, è uccisa; un’altra, ferita abbandona la carrozzina col bambino, che precipita verso la morte; i cosacchi a cavallo caricano la folla. Per reazione dalla corazzata si cannoneggia il quartier generale di Odessa, frattanto è stata mandata una squadra navale contro la Potemkin per sedare l’ammutinamento ma dalla nave si alza il grido «Fratelli!»Fratelli!, e la corazzata può passare liberamente attraverso lo sbarramento e prendere il largo, mentre la bandiera rossa sventola alta.

mikronet

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