STORIE DI NATALE – LETTERINE, PENSIERI, RICORDI E REALTA'
Un pensiero da Alessandro Rizzo – Milano:
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso” Leone Tolstoj
(RICORDI da Firenze) – L’ALBERO DI NATALE PIU’ BELLO
(Alessandra Borsetti Venier) – Ho un po’ di nostalgia delle vigilie natalizie quando i miei bambini erano piccoli, con le sorprese sempre nuove da inventare ma anche da realizzare, perché il bello era fare proprio tutto da noi… E di più di quelle, ormai troppo lontane, con mio padre che preparava l’albero ma senza sacrificare mai un albero vero. Il giorno della vigilia si andava tutti insieme nell’immensa foresta del Cansiglio sulle Alpi Giulie, a un’ora di macchina da Sacile, il mio paese, a raccogliere i rami bassi degli abeti. È indimenticabile il profumo della resina che si sprigionava dal legno tagliato e quello della neve appena aperta dai nostri passi!
Dopo cena, quando noi tre fratelli eravamo già a letto, mio padre infilava quei rami profumati nei buchi di un grosso e alto palo che aveva preparato appositamente. Un rituale a cui non eravamo ammessi. Il risultato era davvero straordinario, ogni volta più bello e più perfetto di un albero vero! La mattina di Natale l’aroma dell’albero aveva invaso proprio tutta la casa, mescolato a quello dei mandarini appesi, delle rosse candeline accese che lo illuminavano e delle prelibatezze già a cuocere nel forno…
Gioiosi ricordi che desidero condividere con chi crede ancora che queste siano cose preziose.
Dopo cena, quando noi tre fratelli eravamo già a letto, mio padre infilava quei rami profumati nei buchi di un grosso e alto palo che aveva preparato appositamente. Un rituale a cui non eravamo ammessi. Il risultato era davvero straordinario, ogni volta più bello e più perfetto di un albero vero! La mattina di Natale l’aroma dell’albero aveva invaso proprio tutta la casa, mescolato a quello dei mandarini appesi, delle rosse candeline accese che lo illuminavano e delle prelibatezze già a cuocere nel forno…
Gioiosi ricordi che desidero condividere con chi crede ancora che queste siano cose preziose.
(REALTA’) – “L’UOMO COL PICCIONE SULLA SPALLA” …>>>
Un pensiero da Alessandro Rizzo – Milano:
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso” Leone Tolstoj
(RICORDI da Firenze) – L’ALBERO DI NATALE PIU’ BELLO
(Alessandra Borsetti Venier) – Ho un po’ di nostalgia delle vigilie natalizie quando i miei bambini erano piccoli, con le sorprese sempre nuove da inventare ma anche da realizzare, perché il bello era fare proprio tutto da noi… E di più di quelle, ormai troppo lontane, con mio padre che preparava l’albero ma senza sacrificare mai un albero vero. Il giorno della vigilia si andava tutti insieme nell’immensa foresta del Cansiglio sulle Alpi Giulie, a un’ora di macchina da Sacile, il mio paese, a raccogliere i rami bassi degli abeti. È indimenticabile il profumo della resina che si sprigionava dal legno tagliato e quello della neve appena aperta dai nostri passi!
Dopo cena, quando noi tre fratelli eravamo già a letto, mio padre infilava quei rami profumati nei buchi di un grosso e alto palo che aveva preparato appositamente. Un rituale a cui non eravamo ammessi. Il risultato era davvero straordinario, ogni volta più bello e più perfetto di un albero vero! La mattina di Natale l’aroma dell’albero aveva invaso proprio tutta la casa, mescolato a quello dei mandarini appesi, delle rosse candeline accese che lo illuminavano e delle prelibatezze già a cuocere nel forno…
Gioiosi ricordi che desidero condividere con chi crede ancora che queste siano cose preziose.
Dopo cena, quando noi tre fratelli eravamo già a letto, mio padre infilava quei rami profumati nei buchi di un grosso e alto palo che aveva preparato appositamente. Un rituale a cui non eravamo ammessi. Il risultato era davvero straordinario, ogni volta più bello e più perfetto di un albero vero! La mattina di Natale l’aroma dell’albero aveva invaso proprio tutta la casa, mescolato a quello dei mandarini appesi, delle rosse candeline accese che lo illuminavano e delle prelibatezze già a cuocere nel forno…
Gioiosi ricordi che desidero condividere con chi crede ancora che queste siano cose preziose.
(REALTA’) – “L’UOMO COL PICCIONE SULLA SPALLA” …>>>
(David Macciò) – Gheorghe BODRUG è da alcuni anni arrivato a Follonica (GR) con la moglie. Per molti è conosciuto come “l’uomo col piccione sulla spalla” e trascorre le sue giornate all’uscita di un Centro Commerciale della Città sulla sua carrozzina.
Proviene dalla Moldavia, un piccolo Stato del blocco ex URSS, oggi Repubblica Parlamentare, che si stende tra la Romania e l’Ucraina. I Moldavi sono circa quattro milioni e mezzo, dei quali oltre un milione sono emigrati all’estero in cerca di un lavoro e di una vita migliore.
Anche Giorgio e sua moglie sono tra quel milione che hanno deciso di cercare altrove un pò di fortuna.
Ma Giorgio non è una persona come tutte le altre che può aspirare a fare, magari, il muratore od il bracciante. Giorgio non può camminare ed ha anche grossi problemi alle mani ed alle braccia.
La sera, quando finisce di lavorare elemosinando qualche euro raccolto con i suoi stornelli musicali ed anche grazie alla curiosità di quelli che si fermano a vedere il suo fedele piccione, ritorna a casa. Una piccola roulotte parcheggiata vicino alla Chiesa di Via Amendola dove il parroco, Don Gregorio, gli ha concesso l’uso della corrente elettrica.
La sua presenza non passa inosservata e qualche cittadino, forse più sensibile di altri, lo guarda mentre rientra a “casa”. Con fatica muove le ruote di quella carrozzina che ha sostituito le sue gambe. La distanza tra il Centro Commerciale e la roulotte non è molta ma Giorgio deve attraversare un paio di strade molto trafficate e con grande sforzo sale sui marciapiedi dotati, grazie a Dio, della rampa proprio per gente che ha problemi come i suoi; passa le strisce pedonali la sera al buio, anche rischiando di essere travolto da qualche automobilista distratto e dal piede pesante. Sale su un ponticello artigianale di tavole e raggiunge il parcheggio dietro la chiesa. Qui, sempre con grande fatica, lascia la sua carrozzina e la moglie lo aiuta a salire sulla roulotte dove lui raggiunge un piccolo letto. Il piccione vola nella gabbia aperta proprio sopra al suo letto, accanto ad un piccolo televisore che accompagna il suo riposo…..
Italiani brava gente….ma forse non tutti pronti a capire e comprendere i bisogni e le necessità. Molti miopi che non riescono a vedere e distinguere il bene dal male, la truffa dalla realtà, la verità dalla finzione o forse troppo impegnati ad affrontare le giornate, il lavoro la famiglia…..
Così un cittadino di questa Follonica sempre più interetnica e da sempre interessata da flussi migratori, tant’è che di follonichesi puro sangue ce ne sono rimasti veramente pochi, ha pensato di aiutare Giorgio donandogli una carrozzina elettrica per favorirlo nei suoi spostamenti e per alleviare la sua sofferenza.
E si è rivolto alla Croce Rossa perché possa fare da garante di questa raccolta di soldi necessari al raggiungimento dell’obiettivo. Ma lui vuole essere anonimo e per concretizzare questo sogno ha già consegnato alla Croce Rossa un assegno di 1.500,00 €., la metà di quello che servirà per comprare quel piccolo mezzo di locomozione.
Il Comune di Follonica, interpellato dalla CRI, sosterrà questa iniziativa ed il Vice Sindaco Alberto MARENZI, presente alla Conferenza Stampa del 7 dicembre u.s., ha evidenziato l’importanza sociale ed umana di questo atto da parte di un anonimo cittadino che dimostra come ci siano ancora persone che non chiudono gli occhi di fronte a casi come questo.
La speranza è che si possa raggiungere la cifra richiesta ed anche di più, per poter aiutare anche la parrocchia che segue con attenzione i bisogni di questa famiglia.
Chiunque voglia contribuire si può rivolgere alla sede della Croce Rossa in Via della Pace.
Ovviamente sono accettate offerte anche minime.
Croce Rossa Italiana – Follonica (Gr)
tel. 0566/269825 – fax 0566/269827